Politica | Toponomastica

La toponomastica non è un problema immaginario

Liberarsi dalla eredità di Tolomei, riconoscere la realtà linguistica e culturale plurale dell'Alto Adige/Südtirol, da più forza all'Autonomia.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Suedtirolfoto.com/Othmar Seehauser

La questione della toponomastica altoatesina non è un problema immaginario. Il conflitto sui nomi, che emerge periodicamente nella nostra provincia, ha origini lontane, ma anche certe: 15 luglio 1923. Quel giorno, nel Teatro Civico di Bolzano, Ettore Tolomei presentò il Programma per l’assimilazione e italianizzazione del territorio. Al primo punto proibizione del nome Tirolo ed introduzione di una toponomastica italiana, poi di seguito italianizzazione dei cognomi, italianizzazione delle lapidi funerarie, spostamento del monumento a Walther sostituito da un nuovo monumento a Nerone Claudio Druso, trasformazione del Museo di Bolzano, censura e proibizione dei giornali tedeschi, eliminazione degli istituti di credito locali, abolizione della legge sul maso chiuso, italiano come lingua ufficiale, italiano come unica lingua di insegnamento nella scuola.
La Toponomastica, non a caso, al primo punto di un programma che esprimeva la volontà di genocidio culturale programmato per il popolo sudtirolese. Il programma fu attuato dal Governo Fascista, ma non ebbe il successo definitivo sperato dai proponenti e la Storia successiva, fino ad arrivare ai giorni nostri, si è incaricata di seppellire definitivamente quel programma e la cultura che lo aveva ispirato. Il tema della toponomastica così come si presenta oggi, anno 2016, non è né una riedizione di quel programma, né può essere una rivincita tardiva contro di esso. Toponomastica-2016 vuol dire prendere atto di come oggi le popolazioni locali conviventi in Alto Adige/Südtirol, liberamente chiamano i luoghi dove esse vivono e lavorano. Una toponomastica aderente alla realtà che consenta la chiusura di una controversia secolare e sia la base per una comune identificazione per tutti nella propria comunità territoriale.