Politica | Europa 2019

Che clima farà in Europa?

"Clima Europa" ha analizzato i programmi presentati dai partiti in vista del 26 maggio. Bocciati Lega, Fratelli d'Italia, M5S e Forza Italia. I migliori? Europa Verde.
Cambiamento climatico
Foto: upi

Alla vigilia del voto per le elezioni europee di domenica 26 maggio, anche in Italia si è tenuto oggi (24 maggio, ndr) il secondo Global Strike for Future, nato dai movimenti Fridays For Future, intorno alla figura (e alle proteste) della giovanissima Greta Thunberg.

Clima Europa - un Manifesto che vede tra i firmatati professori universitari, giornalisti, ma anche politici di più aree e schieramenti - ha analizzato il programma elettorale delle forze che il prossimo 26 maggio si contendono i seggi al Parlamento europeo, e il risultato (per il nostro Paese) è imbarazzante: gli impegni e le proposte delle due forze al governo, Lega e M5S, sono giudicate "gravemente insufficienti" e "insufficienti". Stessi giudizi toccano gli altri partiti afferenti alla destra, e quindi Fratelli d'Italia (gravemente insufficienti) e Forza Italia (insufficiente). Poco meglio fa il Partito Democratico, il cui impegno è giudicato sufficiente. Rispettivamente buono, molto buono e ottimo il programma de La Sinistra, di +Europa e di Europa Verde, considerato il migliore.  

 

 

Clima Europa - un Manifesto che vede tra i firmatati professori universitari, giornalisti, ma anche politici di più aree e schieramenti - ha analizzato il programma elettorale delle forze che il prossimo 26 maggio si contendono i seggi al Parlamento europeo, e il risultato (per il nostro Paese) è imbarazzante

Nel dettaglio dell'analisi di Elisa Giannelli, del Team Clima Europa, si spiega che per quanto riguarda il Partito Popolare europeo, di cui fa parte Forza Italia, "il clima non rientra tra le priorità di questo gruppo parlamentare". Nel programma del partito di Berlusconi, così, il clima "è all’ultimo punto nonostante si affermi che'i cambiamenti climatici devono essere al centro dell'agenda politica europea, ed è assente qualsiasi impegno specifico o politica da intraprendere".

Il Partito Democratico sta nel secondo gruppo per numero di parlamentati europei, S&D, il cui "programma insiste sulla qualità dell’aria e dell’acqua, su una transizione energetica che non escluda nessuno, compreso aprire un nuovo fondo per la 'Transizione giusta' e tassare la CO2 in modo socialmente sostenibile, e sul bisogno di aumentare l’ambizione climatica per raggiungere la neutralità delle emissioni di CO2 entro il 2050. Un programma considerato sufficiente, poco ambizioso, a differenza di quello dei partiti della sinistra, e di +Europa.

Questi ultimi, ad esempio, parlando di un impegno per uscire dal carbone (inteso come combustibile che alimenta le centrali termoelettriche, ndr) entro il 2030, ma prevedono anche "l’eliminazione progressiva dei sussidi e dei finanziamenti dannosi all’ambiente, l’introduzione di un prezzo minimo europeo delle emissioni di CO2 anche per i settori non coperti dall’ETS (come il residenziale e i trasporti)". 
Per quanto riguarda la Sinistra, essa fa parte del Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica. Ad aprile è stato pubblicato un manifesto per l’emergenza climatica: richiede "di riconoscere le basi legali del concetto di giustizia climatica, porre fine al consumo di carburanti fossili, contrastare il modello capitalista e promuovere un’azione per il clima diretta da governi e investimenti". Nel programma della sinistra vi è un punto dedicato al “Green New Deal per la natura, il clima, la transizione ecologica dell’economia”. 

I Verdi appoggiano in modo esplicito l'esigenza di un Green New Deal: il programma "punta sull’aumento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e successivamente il raggiungimento di zero emissioni, sul fissare un prezzo minimo della CO2  nel sistema ETS, sull’eliminazione graduale del carbone entro il 2030, sul raggiungimento di 100% di rinnovabili e sulla lotta contro la povertà energetica". 

E il M5S? Non c'è nessuno riferimento chiaro ed esplicito al tema dei cambiamenti climatici nel programma. C'è invece "il riferimento a inquinare meno – tramite l’abbandono graduale delle fonti fossili, investimenti in inceneritori e discariche, e un’Europa libera dalla plastica – e vietare l’uso di pesticidi nocivi per la salute e l’ambiente" sottolinea Giannelli. "Ma mancano totalmente obiettivi temporali e strumenti su come raggiungere gli obiettivi politici" conclude.

La Lega, allora? Né il gruppo europeo ENF (Europa delle nazioni e della libertà) né la Lega hanno presentato un programma elettorale. Ma: "dal 2014 al 2018 la Lega ha votato per oltre il 90% contro provvedimenti a favore del clima e della transizione energetica"; in particolare, "nel 2016 la Lega, incluso l’allora Eurodeputato Matteo Salvini, ha votato contro la ratifica dell’Accordo di Parigi allineandosi dunque alla stessa posizione del Presidente americano Trump". L'Europa boccia Salvini.