I 5 migliori film del 2017 (+1)
Veniamo subito al dunque: nessuna classifica è la vostra tranne la vostra. Questa è la mia, la versione tascabile. Sono i film che nell’anno che sta per concludersi hanno fatto il loro porco dovere e che forse vi sono sfuggiti. Dall’alto della mia esterofilia posso dirvi che sì, li ho visti (anche quelli che devono ancora uscire in Italia) e che sono degni del vostro tempo. Croce sul cuore.
5. Call me by your name, Luca Guadagnino
La lunga estate calda (e italiana) di Elio e Oliver, scritta da James Ivory (uno a caso). Un romanzo di formazione sentimentale che sfugge alla quotidiana mediocrità dell’adolescenza esplorando i ruvidi e pruriginosi climax del primo amore.
4. Baby Driver, Edgar Wright
Il film più stiloso dell’anno. Intrattenimento puro e sinapsi in sollucchero fra fughe in macchina, pistole, rapine, diner, malavita e musica. Tanta musica. E poche chiacchiere. “Your name’s ‘Baby’? B-A-B-Y ‘baby’? Well, you’ve got us all beat. You’re in all the songs”. L’omaggio a The Driver di Walter Hill (che fa un cameo vocale) e a Drive di Nicolas Winding Refn rientra nella garbata perfezione dell’ovvio. Ah e c’è anche Kevin Spacey, quando ancora era legale volergli bene.
3. The Florida Project, Sean Beaker
Una fucilata al cuore. Vivido ed esuberante ritratto dell’America dei margini, ambientato in e attorno a uno dei motel alla periferia di Disneyland. Willem Dafoe è gigantesco. La piccola Brooklyn Prince pure. Diteci dove inoltrare le pratiche per l’adozione.
2. Lady Bird, Greta Gerwig
Il primo film da regista dell’attrice Greta Gerwig (Frances Ha e Mistress America su tutti) è un coming of age che dirotta altrove la malvagità del banale, e questo è forse il suo miglior pregio. La mia unica critica è che a un certo punto è finito.
1. Dunkirk, Christopher Nolan
Nolan se la comanda. E se non bastassero i suoi precedenti a confermarlo basta assistere con inevitabile fanciullesco stupore a come, in Dunkirk, gestisce tre linee narrative dislocate temporalmente come se girasse la festa di comunione del figlio. Della grandezza estetica del film non parliamo nemmeno. Vedere per credere. Un maledetto capolavoro.
Il "plus 1". Phantom Thread, Paul Thomas Anderson
È il nuovo film di quello che ha diretto There will be blood per intenderci, il migliore regista vivente in circolazione, facciamola corta. Il protagonista è Daniel Day-Lewis che ha detto che dopo questo film smetterà di recitare. La confessione è che Phantom Thread non l’abbiamo ancora visto, ma i pollici puntano già al firmamento.