Società | Riflessione

Mancanza di reciprocità

Anche in Sudtirolo si leveranno in alto i calici per la festa nazionale austriaca, causando il mal di pancia di Alessandro Urzì.
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Foto: Südtirolfoto/Othmar Seehauser

Oggi [26 ottobre] è il giorno della festa nazionale austriaca. Istituita formalmente nel 1965, la data commemora il definitivo ritiro delle truppe alleate che occuparono la Repubblica alpina dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ed è legata alla dichiarazione di neutralità presente nella Costituzione: “In vista del mantenimento permanente della sua indipendenza verso l'esterno e della salvaguardia dell'inviolabilità del suo territorio, l'Austria dichiara, seguendo la propria libera volontà, la propria neutralità permanente. L'Austria la manterrà e difenderà con tutti i mezzi a sua disposizione. Per assicurare la realizzazione di questi obiettivi, l'Austria non aderirà a nessuna alleanza militare né permetterà l'installazione di basi militari straniere sul proprio territorio”. Una ricorrenza percepita anche in Alto Adige/Südtirol, sebbene in modo tiepido e piuttosto formale, tanto che neppure il portale arci-patriottico UnserTirol24, in genere attentissimo a rimarcare ogni tipo di legame con il perduto Vaterland d'oltralpe, non dedica all'evento particolare attenzione.

Ma a segnalare, con accenti rammaricati, la modesta partecipazione affettiva dei sudtirolesi ci ha pensato stavolta il Consigliere provinciale di “Alto Adige nel Cuore” Alessandro Urzì. Mediante una nota, l'unico rappresentante delle istanze “italiane” ormai rimasto nel Landtag appunta il suo sguardo sull'attività di un piccolo Verein – denominato Österreichsüdtirol Forum – che proprio oggi organizzerà un ricevimento per i suoi membri e altri “amici dell'Austria” nel Palazzo Mercantile di via Argentieri, a Bolzano. “Der Empfang – si legge nel comunicato pubblicato sul sito dell'associazione – steht unter dem Ehrenschutz des österreichischen Generalkonsuls Wofgang Spadinger, des Vizepräsidenten des Südtiroler Landtags, Thomas Widmann und des Präsidenten der Handelskammer Bozen, Michl Ebner. Als Festredner wird Karlheinz Töchterle sprechen”. Töchterle è stato rettore dell'Università di Innsbruck e attualmente è, come esponente del partito ÖVP, membro del Nationalrat di Vienna. Non sarà difficile immaginare un cospicuo ricorso a cravatte bianco-rosse.

Ma dicevamo di Urzì. Ecco il suo commento piccato alla celebrazione della ricorrenza patriottica austriaca: “Ci risiamo: lo ricordate quando la Presidente del Consiglio provinciale Julia Unterberger dichiarava che le celebrazioni dell’Unità d’Italia erano cose che non la interessassero, cose “degli altri”, che quindi non si dovesse chiedere al Consiglio come istituzione di parteciparvi ufficialmente? E infatti non partecipò. E ricordate i mal di pancia per la Adunata nazionale Alpina dichiarata “sgradita” nell’anno delle celebrazioni hoferiane dalla Presidenza della giunta provinciale, dall’istituzione retta allora da Luis Durnwalder? Allora alle Istituzioni veniva richiesto che restassero fuori. Ma cambia musica per la festa nazionale austriaca del 26 ottobre. Questa sì che è una festa che può essere celebrata dalle Istituzioni. Tanto è vero che si celebrerà a Bolzano attraverso una associazione (presidente Otto Mahlknecht) che riceverà niente meno che il patrocinio del Consiglio provinciale. E anche denari pubblici”.

Senza negare la propria personale simpatia “alla piccola Repubblica vicina”, e persino la promessa di dedicarle “un brindisi”, Urzì ha voluto rimarcare così la “mancanza di reciprocità” nelle attenzioni istituzionali indirizzate ai due diversi Paesi "limitrofi" (limitrofi è ovviamente ironico). Nella settimana in cui è risorto il “disagio”, non poteva mancare questa goccia di amaro versato nello spumante (pardon, nel Sekt) degli “altri”.