Una stagione da record

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Il Teatro Stabile di Bolzano ha presentato ieri la stagione 2025/2026, che si preannuncia tra le più ricche e partecipate della sua storia. Con numeri record - si parla di oltre 250.000 spettatori nella scorsa stagione e un numero di abbonati in costante crescita (più di 3000) al punto da richiedere dal 2026/2027 una quinta replica il mercoledì per gli spettacoli in cartellone - una scommessa e un investimento non indifferente, lo Stabile si riconferma una delle realtà culturali più vitali a Bolzano e in tutta Italia.
La campagna abbonamenti prosegue fino al 12 ottobre, con prezzi invariati, tra i più convenienti a livello nazionale e una politica di agevolazioni che rende il teatro accessibile a un pubblico sempre più ampio. Su questo punto in particolare il direttore Walter Zambaldi ci tiene a ribadire l’importanza, oggi più che mai, di un teatro accessibile a tutti e di quanto l’accessibilità economica sia il primissimo, fondamentale gradino nella scala dell’inclusività - e quindi nella creazione di una società più consapevole.
Quindi più teatro per tutti in città… ma non solo in città. I cartelloni di Merano, Bressanone, Brunico, Vipiteno, Bassa Atesina e del Teatro Cristallo si intrecciano con quello del Comunale di Bolzano, in un progetto culturale diffuso e condiviso che porta la grande scena su tutto il territorio, con l’intenzione di creare una vera e propria rete culturale che renda di nuovo il teatro un grande protagonista nella vita di tutti i giorni, anche nella provincia.
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Prosa, grandi produzioni e non solo
Il cuore della stagione resta la prosa, con un cartellone che alterna classici rivisitati, autori contemporanei, produzioni originali e collaborazioni nazionali di altissimo livello. In totale saranno 16 le produzioni e coproduzioni targate TSB a calcare tutti i palcoscenici italiani, confermando lo Stabile come uno dei motori culturali del Paese.
Tra i titoli più attesi spiccano alcuni gargantueschi nomi della scena italiana. Toni Servillo aprirà la stagione col suo Oedipus Rex. Silvio Orlando porterà in scena Il Berretto a Sonagli di Pirandello, mentre Neri Marcorè sarà protagonista di un progetto originale su Giorgio Gaber che unirà teatro e musica. Poi l’attesissimo Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man di Stefano Massini (che ricordiamo per il suo hot take sul Mein Kampf), lo spettacolo di Emma Dante, Re Chicchinella, che rilegge con la sua cifra inconfondibile Lo cunto de li cunti. Una stagione che intreccia i grandi classici immortali - appunto l’Edipo Re ma anche Il Gabbiano, Re Lear e Riccardo III al teatro contemporaneo come La gatta sul tetto che scotta, passando per produzioni originali, sempre con un’attenta apertura a linguaggi molteplici e contemporanei.
Accanto ai grandi titoli, non mancano ovviamente i progetti speciali e le rassegne alternative: si parla della rassegna Wordbox – Parole per il Teatro, lo spazio dedicato ai giovani artisti di Officina Teatro, la Compagnia Teatrale Regionale - che ha debuttato lo scorso giugno con Sogno di Una Notte di Mezza Estate, la Stagione Regionale Contemporanea, oltre alla rinnovata collaborazione con Rai Radio3, che tornerà a Bolzano con Futuradio (24–26 ottobre).
Una delle novità più significative degli ultimi anni è l’inserimento sempre più organico - Zambaldi scherza su come all’inizio fosse un inserimento “camuffato” - della danza all’interno della programmazione. “All’inizio lo facevamo quasi di nascosto, inserendo frammenti nei cartelloni di prosa “ ha raccontato durante la conferenza stampa. "Poi abbiamo visto che il pubblico ha gradito e oggi la danza è diventata parte integrante delle stagioni, mescolando e ampliando i pubblici”.
Grazie alla prolifica collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, la danza a Bolzano ha conosciuto una crescita di pubblico e qualità, fino a portare il circuito regionale ai vertici nazionali. Due i titoli di punta di quest’anno: Notte Morricone di Marcos Morau con Aterballetto e The Wall – Dance Tribute di Michele Merola.
Ampio spazio è stato dato anche ai ringraziamenti alla Fondazione Teatro Comunale e al personale tecnico e amministrativo che rende possibile l’attività dello Stabile. “Condividiamo questo spazio con altre realtà culturali: una sfida di gestione, ma anche un’opportunità di prestigio”, ha sottolineato Zambaldi.
È importante ricordare che dietro le quinte lavorano una quarantina di persone tra macchinisti, fonici, elettricisti, tecnici di palcoscenico, ma anche personale di accoglienza, marketing e biglietteria. Una macchina complessa e fondamentale, spesso invisibile al pubblico che ne sospetta solo l’esistenza, ma che ogni anno si mette in moto e rappresenta il cuore pulsante e produttivo del teatro.
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Inclusività, scuola e giovani
Una parte cruciale della presentazione è stata dedicata poi al rapporto con le scuole. Da 37 anni il TSB porta avanti un protocollo d’intesa con Comune, Provincia e Sovrintendenza scolastica, che ogni anno coinvolge circa 45.000 studenti, dall’infanzia alle superiori, in spettacoli e laboratori. “È un progetto che ha costruito nel tempo un rapporto di familiarità tra i giovani e il teatro – ha ricordato il direttore –. Perché il teatro non deve essere percepito come qualcosa di estraneo, ma come parte della formazione di ciascuno”.
Quest’anno, però, il progetto rischia di subire un importante stop a causa della protesta degli insegnanti, che hanno scelto di sospendere le attività extrascolastiche finché non sarà riconosciuto loro un adeguato compenso. “È una situazione che ci preoccupa non poco – ha sottolineato Zambaldi – perché i ragazzi potrebbero restare per mesi senza teatro. Riprendere i progetti una volta interrotti richiede tempo e fatica e rischiamo di disperdere un patrimonio di anni di lavoro.”
Ci auguriamo che le giuste rivendicazioni dei docenti vengano ascoltate il prima possibile e che non siano gli studenti a pagare il prezzo di questa battaglia.
È stato ribadito anche il costante impegno del TSB sul fronte del teatro inclusivo, con laboratori che coinvolgono le RSA, persone con disabilità, con disturbi del comportamento alimentare o detenuti della Casa circondariale. “Il teatro non è e non può essere un lusso per pochi, ma uno spazio di comunità che deve accogliere tutte e tutti.”.La nuova stagione del TSB è resa possibile anche grazie al sostegno del Ministero della Cultura, del Comune e della Provincia di Bolzano, insieme ai main sponsor Fondazione e Cassa di Risparmio di Bolzano e Alperia.
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Tutte le informazioni su abbonamenti e spettacoli sono sul sito ufficiale del Teatro Stabile di Bolzano.
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