Caro Babbo Natale
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Caro Babbo Natale,
ho il desiderio che a maggio i singoli partiti, movimenti, liste civiche in corsa per le Comunali a Merano (ma non solo) mi dicano chi sta con chi e per fare che cosa in modo che, dopo il ballottaggio, non mi senta gabbata come il Ciccio Tumeo che ne ‘Il Gattopardo constatava amaramente “…in Municipio s’inghiottono la mia opinione, la masticano e poi la cacano via trasformata come vogliono loro.”
In questi trent’anni di elezione diretta del sindaco, caro Babbo Natale, ho visto di tutto: partiti alleati al primo turno che si sono divisi al ballottaggio ma anche avversari al ballottaggio che, sconfitti, si sono messi insieme ai vincitori. E allora mi domando: mi chiedono forse il voto per farne quello che vogliono? E no, cari miei, non firmo più cambiali in bianco, piuttosto me ne resto a casa.
Sai, Babbo Natale, da settimane leggo di tavoli attorno a cui si siederebbero le forze politiche per decidere del futuro della città. In un’epoca in cui l’immagine la fa da padrona, mi mancano le foto che immortalano queste donne e questi uomini che si preoccupano della città. Chissà se parlano di noi, di lavoro che, anche quando c’è, è pagato poco e male, di servizi che non sempre coprono i bisogni, di affitti troppi alti per chi ha paghe basse e lavori precari, della solitudine dei vecchi ma anche dei giovani o se parlano di se stessi/e, dei propri destini politici, del puzzle da costruire affinché si realizzino le proprie aspettative.
A me dei loro destini individuali e politici interessa poco o nulla. A me interessa il ben essere dei miei concittadini che abbraccia i più svariati settori, dalla salute all’istruzione e formazione, dal lavoro alla conciliazione dei tempi di vita, dal benessere economico e soggettivo alle relazioni sociali, dalla politica ed istituzioni alla sicurezza, dal paesaggio e patrimonio culturale all’ ambiente, dalla ricerca ed innovazione alla qualità dei servizi.
A me interessa che i politici si confrontino su questi temi e che diano vita ad alleanze tra chi condivide prospettiva ideale e misure concrete. Non mi interessa la madrelingua del sindaco, mi interessa che non sia un’anatra zoppa con una giunta raffazzonata perché composta solo per rispettare le disposizioni statutarie.
Vorrei coalizioni che presentassero fin dal primo turno programma e squadra con cui, in caso di vittoria, governare la città.
Mi piacerebbe una donna alla guida della città: finalmente una donna eletta dalle cittadine e dai cittadini, magari fin dal primo turno, con una giunta paritaria in termini di rappresentanza di genere.
E allora, caro Babbo Natale, ti chiedo di convincere partiti, movimenti, liste civiche a non presentare la solita minestra: è rancida. Invoglia pochi ad assaggiarla: si rischia che i più la buttino nello scarico.
E sarebbe un vero spreco