Un Nein pesante come un macigno
Ieri 24 giugno in 5 minuti sono successe tante cose in occasione della bocciatura della giunta Spagnolli ter.
➤ Il Nein di Anna Pitarelli ha innanzitutto messo in una botte di ferro il suo mentore Benko e la lobby (fortemente minoritaria a Bolzano) degli entusiasti ma anche dei favorevoli al Kaufhaus di via Alto Adige. Il bello è che in quel momento grillini e (in misura minore) Verdi hanno manifestato soddisfazione se non entusiasmo. Non capendo che in realtà il ‘benkiano’ Spagnolli era stato appena sorpassato a destra da Benko stesso, commissario virtuale della città.
➤ Il Nein di Anna Pitarelli è stato anche l’atto finale dello scontro interno alla SVP che la vista eletta, unica dei benkiani, ma in una situazione di minoranza. Contro i no Benko del suo partito, contro il nemico Ladinser, e la lista dei ‘contro’ potrebbe continuare ancora. Solo lunedì si era consumata la sfida ‘contro’ la collega Kofler Peintner per il posto femminile in giunta. Quale migliore rivincita di ‘muoia Sansone insieme a tutti i Filistei’?
➤ Il Nein di Anna Pitarelli è stata anche la pietra tombale su 10 anni di politica comunale a Bolzano sotto l’egida di Spagnolli. La dimostrazione pratica che il terzo mandato era un azzardo e che avrebbe generato mostri. Il sindaco l’aveva capito che in giro c’erano troppi cecchini, manifestando l’altro ieri un forte scetticismo sul futuro della legislatura.
➤ Il Nein di Anna Pitarelli è stata anche la dimostrazione che la politica del PD è debole se si deve affidare a un (presunto) uomo forte (Spagnolli) dopo aver dedicato tutte le sue energie agli eterni scontri interni.
➤ Il Nein di Anna Pitarelli è stata la dimostrazione, sostengono Gallo e Margheri, che la partecipazione di sinistra alla giunta era necessaria, per smascherare le trame e (provare almeno di) porre un argine al ciclone Benko.
➤ Il Nein di Anna Pitarelli è stata la dimostrazione che Urzì ci aveva visto giusto nel decidere di aspettare sulla riva del fiume il passaggio del cadavere politico dei nemici. L’unica possibilità che aveva il mini centrodestra del consigliere provinciale per poter contare di più era infatti sperare sull’autodistruzione del centrosinistra e su una seconda possibilità in autunno.
Ma il Nein di Anna Pitarelli è stata anche l’ulteriore decisiva dimostrazione che a Bolzano occorre la presa di coscienza che i cittadini sono rimasti e restano molto lontani dal palazzo. Il fatto che tutto si sia deciso su una questione (Kaufhaus Benko) che suscita tutto sommato l’indifferenza della maggior parte degli abitanti di Bolzano, la dice lunga sulle condizioni in cui versa la politica comunale. E in merito anche la Provincia nei prossimi giorni dovrà per forza fare un mea culpa, per cercare di aiutare la sua capitale ad uscire dal pantano. Con una nuova legge elettorale comunale degna e con un atteggiamento che smetta di considerare il capoluogo importante come e non più di Prettau. Dal canto loro i cittadini di Bolzano possono piangere o ridere per la caduta di Spagnolli, oppure rimanere indifferenti. Ma in realtà sono solo loro che in novembre potranno, se lo vorranno, cambiare la situazione.
Bell'articolo !
Bell'articolo !
La cosa che mi lascia sereno è che il mondo gira lo stesso :-) e Bolzano Bozen con esso!
Non sono certo, vista l'attuale legge elettorale, che la prossima volta vada diversamente.
Quello che è sicuro è che la parte politica alla quale faccio riferimento deve cambiare, e in merito ho scritto questa notte una riflessione qui su SALTO (http://www.salto.bz/article/25062015/il-partito-che-non-ce ) su come vorrei che cambiasse...
a vedere il video, Spagnolli
a vedere il video, Spagnolli non sembra essere colto impreparato dalla decisione di Pittarelli. Piuttosto sembra anche lui rendersi conto del ruolo che gli è stato attribuito sulla scacchiera che ruota tutto intorno al progetto Benko (e ciò che sta dietro). L'ennesima conferma che l'amministrazione comunale non solo mai è stata all'altezza della complessità di tutto il progetto e connesso procedimento, ma addirittura si fa sostituire dal privato nelle decisioni più importanti.
e chi lo dice che la lobby
e chi lo dice che la lobby pro Benko è fortemente minoritaria? Da quanto ne so, ad essere schiettamente contrari sono in prima linea solo i commercianti del centro (che speculano da una vita sul mercato immobiliare bolzanino) e la sinistra estrema, non certo la maggioranza in consiglio comunale.
In risposta a e chi lo dice che la lobby di Mensch Ärgerdi…
Caro mensch ärgerdichnicht
Caro mensch ärgerdichnicht forse dovresti fare un giretto nei bar di viale Europa, via Alessandria o via Resia. Alla stragrande maggioranza degli abitanti di Bolzano di Benko non importa nulla. Forse è addirittura per questo motivo che non sono andati a votare il 10 e il 24 maggio, convinti che una campagna elettorale interamente basata sugli interessi di Benko contrapposti a quelli dei commercianti del Centro (o meglio dei proprietari degli immobili del Centro) non c'entri nulla con i loro problemi reali. Hai ragione invece nel dire che gli stessi che dicono che di Benko non gli importa nulla, se proprio devono esprimersi, dicono sempre ed esattamente quello che ho sentito con le mie orecchie qualche minuto fa. "Quelli del Comune sono proprio stupidi, Benko porta soldi al Comune e chi se ne frega dei negozianti del centro che fanno palate di soldi con il il Mercatino di Natale, quindi perché no?".
Per correttezza: NESSUNA
Per correttezza: NESSUNA soddisfazione da parte dei Verdi sia Bolzanini che Provinciali.
Purtroppo l'esito è però prova del peso che il progetto Benko impone su Bolzano e giustificativo dell'importanza che i nostri hanno dato a questo tema nelle trattative con Spagnolli.
L'ufficio dei Verdi Grüne Vërc
D'accordo sulla debolezza del
D'accordo sulla debolezza del PD che in caso di nuove elezioni pagherebbe caro i suoi litigi interni (pure se venisse Renzi per tutta la campagna elettorale) e sulle scontri-contraddizioni nella SVP, d'accordo sull'opportunità-necessità per gli ecosociali di partecipare alla giunta per influire maggiormente dall'interno. Mi pare infatti un altro errore tattico dei Verdi quello di esultare per la fine di questo consiglio che tra uno nuovo, in prospettiva più a destra, e il commissario era quell'organo all'interno del quale c'erano forse più probabilità di rigetto di quel progetto sa loro avversati e certamente il più incisivo nei prossimi decenni.
In risposta a D'accordo sulla debolezza del di Martin Daniel
Bene, se non hanno esultato.
Bene, se non hanno esultato. Poi Spagnolli con la loro cacciata due mesi prima delle elezioni non è che aveva creato un clima positivo per una nuova collaborazione.
Gli Ecosociali dovevano dire
Gli Ecosociali dovevano dire no a Benko quando erano in giunta (fino a prima del 10 maggio).
Ora è tutto un intrigo inestricabile di demagogia, calcoli elettoralistici ed interessi personali.
La politica nel suo massimo fulgore!