Un tranquillo weekend di carnevale
Dal punto di vista quantitativo il fine settimana è stato particolarmente generoso di notizie per quanto riguarda la politica locale. Sul piano qualitativo naturalmente il giudizio spetta ai lettori/elettori.
Una cosa è certa: dal punto di vista tematico si spazia molto.
Da Benko che assicura che se si farà la funivia del Virgolo e l’intera opera sarà a carico per il magnate austriaco. A Michaela Biancofiore ed Elena Artioli che suggellano (alla rovescia) il patto elettorale tra loro stipulato (insieme ad altri candidati) nel 2013 con un ricorso al giudice legato al presunto mancato pagamento da parte della consigliera delle spese elettorali.
Per non farsi mancare nulla nel weekend era in programma anche una seduta della convenzione dei 33, che nell’esito ormai sembra sempre più una sintesi liofilizzata di quanto avviene normalmente in Consiglio Provinciale, con un pizzico di piume di Schützen in più. Al NEIN perentorio e scontato nei confronti della scuola plurilingue si sono quindi aggiunti anche gli strali a mezzo stampa di Luca Fazzi contro il compromesso sulla toponomastica, da lui definito “una vendetta postuma della SVP”, ovvero “una prova di forza che poteva essere evitata”.
Ordinaria amministrazione per la politica di carnevale, insomma. Alla quale però in extremis si è aggiunto qualche piccolo sussulto di novità in termini di sostanza. Ma senza esagerare, sia bene chiaro.
Nel fine settimana infatti dal PD sono arrivate due notizie. La prima è che la segretaria Liliana Di Fede non si ricandiderà al congresso previsto per l’autunno. Dando spazio ad alcune ipotesi sulla sua successione alla guida dei Democratici altoatesini, tra cui è emersa la figura dell’ex assessora comunale di Bolzano Chiara Pasquali. La seconda notizia targata PD riguarda le primarie nazionali di fine aprile, per le quali con grande anticipo è uscito allo scoperto l’ex consigliere comunale Mauro De Pascalis, sostenendo la candidatura Andrea Orlando ed auspicando la convergenza attorno al nome del guardasigilli di tutta la restante area di sinistra del partito, ovvero quella che nel 2013 si era raccolta con la ‘mozione Cuperlo’.
Qualche folata di vento positivo è giunta persino dal centrodestra altoatesino, che si è riunito presso la Sala Fronza del Teatro Cristallo. Complice forse l’assenza di Michaela Biancofiore e Giorgio Holzmann, vecchi e nuovi esponenti della destra italiana, moderata o meno, si sono confrontati a viso aperto. Iniziando un percorso di ‘autocoscienza’ sugli errori del passato, nella prospettiva di un eventuale ricompattamento in vista degli appuntamenti elettorali ormai prossimi, sia in prospettiva nazionale che provinciale. A quanto si è appreso tutti i partecipanti all’incontro hanno ascoltato con grande attenzione soprattutto le testimonianze del sindaco di Laives Christian Bianchi e del vicesindaco di Brunico Renato Stancher, gli unici amministratori che alle recenti tornate elettorali comunali sono riusciti non solo ad affermarsi ma anche a costruire una collaborazione costruttiva con la SVP. Ad essere ricercata è una sorta di ‘contaminazione’ delle buone pratiche di governo avviate nei due centri periferici, da esportare su Bolzano. Dove però da tenere in grande considerazione sono invece la grande affermazione e l’appeal elettorale di Casapound. Il consigliere comunale Andrea Bonazza con la sua presenza in sala con ogni probabilità ha contribuito a trasformare il ‘vento positivo’ in fiato sul collo per i rappresentanti delle diverse anime del centrodestra locale. Primo su tutti Alessandro Urzì, l’ultimo dei Mohicani che in prospettiva delle Provinciali del 2018 dovrà decidere se lasciare il passo ad un eventuale nuovo che avanza, oppure tentare ancora una volta di segnare il gol della bandiera.
Le prossime tappe di brainstorming nel centrodestra altoatesino vedranno senz’altro l’entrata in scena di Biancofiore e Holzmann. E paradossalmente sarà solo in quell’occasione che un eventuale nuovo corso potrà prendere forma attraverso ‘nobili’ passi indietro. Difficili ma non impossibili. Come sempre.