Politica | Welfare a Bolzano

Di Fede e Assb, quell’intesa bipartisan

Caramaschi in scadenza proroga Di Fede per altri 6 mesi. “Scelta corretta” risponde Zanin. “Il cda che proponiamo per l’azienda? Non va contro la direttrice, che stimo”.
Liliana Di Fede, Assb, Comune, Bolzano
Foto: Comune Bz

La giunta comunale del capoluogo ha prorogato per altri sei mesi l’incarico dei vertici di Assb, l’Azienda servizi sociali di Bolzano. La direttrice generale Liliana Di Fede e il suo vice Alexej Paoli resteranno in carica fino al 19 aprile 2021. L’esecutivo Caramaschi ha rinnovato la precedente proroga concessa - nei limiti della legge provinciale 13 del 1991 - prima del rinvio delle elezioni comunali dal 3 maggio al 20-21 settembre. “Nessun significato politico, garantiamo la continuità amministrativa di un ente fondamentale” hanno chiarito il primo cittadino e il vice Luis Walcher, riguardo alla nomina per la funzionaria pubblica, già dirigente della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, nonché ex segretaria provinciale del Pd e sindaca di Laives. Concorda Roberto Zanin, candidato sindaco del centrodestra, che nel programma propone “un cda” per l’azienda strategica per la città: “Decisione corretta - afferma -, nutro stima personale verso Di Fede, inoltre la nostra proposta non va contro l’attuale direzione ma è di supporto”.

 

Dal 20 ottobre all’aprile 2021

 

Il passaggio è stato approvato all’unanimità dopo aver preso atto “delle eccellenti valutazioni dell’operato” dei funzionari incaricati e dell’approssimarsi delle comunali. Nel rispetto della legge provinciale, secondo cui “la durata dell’incarico non può superare di 6 mesi il mandato della giunta che lo ha nominato”, Caramaschi e assessori hanno proceduto al rinnovo del mandato che sarebbe scaduto il 20 ottobre 2020. Una data ritenuta troppo ravvicinata rispetto al primo turno e all’eventuale ballottaggio (4 ottobre). Il nuovo sindaco, quale che sia, difficilmente avrebbe il tempo per una nomina così importante, anche per il fatto che l’assessore alle politiche sociali competente sull’argomento potrebbe non essersi ancora insediato. Questo lo scenario considerato.

 

 

La proroga dunque interessa sia Di Fede, incaricata su delibera di giunta il 27 luglio 2018, e il vice Paoli, nominato il 29 maggio 2017. Dalla direzione di Assb non giungono commenti. La nomina però è stata percepita con soddisfazione per la valutazione del proprio operato e nella convinzione che non ci sia nessun significato politico, ma si tratti di un tema esclusivamente amministrativo.

 

D’accordo Caramaschi e Zanin

 

Nemmeno il sindaco vuole sentir parlare di interpretazioni politiche del passaggio, un presunto vincolo per il prossimo primo cittadino, quale che sia il suo colore di partito e le proposte, vedi il cda nel caso del centrodestra. “Non commento le proposte di Zanin, la necessità è unicamente garantire la continuità operativa dell’ente”, afferma. Sulla falsariga Walcher: “Per introdurre un consiglio di amministrazione andrebbero modificati i regolamenti, cosa che non si fa immediatamente. Giusto quindi garantire il funzionamento della macchina amministrativa prima di qualsiasi decisione della politica che necessiterebbe di tempo”.

 

 

Sul tema, lo stesso Zanin si mostra collaborativo e rivela la propria stima personale per la direttrice in carica dell’Assb. Il candidato sindaco del centrodestra considera strategica per la città e la sua popolazione l’azienda che rappresenta la quasi totalità del welfare comunale. In base alla relazione 2019 Assb ha garantito prestazioni per 29.024 cittadini, per un volume di costi pari a 96 milioni e 388.681 euro, suddivisi per prima infanzia (8,8 milioni, 9,1%), minori e famiglia (9,6 milioni, 10%), adulti (6,1 milioni, 6,3%), anziani e Rsa (32 milioni, 33,2%), persone con disabilità (13,2 milioni, 13,7%), disagio sociale e assistenza economica (21,7 milioni, 22,5%), sviluppo di comunità (0,6 milioni, 0,6%), amministrazione centrale (4,4 milioni, 4,6%). I dipendenti sono 1.030.

La governance dell’ente occupa un punto nel programma del centrodestra, che però secondo il candidato non è in contrasto con il provvedimento della giunta del suo principale avversario. “La decisione è corretta - precisa Zanin -, fornisce stabilità ad una società chiave nella galassia comunale. Stimo Di Fede e sottolineo che la nostra proposta non è di rivedere le persone, ma la governance nel suo complesso. Il cda è necessario, ma va a supporto della direzione, non contro”.