Una soluzione per la crisi del latte?

Sebbene sia finita l’era delle cosiddette quote latte - dopo trent'anni di accesi dibattiti - gli agricoltori europei si trovano ancora incagliati in una condizione di profonda difficoltà. Per contrastare questa cosiddetta “crisi del latte” gli assessori all'agricoltura della Provincia di Trento e Bolzano, rispettivamente Michele Dallapiccola e Arnold Schuler, hanno chiesto al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, un'azione forte del governo italiano presso l'Unione europea perché siano varate misure straordinarie e urgenti per proteggere gli allevatori e produttori di latte dalla continua erosione del proprio reddito. Dall’etichettatura dei prodotti (in modo che ne sia certificata la provenienza) a un Fondo per la stabilizzazione del reddito dei produttori, a sostegni per la promozione dei prodotti derivati del latte sui mercati.
Un vertice - previsto a breve - fra le due Province, il Tirolo e la Baviera, a cui parteciperà anche il parlamentare europeo Herbert Dorfmann (Svp), servirà per mettere a punto un’azione comune nei confronti di Bruxelles perché dia un segnale forte al Consiglio Ue di marzo. L’obiettivo: attivare una OCM (Organizzazione comune di mercato) riservata al latte prodotto nelle zone di montagna, al pari di quanto già si prevede per il comparto dell'ortofrutta. “Programmi operativi con il contributo finanziario dell'UE potrebbero rilanciare il settore”, ha affermato l'assessore Schuler. Intanto, al commissario UE Phil Hogan è già stato consegnato, in collaborazione con Dorfmann, un promemoria con proposte per salvaguardare i piccoli produttori nell'arco alpino. Alcuni dati: secondo il rapporto del 2014 diffuso dalla Federazione Latterie Alto Adige sono stati consegnati 378,3 chilogrammi di latte alle latterie, di cui 6,6 kg di latte biologico. E ancora: 21,8 milioni di chili sono stati imbottigliati come latte fresco, ricavati 125,8 milioni di chili di yogurt, 19,9 milioni di chili di formaggio e circa 3 milioni di burro. La resa lattiera media è poco meno di 76mila per azienda chilogrammi, con una media di 15 vacche da latte (sempre per azienda). Nel 2000 erano 6150 i fornitori di latte, numero sceso progressivamente nel corso degli anni: 5800 nel 2005, 5390 nel 2010 e 4982 nel 2014. Il latte altoatesino è stato prodotto in 11 stabilimenti e le vendite delle aziende sono aumentate dell’1,3% registrando la cifra di 451 milioni di euro. Nel 2014 erano 900 gli impiegati nelle cooperative lattiero-casearie. Il prezzo del latte è cresciuto costantemente e nel 2014 ha raggiunto quota 49,88 centesimi al chilo.
Il governo italiano, ha assicurato Martina nel corso dell’incontro tenutosi ieri (25 febbraio) a Roma con i responsabili delle politiche agricole regionali, metterà a disposizione del comparto 75 milioni di euro, 50 dei quali saranno riservati alla copertura delle spese dovute per il pagamento delle multe erogate per le quantità di latte prodotte in esubero rispetto alle vecchie quote latte, cosa che non riguarda i produttori locali che invece potranno usufruire dell’altra misura annunciata dal Ministro. Saranno infatti messi a disposizione del comparto 25 milioni di euro che saranno erogati da Agea (l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura) entro il mese prossimo. Il 19 marzo avrà luogo una Conferenza internazionale dell'agricoltura di montagna a Garmisch in Germania, nella quale il problema latte sarà discusso a tutti i livelli.
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