A ciascuno il suo Natale

Per me il Natale è una festa che unisce la famiglia e le persone in generale al di là del loro colore, della provenienza o della religione. Penso che è così che dovrebbe essere, perché le religioni, nonostante le diversità, sorgono da una sola e unica fonte e credere in un creatore è ciò che hanno in comune. Da sempre tutte le fedi chiamano l’umanità a essere unita, tollerante e solidale. Il Natale è una di quelle occasioni per ricordare certi valori e aspetti che durante l’anno possono essere dimenticati. L’atmosfera unica e la pace che si avvertono sono peculiari, anche se negli ultimi anni vedo meno solidarietà fra la gente. Io naturalmente come musulmana non festeggio il Natale praticamente ma rispetto chi lo fa e rimango a volte incantata a guardare un albero decorato con sotto tutti i regali e i desideri dei membri della famiglia. Una forma, questa, di attenzione e cura verso l’altro che viene sublimata tramite un regalino a dimostrare il proprio amore. Ognuno, certamente, fa quello che può in base alle sue possibilità ma in fondo l’aspetto più importante è riunirsi e far rivivere ogni anno una tradizione tramandata da secoli. In Tunisia, per esempio, circa il 20 per cento della popolazione pratica la religione cristiana, certo l’atmosfera natalizia si sente comunque forte girando per le strade e guardando qualche vetrina decorata, ma resta sempre un evento che non riguarda tutti. Il bello, tuttavia, è che tutto ciò accade nel totale rispetto e questa non è una novità perché l’esistenza di minoranze cattoliche o ebraiche nei paesi arabi esiste dai tempi del nostro profeta Mohammad. Queste minoranze vengono rispettate da sempre e a loro tutto il diritto di festeggiare e praticare le loro feste religiose. Quest’anno capita un evento raro: i musulmani festeggiano l’anniversario del loro profeta la vigilia di Natale, una coincidenza a mio parere positiva considerando quello che sta succedendo nel mondo e vista la presenza di tutte quelle persone che lavorano allo scopo di aumentare l’odio tra i popoli. Ecco allora che arriva il richiamo delle religioni ad unirsi cominciando da un momento di festa sacra. Spero che questo messaggio venga percepito da tutti. L’islam non fa differenze fra le persone, che siano di colore o no, che siano poveri o ricchi, che appartengano alla stessa fede o no, che siano giovani o vecchi, ed è questo il bello, perché su questa terra siamo tutti di passaggio e chi porge la mano a chi chiede aiuto, chi è umile e chi pensa all’altro come a un fratello si guadagna, io credo, l’affetto e il rispetto di tutti. Tutto quello che costituisce materiale destinato ad essere consumato ad una scadenza precisa dovrebbe invece essere sostituito da ciò che rimane eterno, sentimenti nobili e puri da portarsi dentro l’anima come l’amicizia, la solidarietà, la fratellanza e il perdono.
Olfa Sassi è tunisina, vive da 14 anni a Bolzano, lavora principalmente come mediatrice culturale, fornisce assistenza specializzata agli anziani ed è impegnata nel volontariato. È iscritta alla scuola serale (indirizzo sociale) della Claudia de' Medici.
******
Sorrisi che riscaldano il cuore nelle giornate di freddo, luci che illuminano i pomeriggi bui di un inverno che oltre ad ospitare la candida neve e le stelle cadenti è casa anche di una magia che tutti, sia bambini che adulti, percepiscono: questo è il Natale. Non lo vedo tanto come una festa, quanto come un'atmosfera buona, serena e generosa dalle braccia aperte e pronta ad abbracciare tutti. Ricordando il Natale non riesco a non pensare alla buona euforia che carica le persone stampando su di loro quel famoso sorriso e spingendole a dare del loro meglio per vederlo disegnato anche sui volti dei loro cari. Quando passeggio tra le strade del centro di Bolzano ammiro la mia città, addobbata e pronta ad accogliere quest'atmosfera che spinge noi, suoi abitanti, a vederla come la città più ospitante del mondo. Il periodo natalizio ha caratterizzato la mia infanzia. Le giornate passate a scuola ad imparare le allegre canzoni natalizie e le tonnellate di pandoro e cioccolato che ho mangiato in questo periodo non fanno che tornarmi alla mente. Pur non festeggiandolo, il Natale è una delle "atmosfere" che più mi fanno sentire a casa.
Ferdaous Harfi è nata in Marocco e vive in Italia da quando aveva pochi mesi. È membro del direttivo dell'Associazione Bozen Muslim Youth (BMY) e studia architettura a Innsbruck.
>Penso che è così che
>Penso che è così che dovrebbe essere, perché le religioni, nonostante le diversità, sorgono da una sola e unica fonte e credere in un creatore è ciò che hanno in comune.<
Questa affermazione vale sopprattutto per le religioni abramitiche come l'ebraeismo, il cristianesimo, l'islam e i bahai, per il resto è una grande minchiata. Il buddhismo non crede a un dio creatore. Buddha non è un dio ma una uomo illuminato secondo il buddhismo. Il shintoismo non ha un dio creatore, pure il confuzianesimo, il taoismo e induismo con quella meriade di divinità non cadono in questa categoria. E anche i mormoni credono che esistono una meriade di divinita e ogni uno commanda un suo proprio pianeta.
>Da sempre tutte le fedi chiamano l’umanità a essere unita, tollerante e solidale.<
Non è vero neanche questo. Penso questo vali soprattutto per le religioni come l'islam, il cristianesimo e i baha'i i quali vedono come ideale una umanità unita, ovviamente sotto la propria credenza si intende. Per l'ebraeismo o l'induismo questa cosa non vale e per questo non cercano neanche di missionare persone di altra fede.
>Il bello, tuttavia, è che tutto ciò accade nel totale rispetto e questa non è una novità perché l’esistenza di minoranze cattoliche o ebraiche nei paesi arabi esiste dai tempi del nostro profeta Mohammad.
Ma non si tratta magari di quello stesso Maumetto ( o Mohammed o Mohammad o come si preferisce chiamarlo) che ha buttato fuori gli ebrei da Medina (624) e ha tolto dopo la conquista di Mecca (630) tutti gli simboli delle altre religioni dalla Kaba ovviamente non credenti o credenti di altra fede sono stati anche da Mecca? Non si tratta allora di questo?
E poi dei bei versetti dalla sura 5 che fanno capire quanto tollerante Maometto era con gli cristiani e gli ebrei:
51. O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.
56. E colui che sceglie per alleati Allah e il Suo Messaggero e i credenti, in verità è il partito di Allah che avrà la vittoria.
57. O voi che credete, non sceglietevi alleati tra quelli ai quali fu data la Scrittura prima di voi, quelli che volgono in gioco e derisione la vostra religione e [neppure] tra i miscredenti. Temete Allah se siete credenti.
59. Di': “O gente della Scrittura, cosa ci rimproverate se non di credere in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere in precedenza? La maggior parte di voi è veramente perversa!”.
60. Di': “Posso forse annunciarvi peggior ricompensa, da parte di Allah? Coloro che Allah ha maledetto, che hanno destato la Sua collera e che ha trasformato in scimmie e porci*, coloro che hanno adorato gli idoli, sono questi che hanno la condizione peggiore e sono i più lontani dalla retta via”.
61. Quando vengono presso di voi dicono: “Siamo credenti”, ma entrano con miscredenza, ed escono alla stessa maniera. Allah conosce bene quello che nascondono.
62. Vedrai molti di loro rivaleggiare nel peccato, nella trasgressione e nell'avidità per il guadagno illecito. Quanto male c'è in quello che fanno.
63. Perché i rabbini e i preti non impediscono loro di peccare con la parola e di nutrirsi di illeciti guadagni? Quanto male c'è in quello che operano!
71. Credettero che non ne avrebbero subìto le conseguenze: erano diventati ciechi e sordi. Poi Allah accolse il loro pentimento. Poi, molti altri divennero ciechi e sordi. Allah osserva quello che fanno.
72. Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Allah è il Messia, figlio di Maria!”. Mentre il Messia disse: “O Figli di Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore”. Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti non avranno chi li soccorra!
73. Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “In verità Allah è il terzo di tre”. Mentre non c'è dio all'infuori del Dio Unico!
E questo versetto è molto illuminate perchè ha una bella porzione di antisemitismo:
82. Troverai che i più acerrimi nemici dei credenti sono i giudei e i politeisti e troverai che i più prossimi all'amore per i credenti sono coloro che dicono: “In verità siamo nazareni”, perché tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia.
Almeno i monaci se la cavano . . .
Però i catolici in quanto trinitari alla fine sono non credenti e gli tra i ebrei si trovani i più acerrimi nemici dei credenti. Come deve essere bello essere tollerato da un musulmano!
>Queste minoranze vengono rispettate da sempre e a loro tutto il diritto di festeggiare e praticare le loro feste religiose.<
Per questo vengono anche bruciate cosi tante chiese nel mondo musulmano. In Arabbia Saudita non si può nemmeno portare una bibbia.
>L’islam non fa differenze fra le persone, che siano di colore o no, che siano poveri o ricchi, che appartengano alla stessa fede o no, che siano giovani o vecchi, ed è questo il bello,<
che appartengano alla stessa fede o no?????????????????????????????
Questa è una super grande mega minchiata!!!!!
P.S. Che siano donna o uomo non l'ha detto come mai? Era magari troppo ovvio?
Alla fine voglio aggiungere una riflessione personale: Perchè vengono divulgate queste ipocrisie? Magari innome della political correctness? Chiudere gli occhi davanti alle problematiche che vengono causate delle religioni non risolverà niente. Dobbiamo smettere di promuovere nel occidente persone che divulgano ideologie che vanno contro gli diritti umani, la democrazia, lo stato di diritto e i diritti dell'individuo. Nella nostra cultura c'è stata una lotta di più di duecento anni contro l'establishment per arrivare a questo stato. Addesso vogliamo svendere tutto per la comodita che ci offre il relativismo e la political correctness? Non accettate queste ipocrisie quanto comode appaiano al momento, ma combattete per la societa aperta e contro i suoi nemici, in riferimento a un titolo di un'opera di Karl R. Popper.