"Sul Seceda accessi contingentati"
-
File interminabili nelle stazioni a valle, vocìo tipo al mercato anche in aperta montagna, droni che ronzano, selfie stick che spuntano da nugoli di teste alla ricerca dell’angolatura migliore. Le scene distopiche che negli ultimi giorni hanno visto come protagonista il Seceda sono diventate virali ovunque. Tutti sui social a indignarsi per l’overtourism, ma, ironia della sorte, foto e filmati, invece che avere un effetto dissuasivo, potrebbero addirittura portare nuovi turisti bisognosi di far sapere al mondo di essere stati per qualche istante nel luogo più instagrammato delle Dolomiti. L’esperienza non vale se non è mostrata, convertita in pixel e like, e chissnefrega se c’è chi sbuffa e deride. Una situazione definita da tutti oltre il limite, che presto in Gardena potrebbe trovare una soluzione come “il numero chiuso” al lago di Braies. “A nessuno va bene questa situazione”, dice pure il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher. Quindi si metterà “la pezza” pure in val Gardena, ma poi? Secondo un recente studio, l'Alto Adige è oggi la terza destinazione europea per intensità turistica. Un dato che non sorprende chi conosce i numeri reali delle presenze in rapporto alla popolazione residente, ma che dovrebbe indurre a qualche riflessione seria sul modello di sviluppo. Dovrebbe. Ma non è così.
La montagna iconica sopra Ortisei è diventata l’epicentro dell’overtourism in Alto Adige, e l’idea – nero su bianco – di triplicare la portata della funivia Furnes–Seceda ha scatenato un'ondata di critiche, allarme ambientale e dibattito politico. La proposta è contenuta nel progetto preliminare di rinnovo presentato dalla società Seceda Seilbahnen. L’obiettivo dichiarato? “Migliorare il servizio”. L’effetto pratico, secondo i critici: moltiplicare la pressione su un ecosistema già al limite.
Kompatscher non usa mezzi termini: “Non bisogna essere ambientalisti per rendersi conto e dire che così il turismo non può funzionare. Sul Seceda ci vuole un sistema di prenotazione come quello introdotto anche da altre parti, è evidente che un afflusso incontrollato non va bene per nessuno.” E aggiunge, con una metafora destinata a farsi ricordare: “Credo che siamo tutti d’accordo: un soggetto economico può chiedere di costruire un’autostrada sull’Alpe di Siusi, ma è evidente che non si può fare. I proprietari della funivia del Seceda possono chiedere di triplicare la portata della funivia, ma è una cosa che non potremo mai concedere.”
Parole chiare, che suonano però come una tardiva presa di coscienza: proprio come a Braies – dove le misure di contingentamento sono arrivate quando l’invasione di massa aveva già trasformato il lago in uno sfondo per i malati di selfie – anche sul Seceda si correrà – forse - ai ripari quando la situazione è ormai insostenibile.
E in effetti si è orma al collasso. Lo dimostrano le immagini virali: fiumane umane in attesa della funivia, ingorghi nei paesi, comitive mordi e fuggi che spendono 52 euro per una foto e poi spariscono.
-
Walcher: gravi ripercussioni sull'ambiente
Anche l'assessore al turismo Luis Walcher ha lanciato un messaggio chiaro: la situazione al Seceda è sfuggita al controllo ed è arrivato il momento di contingentare gli accessi, ispirandosi al modello già adottato con successo al lago di Braies. Secondo Walcher, avendo l'afflusso incontrollato di visitatori superato ogni soglia di sostenibilità, si verificano ripercussioni gravi sull’ambiente, le infrastrutture e la qualità della vita degli abitanti locali. La situazione al Seceda è emblematica di un problema più ampio che riguarda vari hotspot turistici dell’Alto Adige.
“Assistiamo a una sovrafruizione ben oltre i limiti accettabili – dichiara Walcher –. Serve una gestione efficace dei flussi turistici e un sistema di contingentamento, ad esempio con un obbligo di prenotazione, sul modello già sperimentato a Braies”. In una nota l’assessore provinciale sottolinea come il turismo resti fondamentale per lo sviluppo delle aree periferiche, ma avverte “che in certi luoghi la situazione è ormai drammatica. Per affrontare l’emergenza, sarà essenziale una stretta collaborazione tra operatori economici, organizzazioni turistiche, Comuni interessati e Provincia”.
-
Articoli correlati
Environment | Il progettoTuristi sul Seceda moltiplicati per tre?
Environment | TurismoQuelle non sono formiche
wer ist der Besitzer der…
wer ist der Besitzer der secedabahn? wieviele steuern bzw. Förderungen hat der Besitzer in den letzten Jahrzehnten erhalten?
Kompatscher - wenn es brennt…
Kompatscher - wenn es brennt dann holt er seine Handspritze hervor.
Aber keinen Mut zu wahren Veränderungen ...
Wann wird das ein Ende haben?! KOmpatscher III
ein Ende mit Schrecken - den Preis zahlt die kommende Generation.
Nur Stillstand, nur Gerede, Gemurkse usw.
In risposta a Kompatscher - wenn es brennt… di Günther Stocker
KOMPATSCHER,erbärmlich,wie…
KOMPATSCHER,erbärmlich,wie lange ihr nicht reagiert habt,für was seid ihr eigentlich gewählt worden? Walcher: AUFWACHEN!!!!
La fila alla stazione…
La fila alla stazione intermedia si forma per via della differenza di portata tra i due impianti che portano sul Seceda.
- Cabinovia Urtijëi-Furnes 1600 pers/ora
- Funivia Furnes-Secëda 800 pers/ora.
Quest'ultimo impianto è del 1983 ed è sottodimensionato rispetto al primo. Alla stazione intermedia arrivano molte più persone di quante se ne possono imbarcare. Lo stesso problema, seppur con fila più compatta, c'è anche in inverno.
Ora, io credo che l'impianto Furnes-Secëda, che noi lo vogliamo o no, verrà comunque sostituito. La domanda è più sulla tipologia di impianto.
La portata di 2300 pers/ora (per i parametri della Val Gherdeina e in confronto agli altri impianti esistenti) non sono un gran numero. Questa Valle funziona così, non possiamo cancellare decenni di sviluppo con la chiusura (o non rinnovo di un impianto, porterebbe solo più disagi.
Per poter affrontare questo genere di turismo da selfie, gli impianti veloci e ad alta capacità sono la cosa migliore, in quanto permettono non solo di portare la gente sù velocemente , ma anche di liberarsene il prima possibile riportandoli giù a valle.
Farei un biglietto a posta per questo genere di clientela dalla durata massimo di 2 ore, salire, foto, consumazione veloce, e giù fuori dai 🍈🍈.
La valle (forse anche le altre) va chiusa e vanno fatti entrare solo i turisti con prenotazione minima di 7 notti, facendoli arrivare scaglionati su diversi giorni della settimana.
Chi vuole venire in giornata prenoti un pacchetto di giornata e lasci l'auto fuori dalla valle e arrivi con servizio di navetta.
In risposta a La fila alla stazione… di Evelin Grenier
Analisi corretta, che…
Analisi corretta, che condivido in pieno. E ottima l'idea di introdurre un biglietto "a tempo" per i turisti mordi-e-fuggi.
Wenn der Gast sehr gut ist (…
Wenn der Gast sehr gut ist (... sich die überhöhten Preise ohne zu Murren abknöpfen lässt) werden die edlen 4 - 5 - Sterne-Betriebe sicher eine List finden, um dem "guten 1 x Mal Üernachtungs-Gast, die 7 Tage zu bescheinigen!"