Politica | Elezioni

Faedo, comune commissariato a due passi da Salorno

Una storia di vecchie rivalità paesane. Ma anche della difficile gestione di un biodigestore sulla linea di confine con l'Alto Adige.

Vita politico-amministrativa decisamente non monotona a Faedo, comune di 617 abitanti che confina con Salorno. Alle elezioni del 10 maggio non si è raggiunto, per 25 schede, il quorum dei votanti. Poi è arrivata la “rivendicazione anonima” del non voto, su un volantino. «Penso siano ancora questioni legate al 2000 – spiega l'ex sindaco Bruno Faustini – di qualcuno che è rimasto fuori e non si sente rappresentato. Non è colpa nostra – aggiunge l'ex assessore Carlo Barchetti – se il candidato sindaco Diego Simoni non ha raggiunto il quorum».

Incontro con la ex giunta, manca Diego Simoni che è in ferie, per la presentazione di un opuscolo di 64 pagine stampato in 250 copie per lasciare ai posteri quanto fatto in 15 anni di amministrazione.

Nel frattempo nel paese della Piana Rotaliana è arrivata la commissaria, Maria Grazia Bressan. E a ottobre ci saranno nuove elezioni: a sfidare il quorum ci sarà l'autonomista Viviana Brugnara, la più votata a maggio.

Faedo ci tiene alla sua autonomia, si è staccato nel 1953 da San Michele all'Adige e ora probabilmente sta per tornare il tempo del tornare assieme a chi sta a valle. «Non siamo contrari – spiega Faustini – ma non è così banale, bisogna parlarne con la popolazione». Tra i più resistenti vi sono gli anziani che ricordano non positivamente il comune unico fino al 1953, ma anche fra i giovani c'è chi nutre perplessità. Faustini potrebbe ricandidarsi ma non lo farà, meglio dedicarsi alla casa da finire e all'attività di falegname serramentista.

Nella simpatica chiacchierata con la ex giunta di Faedo escono aneddoti interessanti a capire la peculiarità del luogo. All'inizio del Novecento il paese era diviso in 2 tra chi voleva la chiesa più grande (i più poveri) e chi non la voleva (i più ricchi). Quindi nell'epoca dei grandi partiti, c'era una divisione delle famiglie fra Dc-Pci-Psi. Quindi nel 2000 una nuova “rottura” e nel 2015 il grande rifiuto del voto.

Faustini torna sul volantino anonimo che lo accusa di “appalto fulmineo” (60mila euro) di asfaltatura prima delle elezioni. «Era preventivato sin dal 2014, ho voluto farlo nonostante ci fosse la contrarietà di qualcuno in giunta, perché era un intervento promesso».

Faedo ha la peculiarità di trovarsi in quota, a 600 metri d'altitudine, sopra il Castel Monreale-Königsberg, dove il “signore”, l'attuale proprietario, è l'imprenditore meranese Karl Schmid. Ma Faedo ha anche un territorio in valle, lungo l'asta dell'Adige. A partire dall'Hotel Lord, che più volte è tornato alla ribalta nelle ultime settimane come possibile dimora per i profughi. Quindi la località Cadino con i suoi esercizi ricettivi, la ferrata, la zona artigianale. La località Masetto, con il nuovo bicigrill lungo la pista ciclabile appena inaugurato. Il biodigestore in località Nassi, che aveva scatenato le ire qualche anno fa anche dei censiti di Salorno. Infine il lungo rettilineo con la concessionaria e la “riga” di confine interno alla nostra Regione.

Sull'astensionismo, spiega Faustini, possono aver pesato anche le vicende di valle, nello specifico il biodigestore. «Il protocollo d'intesa – spiega l'ex sindaco – è stato in gran parte disatteso dalla Provincia, visto che non c'è il teleriscaldamento a Cadino, manca uno studio per la circonvallazione della stretta sulla statale 12 e non sono arrivati al comune nemmeno contributi per la localizzazione dell'impianto». Dovrebbero invece cominciare a breve i lavori per la rotatoria che vuole dare un migliore accesso sia alla zona artigianale di Cadino che al biodigestore.  

 

Realizzazioni giunta comunale Faedo 2000-2015