Economia | Commercio

Ai mercati generali regna l’inquietudine

Nei giorni scorsi una mail del comune di Bolzano ha annunciato la liquidazione e la cessazione dell’attività della struttura nel giro di 24 mesi.

Non si è trattato di un fulmine a ciel sereno, nel senso che i responsabili del consorzio che gestisce i Mercati Generali sapevano che prima o poi avrebbero dovuto fare i conti innanzitutto con le nuove normative che impongono agli enti pubblici di concludere il loro impegno nelle società partecipate, che devono essere quindi dismesse o accorpate. L’altra questione che incombeva sul futuro della struttura era naturalmente poi quella legata al fatto di sorgere all’interno dell’areale ferroviario

Ebbene: il subcommissario Hermann Berger (che forse non a caso è anche presidente della società che gestisce il progetto dell’areale) nei giorni scorsi ha indicato la strada di fatto accelerando il processo partendo proprio dai Mercati, visto che sarà proprio nel luogo oggi da loro occupato che dovranno in futuro essere spostati i binari della ferrovia e verrà impiantato il cantiere per la realizzazione della grande opera che cambierà il volto del centro storico di Bolzano. 

Com’era ampiamente prevedibile la decisione assunta dall’amministrazione straordinaria del comune di Bolzano ha suscitato una certa apprensione tra i 34 operatori e i 150 dipendenti dei Mercati Generali. Bruscamente catapultati di fronte al loro destino incerto e improvvisamente protagonisti delle prima pagine dei giornali. 
Nell’incertezza generale la presidente dei Mercati Alda Picone si è trincerata dietro un no comment (“sono qui per conto del Comune di Bolzano e mi affido a quanto detto e deciso dai commissari”). Ma dietro le quinte anche lei si è detta preoccupata, come il suo vicepresidente Thomas Rizzolli, domandandosi se era propria necessaria questa accelerazione da parte dell’amministrazione comunale provvisoria, a sole 3 settimane dalle elezioni. 

Di fatto la situazione è caratterizzata dall’intrecciarsi di due problemi, come già ricordato. 

Innanzitutto vi è la necessità di ‘rifondare’ il consorzio di gestione dei Mercati Generali che nel prossimo futuro dovrà per forza di cose essere a ‘trazione privata’. Il fatto è che il processo verso la nuova natura dell’ente di gestione dei Mercati Generali negli ultimi tempi è stato caratterizzato da una doppia fibrillazione. 
Da una parte l’amministrazione di Bolzano com’è noto si è bloccata, dando spazio negli ultimi mesi ad una terna di commissari che in alcuni casi sono stati paradossalmente criticati per il loro decisionismo ai quali la città ormai non era più ‘abituata’. 
Dall’altra il processo di ‘privatizzazione’ del consorzio ha dovuto anche fare i conti con non ben identificate tensioni tra il subcommissario Hermann Berger con le deleghe comunali sul commercio e i rappresentanti di Camera di Commercio e Provincia, usciti polemicamente dal consorzio stesso. 
Il prossimo 13 maggio il cda dei Mercati è convocato per l’approvazione del bilancio e forse già entro quella data una soluzione in merito verrà trovata, almeno questo è quello che auspica il Comune. 

All’incertezza sulla governance come dicevamo si somma quella sulla logistica
Una cosa è certa, dicevano: l’attuale area dovrà essere lasciata, ma davvero a malincuore visto che negli ultimi anni sono stati realizzati alcuni lavori di riqualificazione come quelli relativi alle celle frigorifere. E il triennio di presidenza Picone aveva avuto proprio il compito di rilanciare i Mercati facendoli conoscere alla cittadinanza attraverso anche a numerosi iniziative legate alla cultura del consumo consapevole e di qualità. 
Per quanto riguarda l’identificazione della nuova area c’è una ‘quasi certezza’, e cioè che i nuovi Mercati Generali possano essere ospitati in futuro nella zona attualmente occupata dalle officine delle Ferrovie. Ma restano diverse incognite sul tappeto, così come non risulta essere ancora definitivamente tramontata l’ipotesi di spostare i Mercati a Bolzano Sud. 
Le officine delle ferrovie a suo tempo sono state identificate come una possibile collocazione del mercato coperto. Però dal punto di vista logistico gli operatori ritengono che l’area presenti delle criticità in quando lo spazio per i Mercati deve avere specifiche caratteristiche per l’accesso agile e le manovre dei Tir. E’ vero che nell’area delle ex Officine FS la maggior parte dei vecchi edifici saranno abbattuti, ma non tutti visto che alcuni sono soggetti a tutela. Insomma: per realizzare i nuovi Mercati Generali dovranno essere fatti lavori per diversi milioni di euro.
Chi ce li metterà questi soldi? Il nuovo consorzio privato costituito dagli operatori che finora sono stati sostenuti dagli enti pubblici?

Con ogni probabilità i Mercati Generali non andranno a Bolzano Sud, di questo gli operatori ne sono convinti visto che la maggior parte di loro ha sempre spinto per poter avere una sede nei pressi del centro storico dove si trovano la maggior parte degli esercizi commerciali che si riforniscono ai Mercati. 

Ma l’inquietudine rimane, accompagnata dall’amarezza. Negli ultimi anni i Mercati hanno fatto segnare un 11% in più di fatturato e addirittura un 17% in più nel settore frutta e verdura. Davvero un ottimo risultato visto il periodo di crisi. Ed è per questo che ora le nuove incognite fanno più male. 

Quello del futuro dei Mercati Generali di Bolzano sarà dunque uno dei primi temi che si troverà ad affrontare la prossima giunta comunale. Sempre che non sia troppo tardi, vista la fretta dei commissari. 

Bild
Profile picture for user alfred frei
alfred frei Mer, 04/27/2016 - 16:51

L'associazione nazionale direttori Mercati all'ingrosso - ANDMI intende affrontare la questione in un proprio convegno di studio entro il mese di giugno p.v. con la partecipazione di tutti gli attori pubblici e privati interessati ed i necessari riferimenti con le finalità dell'intervento legislativo di riforma del sistema delle società a partecipazione pubblica per la gestione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale.

Mer, 04/27/2016 - 16:51 Collegamento permanente