Gara "balneare" per i bus ibridi-gasolio
Eccola la gara pubblicata sulla GUCE e sul portale degli appalti dei fantasmagorici bus ibridi annunciati dal fulgido presidente di Sasa Pagani e con la politica cittadina dei tre Comuni proprietari che evidentemente nulla ha da obiettare e sembra paralizzata nell’alzare la mano e cercare di farsi spiegare scelte che, come ho ampiamente illustrato, sono contraddittorie e per di più in pieno contrasto con gli obiettivi 2025 del Piano Clima 2050.
E’ un dato fattuale, altro che storie, e per di più in totale contrasto con quanto era stato previsto dal piano provinciale per gli investimenti della mobilità a febbraio 2018. Da dove salteranno fuori i maggiori costi di circa 6 milioni di Euro? Di delibere della Provincia finora non ve n'è traccia.
Il silenzio imperterrito di Pagani sui temi cruciali della questione
Su queste domande il sempre sorridente e loquace vertice di Sasa si è ben guardato dal rispondere come è successo di recente sul giornale “Alto Adige”. Alle mie precise domande del 24 giugno c’è stato un iniziale silenzio, poi, dopo un mio sollecito il 19 luglio, il solito sproloquio di Pagani il 22 luglio sulla mobilità elettrica da perfetta cortina fumogena senza rispondere ad una, che sia una, delle domande poste. Nell'ultima presa di posizione del 24 luglio lo stesso direttore del giornale ha finito curiosamente con “l'alzare bandiera bianca”. Ne deduco che forse non bisogna "disturbare" il presidentissimo di Sasa.
Parigi: basta a nuovi bus ibridi-gasolio
Ebbene, la scelta dei bus ibridi è in via di accantonamento ad esempio a Parigi, dove fino al 2020 saranno acquistati più di 2000 autobus “propres” (puliti). E quale trazione avranno: elettrica o a biometano. Sull'ibrido-diesel una sciabolata netta:
La tecnologia ibrida, una soluzione di transizione, non è più destinata ad essere scelta. Pertanto, con alcune eccezioni, gli operatori non saranno più in grado di ordinare veicoli ibridi oltre il 31 dicembre 2018.
Ecco, non l’ho scritto io, ma l’agenzia della mobilità pubblica Île-de-France Mobilites da cui dipendono gli operatori della mobilità pubblica della capitale francese, se mai qualcuno pensasse che io faccia della sterile critica a prescindere. Parigi che spesso e volentieri è stata citata negli ultimi anni proprio dai vertici di Sasa… vorrei però vedere ora.
Questo grafico spiega come Sasa stia arrivando con un decennio di ritardo in tali scelte:
Cosa fare ora? Revocare la gara "balneare" senza se e senza ma tocca alla politica comunale intervenire.
La domanda è cosa si può fare ora. Come auspicavo già per le scelte di cinque anni fa, ora l’unica possibilità è di far revocare/annullare la gara prima che scada. Già il fatto che questa sia effettuata in piena estate fa pensare molto, molto male… perché tutti sono in ferie? Così da rifilare evidentemente questa sciagurata scelta ai bolzanini e ai loro rappresentanti politici al rientro dalle ferie.
Lo si farà? Se si hanno gli attributi sì, se si continuerà invece a difendere, come i fatti dimostrano, gli indifendibili vertici di Sasa, si rimarrà zitti in silenzio. Forse banalmente solo per non dare ragione all’estensore di queste righe?
I costi elevati dei bus ibridi rispetto alla priorità del rinnovo della flotta, 20 bus nuovi persi!
Un altro dato, che immaginavo, sono i costi. Di fronte ad una flotta decrepita e vetusta, si spende di più per avere meno bus nuovi.
Ecco il dettaglio ricavato dal bando:
- 8 autobus suburbani 18 metri ibridi-gasolio – 3.856.000 €
- 20 autobus urbani 12 metri ibridi-gasolio – 7.620.000 €
- 4 autobus urbani 10,5 metri ibridi-gasolio – 1.484.000 €
- 3 autobus interurbani 7-8 metri gasolio – 699.000 €
- 3 autobus interurbani 8-9,5 metri gasolio – 876.000 €
Ebbene, escludendo gli ultimi due lotti visto che il mercato non offre nulla in tale settore, i primi tre che contano 32 mezzi, se si fossero presi a metano, le quantità sarebbero state per medesima cifra stanziata (per approssimazione):
- 13 bus suburbani da 18 metri GNC
- 32 bus urbani 12 metri GNC
- 7 bus urbani 10,5 metri GNC
Quindi se si fossero presi a metano sarebbero stati ben 52, cioè ben 20 mezzi in più!
La cifra ha la sua importanza se si considera la vetustà complessiva della flotta Sasa che già oggi imporrebbe di sostituire oltre una settantina di mezzi. Si fosse fatta la scelta per la trazione convenzionale, ci sarebbe stato un decisivo ricambio della flotta, invece...
In poche parole, in nome di una pseudo-elettrificazione si butta nello sciaquone un massiccio rinnovo della flotta per correre dietro alle fantasie ibride che, ad esempio, Trentino Trasporti si è ben guardata dal continuare dopo la sperimentazione di qualche anno fa.
La credibilità dei vertici Sasa prossima allo zero ma chi ha avallato questa scelta sciagurata?
Ora, dopo quanto ho scritto, mi chiedo sinceramente quale grado di credibilità abbiano i vertici di Sasa e chi, soprattutto, ha avallato queste scelte. Semplicemente sconcertante. Un perfetto déjà-vu di quanto avvenuto cinque anni fa, di cui si è fatto e si continua a far finta di nulla. Complimenti.
P.S. I media si occuperanno di tale argomento? Ci scommetterei una birretta…