Il bosco del sindaco

Una valle, un bosco, la vista sulla montagna che domina il paesaggio circostante. Il terreno di 9.000 metri quadrati in valle Aurina, colmo di vegetazione alpina, di larici, abeti, cirmoli, sul filo dei 1.800 metri di fronte alla cima imponente dell’Hochgall (Collalto), è l’acquisto recente fatto da Renzo Caramaschi: il sindaco di Bolzano che ha da tempo scelto la valle nel nord est dell’Alto Adige, al confine con l’Austria, come buen retiro dagli impegni della giunta e della città.
La stima degli Schützen
Un legame profondo, quello con Riva di Tures e la valle circostante, per Caramaschi, che è anche in buoni rapporti con gli Schützen locali per la sua presenza immancabile alla commemorazione dei caduti della battaglia nel 1809 tra soldati tirolesi e francesi, ogni anno a luglio al cimitero francese di Teodone. È la vicenda che fa da sfondo al suo libro Soffio di libertà (Mursia, 2016), una storia d’amore tra il comandante dei soldati di Napoleone, venuti per presidiare il prelievo delle tasse della miniera di rame a Predoi, e una ragazza del posto, Magdalena, di cui il militare si innamora. Sullo sfondo lo scontro fra l’amore e la ragion di Stato, le idee della rivoluzione francese e la resistenza delle tradizioni locali, tra lo spirito che anela alla libertà e la fedeltà all’ordine costituito. “Sono l’unico italiano alla cerimonia, parlo in tedesco e in francese visto che ci sono generali in pensione dalla Francia e gli Schützen mi dicono brav Burgmeister Bozen, bravo sindaco di Bolzano” racconta.
A luglio, alla commemorazione a Teodone dei caduti tirolesi e francesi del 1809 sono l’unico italiano. Parlo in tedesco e in francese visto che ci sono generali in pensione dalla Francia e gli Schützen mi dicono brav Burgmeister Bozen, bravo sindaco di Bolzano
“Devo ancora vederlo”
Caramaschi, che appena può “scappa” dal capoluogo per rifugiarsi nella valle, dove ha un appartamentino a Riva di Tures, ha acquistato nei mesi scorsi il terreno montano inserito nel parco naturale Ries-Vedrette di Tures. È un passo in gran parte affettivo, visto che i vincoli impongono di rispettare in toto la vegetazione. “Pensare che devo ancora andare a vederlo. Appena riesco, vado - dice spostando la mente dalle incombenze amministrative -. È un bosco di 9.000 metri quadrati, che ho preso per una somma contenuta, circa un euro e mezzo a metro quadrato e quindi 15.000 euro in tutto. Non ci si può fare nulla, visto che è nel parco, e deve restare così com’è. Ma ha l’Hochgall di fronte, uno spettacolo”.
Pensare che devo ancora andare a vederlo. Appena riesco, vado. È un bosco di 9.000 metri quadrati, che ho preso per una somma contenuta, circa 15.000 euro. L’ho fatto per il piacere di avere un pezzo di bosco. E ha l’Hochgall di fronte, uno spettacolo
Caramaschi racconta come è nato l’acquisto. Non è facile per una persona da fuori trovare chi vende. “Avevo messo in giro la voce e poi è spuntata questa occasione. I confinanti del posto hanno diritto di prelazione”. Evidentemente, il sindaco in valle è gradito. “L’ho fatto per il piacere di avere un pezzo di bosco”.
Il legno per un violino
Il legame con il bosco ha a che fare anche con la sua passione per la musica. “Ho studiato per anni violino, anche se non sono certo un violinista. Vorrei far fare uno strumento con il legno di lassù, come si fa nella foresta di Paneveggio in Trentino”, aggiunge.
Come il mio vicino di casa, un contadino che si sveglia alle 5 per andare a mungere, anc'io mi sveglio prestissimo per andare a fare escursioni. Riguardo al bosco, lì vorrei morire, non certo in un letto di ospedale
La musica quindi e le montagne “per disintossicarsi” dalla città e delle incombenze amministrative e politiche. Vicino al sindaco a Riva di Tures abita un contadino che si sveglia ogni giorno alle 5 del mattino per andare a mungere le mucche. “Anch’io - racconta - mi sveglio prestissimo e vado a fare escursioni”. Le gambe, gli acciacchi, la gioventù… Parlando del bosco il sindaco, che scherza spesso sulla sua età, si fa sentimentale. “Lì vado a morire - scherza, per esorcizzare-. Vorrei farlo in un posto così e non certo in un letto di ospedale”. Poi torna a pensare alle questioni del capoluogo: areale, bilancio del Comune, traffico, viabilità e la valle per un po’ si allontana.