Politica | Il commento

“Maggioranza? Non esistono solo gli ecosociali”

Intervista al “nuovo” sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli sull’esito del ballottaggio, sulla costituzione della maggioranza, sul confronto con l’avversario Urzì.

Sindaco, la sua potrebbe diventare una vittoria di Pirro? Del resto, anche rispetto al primo turno ha perso 355 voti, tenuto conto anche del dilagante astensionismo che ha caratterizzato queste elezioni.
Direi di no, al primo turno avevamo il 66% dei votanti, al secondo il 40%, quindi di fatto ho confermato molti più numeri di quanti ne potrà mai avere Urzì in consiglio comunale. Lui ha sostanzialmente recuperato i consensi della destra e quelli dei grillini, facendo la somma delle percentuali avute dalle due forze politiche al primo turno si arriva infatti, più o meno, al 42%. È quindi chiaro che in consiglio a Bolzano non governerà quella compagine ma sarà un nostro compito.

Compito arduo, tuttavia.
Sicuramente, ora si tratta di mettere insieme una maggioranza formale che in questo momento non c’è, ma credo che siamo stati tutti eletti dai cittadini non perché si rimarchi il perimetro del proprio cortile distinguendolo da quello degli altri ma perché si formi una giunta comunale per guidare la città verso il futuro, questo è quello che ci impegniamo a fare.

Se si arriva a costituire una maggioranza (l’attuale coalizione è ferma a 19 seggi compresi quelli della Svp) sarà comunque risicata, questo la preoccupa?
La più solida maggioranza che ha governato a Bolzano dal dopoguerra è stata quella dall’89 al 95, quando c’erano 25 consiglieri su 50 in maggioranza più uno, il pensionato Lettieri, che dava l’appoggio esterno, ed è stata la maggioranza più coesa e forte che ci sia stata. Per cui avere una maggioranza risicata non è necessariamente uno svantaggio o una sfortuna, dipende piuttosto dalle persone e credo che in questo consiglio ce ne siano alcune di qualità con le quali formare un governo finalizzato a portare avanti un buon programma.

L’alleanza più probabile ora è quella con gli ecosociali, che però restano un boccone amaro per la Svp da mandare giù.
Il boccone amaro dovranno mandarlo giù piuttosto alcuni rappresentanti della coalizione rosso-verde se vogliono governare con me, quelli che in campagna elettorale hanno usato toni molto forti nei miei confronti. È chiaro che gli ecosociali vengono per primi perché con loro sono stato al governo della città fino a ieri, Luigi Gallo, che è stato rieletto, è stato un partner straordinario negli ultimi dieci anni, ho un ottimo rapporto anche con Tobe Planer, credo che abbiamo buone chances per formare una maggioranza e altrimenti dovrò cercare alternative diverse perché non ci sono solo loro in consiglio comunale.

Chi per esempio?
È prematuro ora dire di più.

Urzì ha detto che di fatto ha ottenuto più voti di lei e che se non fosse stato per i voti della Svp che l’hanno sostenuta ora sarebbe lui il nuovo sindaco, cosa risponde?
Quando si fa un’elezione vince chi prende più voti e Urzì ne è consapevole. Quando lui sostiene che qui riparte il nuovo centrodestra io vorrei ricordare che ci sono forze di quest’area politica che hanno già governato nella nostra terra, penso a Merano dove negli ultimi cinque anni c’erano rappresentanti dell’ex centrodestra nella maggioranza, c’è un vicesindaco a Brunico che sta lavorando molto bene da due mandati con la Svp. Ma non mi pare che questi rappresentanti del centrodestra si siano distinti per essersi opposti manu militari alle scelte fatte dal partito di maggioranza relativa in Provincia, anzi se c’è qualcuno che ha portato la Volkspartei a cambiare certe posizioni non sono certo stati loro ma molto di più noi a Bolzano, quindi non è vero che ci siamo appiattiti sulle decisioni della Svp.

Il risultato di Laives e di Merano condizioneranno anche Bolzano?
Certamente, ma ora non si può prevedere in quali termini. A Laives Liliana Di Fede ha fatto un risultato eccezionale e si è battuta benissimo, ha dovuto fare i conti con un elettorato di lingua tedesca che non la voleva e malgrado questo ha rischiato di vincere fino all’ultimo. A Merano è invece chiaro che la Volkspartei ha toppato nella scelta del candidato sindaco e ora si lecca le ferite. 

E ora Di Fede resterà segretaria provinciale del Pd?
Il Pd farà le sue riflessioni interne in maniera serena, i partiti, non dimentichiamocelo, esistono per poter dare servizio alla comunità attraverso i propri rappresentanti nelle istituzioni.

Nessuna autocritica, dunque? Non crede che il Pd dovrebbe rivedere qualcosa nella sua strategia?
Spero che ora il Pd tragga lezione da quello che è successo e si riproponga come forza di governo. Vede, le elezioni vengono viste dal popolo come una specie di gara in cui c’è uno che arriva primo, ma arrivare primi non serve a niente. Serve solo se poi si riesce a governare bene. 

E la legge elettorale, non è ora di cambiarla?
Nel 2012 è stata cambiata evidentemente troppo poco, non è riuscita a evitare né la polverizzazione dei partiti nel mio consiglio comunale né le situazioni di potenziale ingovernabilità come quelle che ci troviamo davanti in questo momento. La legge elettorale va modificata, ed è un compito che spetta al consiglio regionale.

Urzì l’ha chiamata per congratularsi con lei?
Sì, ci siamo sentiti ieri, è stato un avversario straordinario, tra di noi c’è un rapporto personale inscalfibile. Urzì ha fatto una bellissima campagna elettorale, ha voluto puntare più sulle reazioni istintive delle persone piuttosto che sulle riflessioni politiche, ma è così che si fa quando dall’opposizione si vuole passare a governare.