Non aprite quella posta 2.
A tre giorni dalle sapide elezioni, le cassette delle lettere altoatesine si sono trasformate in inquietanti gonnellini di Eta Beta dai quali son venute fuori amenità di ogni sorta.
Candidati di ogni schieramento e colore, quali lumache dopo una nottata di pioggia, sono spuntati all'improvviso profondendo a piene mani abbracci virtuali ed attestati (e richieste) di stima.
Riporto una rapida carrellata del meglio (del peggio?) che mi è toccato spulciare.
Forza Alto Adige 1. Il pittoresco e pitturato volantino si apre con uno slogan dalla punteggiatura incerta che, però, si rivela essere la cosa meglio riuscita. Immediatamente sotto, infatti, tra quattro persone affette da manie iconoclaste (non si spiega altrimenti il simbolo della lega nord sulla maglia della nazionale) compare il fotomontaggio di un Silvione che, bisognoso di liquidità, anziché esporre una maglia con su scritto 167-761, fa bella mostra di un "Berlusconi unicum" pubblicizzando così un noto amaro che, in quanto tale, ben riassume il suo attuale periodo. Girando il discutibile opuscolo è possibile leggere una lettera della mai doma Biancofiore che, tra una botta a Fini ed una agli immigrati, dimostra ancora una volta di non riuscire a cogliere l'importanza di saper tacere.
SVP 1: Luis Durnwalder. In solo volantino riesce a ricordare al gruppo italiano che l'apprezza come se fosse quasi una comunità normale ed al gruppo tedesco che ha nominato il suo successore: non c'è bisogno che si scomodino loro.
Ladins Dolomites - Bürger Union Pöder - Wir Südtiroler - Varie ed Eventuali. Apprezzabile opuscolo in stile "ci piace ricordarli così". Accompagnato da un apposito lumino fa la sua porca figura.
SVP 2: Thomas Widmann. Il foglio A4 riporta una breve presentazione del noto candidato, un ampio spazio a ciò che Durnwalder pensa di lui ed un'allegra foto con i due compagni di Giunta. Il messaggio è chiaro: "votatemi o lo dico a zio Luis!".
Forza Alto Adige 2. Su un volantino dal layout che ricorda preoccupantemente quelli riportanti scritte tipo "serve un prestito da 30.000 €?" (e chissà che non sia una chiara indicazione programmatica) spunta il bel viso di Elena Artioli. Il messaggio sul retro è sufficientemente privo di contenuto ma, vista la sintassi bizzarra, la circostanza passerà inosservata.
L'Alto Adige nel Cuore. Originale il metodo adottato da Alessandro Urzì: biglietto pseudo-scritto-a-mano con nome di battesimo del destinatario (della serie "so chi sei e dove abiti"). Si impegna a dire no a gli arroganti e dare voce ai cittadini onesti: speriamo che in giro non ci siano troppi arroganti onesti, o il rischio di loop mentale potrebbe trovare eccessiva concretezza.
SVP 3: Marie Måwe. Dulcis in fundo. La buona Marie ha tutta l'intenzione di mettere a tacere le male lingue che continuano a vociferare che la sua candidatura sia strettamente correlata alle innegate virtù estetiche. Per questa ragione ha pensato bene di mandare in giro per le case sudtirolesi il paginone centrale di un redivivo "Cioè", tutto tempestato, sul retro, di foto a casaccio che hanno il chiaro intento portare clienti al suo dentista di fiducia (non si spiegano in altro modo i sorrisi sfoggiati mentre aiuta un maiale a fare manovra, mentre regge - a che pro? - dei cilindri di formaggio, mentre prende a craniate innocenti dizionari...).
Grazie ragazzi: ci state regalando un sogno!