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Gli Ultimi saranno i primi

Nessuna indagine sarà avviata contro gli attivisti di Ultima Generazione che hanno bloccato il Ponte Europa. La Procura di Innsbruck: "Non c'è reato".
blockade brenner
Foto: Dolomitenstadt.at

Il blocco sul lato austriaco dell'Autostrada del Brennero (A13), messo in atto a metà giugno dagli attivisti climatici di Letzte Generation, non avrà conseguenze penali. La Procura di Innsbruck, infatti, ha reso noto che non avvierà alcun indagine contro i sette attivisti che hanno bloccato il Ponte Europa, sedendosi sulla carreggiata autostradale in direzione sud. Dopo il blocco del 15 giugno, la Polizia austriaca aveva presentato denuncia alla Procura "per aver messo in pericolo la sicurezza pubblica". Secondo quanto dichiarato dalla portavoce della Procura Julia Klingenschmid, però, "non c'è alcuna ipotesi di reato". Le azioni non rientrerebbero quindi nei reati di "tentata messa in pericolo intenzionale della popolazione" o di possibile "messa in pericolo per grave negligenza dell'incolumità fisica". Una scelta in controtendenza rispetto ai procedimenti giudiziari avviati contro gli omologhi italiani di Ultima Generazione o Extinction Rebellion.

 

L'azione


Undici giorni fa, "Letzte Generation aveva bloccato l'autostrada a sud di Innsbruck: tre auto hanno rallentato fino a fermarsi sul Ponte Europa, sette persone sono scese dai veicoli, si sono sedute sulla carreggiata e hanno bloccato tutte e tre le corsie in direzione del Brennero", spiega alla Tiroler Tageszeitung il portavoce della Polizia Stefan Eder. Si è formato un ingorgo e la Polizia ha rimosso il blocco nel giro di mezz'ora. Nel corso della stessa settimana, Ultima Generazione aveva bloccato le strade di varie città del Tirolo, con effetti più o meno gravi sul traffico. In totale, la Polizia ha contato 13 manifestazioni di protesta (undici blocchi stradali e due marce dimostrative) e sono state presentate 102 denunce.