Società | Conciliazione

Mille madri si sono licenziate

In un anno 986 donne alla prima gravidanza hanno lasciato il lavoro. È il dato fornito da Michela Morandini, confermata consigliera di parità. Le sfide per il futuro.
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Foto: Pixabay

Le donne e gli uomini devono avere soprattutto pari opportunità sul lavoro” afferma Arno Kompatscher. Un impegno, quello della giunta della Provincia di Bolzano, fatto proprio dagli organismi rappresentativi che in Alto Adige si occupano delle disuaguaglianze tra i generi. Tra questi il ruolo propulsivo appartiene alla consigliera di parità: un incarico per il quale l’esecutivo ha confermato l’uscente Michela Morandini. Guardando invece ai dati dell’ufficio, sono 986 le donne che si sono dimesse nel corso del 2018 perché non riuscivano a conciliare la nascita del primo figlio con il lavoro. Una criticità che tocca da vicino il Sudtirolo, interessato dal problema del divario tra i sessi nell’occupazione che include anche la parte retributiva.

Per Kompatscher l’ufficio del consigliere per l’uguaglianza è uno dei più importanti. Perché, spiega, “informa e consiglia coloro che sono discriminati a causa del loro genere sul posto di lavoro e può anche rappresentarli in tribunale”. Il presidente elogia la formazione di Morandini, che fa parte del consiglio per le pari opportunità nominato sempre dalla giunta lo scorso 24 settembre. La formazione della consigliera in psicologia, scienze politiche, coaching e counselling, così come la sua esperienza, sono per il Landeshauptmann i prerequisiti più importanti per il delicato compito affidatole.

 

 

Risolta la questione della nomina, si passa all’analisi della situazione e alle priorità. “Il bullismo e la discriminazione multipla sul posto di lavoro e l’incompatibilità tra famiglia e lavoro sono i problemi più comuni che le persone mi hanno rivolto” precisa Morandini. C’è una crescente domanda di mediazione, aggiunge la consigliera, che fa poi riferimento all’attuale numero di madri che si dimettono nel primo anno di vita del figlio perché non riescono a conciliare famiglia e carriera: appunto 986 nel 2018.

Seguono le sfide per i prossimi anni. “Occorre sviluppare - riprende la parola Kompatscher - nuovi modelli insieme ai dipendenti, ma anche ai datori di lavoro, alle aziende e alle associazioni, in modo da conciliare meglio famiglia e lavoro e consigliare in anticipo”. Anche in relazione alla carenza di manodopera qualificata, è importante per il presidente trovare insieme a tutti i soggetti coinvolti modelli di lavoro che rendano possibile la compatibilità.