“Apriamo gli orti anche ai giovani”
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Il Comune di Bolzano mette a disposizione degli anziani piccoli appezzamenti di terreno ad uso orto. Il requisito principale? Avere più di 60 anni. Il 3% di questi terreni è destinato, indipendentemente dall'età, a persone con disabilità.
La proposta di Matthias Cologna, consigliere del Team K, che porta avanti da diversi anni è chiara: “Apriamo gli orti urbani anche ai giovani, eliminando l’età minima per fare richiesta. Non escludiamo una generazione, quella dei giovani, già in partenza”. Qualche sviluppo, negativo e positivo per l’iniziativa di Cologna, si intravede. Secondo quanto riferito da Cologna, quest’anno il Comune realizzerà circa 30 nuovi orti nella zona di Ponte Adige. D’altra parte, però, martedì 22 ottobre la Commissione comunale ha bocciato all’unanimità la proposta del consigliere del Team K. “La motivazione? La mia idea risulta essere un attacco ai diritti degli anziani e alla loro socialità”, dice Cologna, che precisa: “Bolzano non sarebbe la prima città a consentire anche ai giovani di coltivare la terra. Altri Comuni, come Milano, Torino, Lissone, Bologna o Livorno, non prevedono un’età minima, eccetto la maggiore età. Oltre all’aiuto reciproco, questo progetto andrebbe ad incentivare un vero e proprio scambio generazionale”.
“Se la mia proposta venisse approvata, dimostrerebbe che Bolzano non si preoccupa solo degli anziani”
La palla passa ora al Consiglio comunale, che discuterà l’iniziativa di Cologna: “Se la mia proposta venisse approvata, dimostrerebbe che Bolzano non si preoccupa solo degli anziani, ma è attenta anche ai giovani. Se invece dovesse essere bocciata, bisognerebbe creare degli orti di comunità, aperti a tutti, oppure incentivare dei progetti specifici per gli under 30”.
Ma i giovani sono davvero interessati a coltivare la verdura negli orti? “Certo – risponde Cologna - perché non dovrebbero avere interesse in ambito agrario? Il contatto con la natura è un’esigenza sempre più sentita. Solo per fare un esempio – ribadisce – qualche anno fa gli studenti della facoltà di design di Unibz avevano allestito dei grandi vasi, consentendo la creazione di piccoli giardini urbani”.