It Would Have Been Wonderful
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It would have been wonderful (avrebbe potuto essere meraviglioso).
È racchiusa nel titolo di una canzone del musical A little night music del 1973, a cui si è ispirato direttamente anche Rachid Ouramdane per la sua breve e intensa coreografia Un jour noveau, la sensazione più tenace che accompagna la visione dello spettacolo Un jour noveau / Birthday Party (Over Dance) che si avvale delle coreografie di Rachid Ouramdane e Angelin Prejocal. Dopo il debutto nel marzo 2023 a Parigi la produzione di Fondazione nazionale della danza Aterballetto – Centro coreografico nazionale di Reggio Emilia, ha fatto tappa in questi giorni anche a Bolzano.
Entrambe le coreografie del dittico riflettono sulle trasformazioni subite dal corpo, così essenziale nella danza, con il trascorrere del tempo e sono interpretate da danzatori e danzatrici con almeno 65 anni di età.
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Nel passo a due di quindici minuti Un jour noveau di Rachid Ouramdane, Darryl E. Woods e Herma Vos con costumi di paillettes, atmosfere e musiche da music hall anni Settanta, danzano la propria età, con poetica autoironia forse, ma anche con un sottile rimpianto sottopelle per qualcosa di irrecuperabile. Un uomo e una donna che recitano una relazione amorosa, che è già alle loro spalle, così come il musical del passato, l’allegrezza e i fantasmi evocati dai ballerini nelle parole Where are the clowns? che sfumano nel finale.
Tutto avrebbe potuto essere meraviglioso, appunto. O forse lo è, se in ‘un giorno nuovo’ si trova la gioia immutata di danzare, accettando le tracce del tempo, e mostrando senza pudore lo sforzo e la limitatezza del corpo che invecchia, eppure mantiene al pari dell’anima il ricordo di una vita dedicata alla danza.
Altra cifra stilistica, quella di Angelin Prejocaj. Nella coreografia Birthday Party sono otto gli interpreti in scena, non tutti danzatori professionisti, tra i 67 e gli 80 anni, a confrontarsi insieme al pubblico sullo stesso tema e con la stessa domanda sulla vera età del corpo danzante. Per cinquanta minuti gli interpreti, Mario Barzaghi, Sabina Cesaroni, Patricia Dedieu, Roberto Maria Macchi, Elli Medeiros, Thierry Parmentier, Marie-Thérèse Priou e Bruce Taylor, diventano figure animate in una lunga sequenza di quadri coreografici di indiscutibile bellezza, che si susseguono con riusciti cambi di costumi, ritmi e brani musicali, giochi di luci e combinazioni dei danzatori, dall’assolo al movimento sincronico degli otto danzatori, tutti ben accostati.
Eppure si insinua nella performance anche questa volta quel dubbio It would have been wonderful. Forse perché il gioco degli infiniti birthday parties usato da Angelin Prejocal come metafora del trascorrere del tempo sul corpo, singolo e collettivo, lascia solo una scia di ammirazione per i performers, per le loro qualità, per la struttura formale della coreografia, per la bellezza visiva dello spettacolo, ma non tocca davvero l’anima dello spettatore. Mostrare la fragilità non equivale a metterla a nudo. Forse riuscirà al prossimo compleanno.
Un jour noveau / Birthday Party (Over Dance) va in scena per un'ultima replica ancora oggi domenica 24 marzo alle ore 16 al Teatro comunale di Bolzano.