"Il PD prosegua con Team K e Verdi"
La generalizzata sterzata verso l’estrema destra dell’Italia conosce qua e là alcune eccezioni. Fra queste una delle più sorprendenti può essere considerata la vittoria al fotofinish Luigi Spagnolli. Quella dell’ex sindaco è almeno in parte un'affermazione molto personale anche se ovviamente la squadra ha avuto un peso. Fortemente voluto dal commissario del Pd, Carlo Bettio, Spagnolli è stato osteggiato dalla parte di democratici che non hanno gradito il commissariamento del partito. E i Verdi, seconda importante gamba della coalizione, quando a Ferragosto sciolsero la riserva, diffusero una nota nella quale poteva sembrare che in realtà la stavano mantenendo, la riserva: “Se il Partito Democratico insisterà sulla proposta di Luigi Spagnolli, esprimiamo con chiarezza che valutiamo questa candidatura come problematica, perché difficilmente in grado di unire tutto l’elettorato di centro-sinistra”, vi era scritto. Ma Gigi ha avuto contro soprattutto quella parte dei vertici della Stella alpina, che, sospinti dalla corazzata Dolomiten, hanno spinto affinché l’Svp schierasse un proprio candidato in modo da fare “cappotto” vedendo con favore in alternativa la vittoria del candidato leghista Bosatra. L’opzione “vittoria di Spagnolli” non era quindi quasi prevista. E lui, con una campagna del tutto sganciata dai partiti, puntando sul messaggio “mi conoscete” (a differenza di Bosatra) è riuscito a convincere gli elettori di centrosinistra e, sicuramente, anche molti elettori Svp e diversi centristi. Politicamente parlando, quello compiuto, ci si passi l’iperbole, è un piccolo miracolo.
salto.bz: Senatore Luigi Spagnolli, lei aveva annunciato che avrebbe spento il cellulare alle 22.30 e lo avrebbe riacceso alle 6.30 e così ha fatto. E’ tra le persone più riposate in circolazione, probabilmente.
Luigi Spagnolli: Sì, io credo che tutta questa frenesia di proiezioni non faccia bene alla politica, l'elezione non è una gara. Le persone si candidano e qualcuna viene eletta. Io sono riuscito ad essere eletto”.
Come si sente da senatore?
E’ una responsabilità enorme quella che avrò. Io non intendo rappresentare solo l’Alto Adige e la sua autonomia ma anche tutta la componente non Svp dell’elettorato. L’Italia si trova in una situazione critica, con una destra centralista che ritiene che la Provincia debba essere succube dello Stato. Sarà una sfida molto impegnativa.
Si aspettava un risultato così ampio nel capoluogo (31,2%)?
Stanotte ho dormito, quando mi sono svegliato ho guardato solo se ero stato eletto o meno. Non conosco i dati comune per comune, e sinceramente mi interessa poco sapere dove ho preso più voti e dove meno. So però che la mia elezione è frutto di un voto trasversale, come quando sono diventato sindaco. So che ho ricevuto molti voti da cittadini di lingua italiana e di lingua tedesca. Oltre a quelle che mi hanno votato altre volte, penso di avere ricevuto anche voti da persone che in passato avevano votato altre forze politiche (Spagnolli allude agli elettori delle liste civiche, ndr). E del resto ci troviamo in un momento storico in cui l’elettorato è molto fluttuante.
Nel ribadire che rappresenterà l’elettorato non Svp sembra voler rimarcare di non aver ben digerito il mancato sostegno della Stella alpina. Lei in passato è stato considerato molto vicino al partito di raccolta etnica. I rapporti sono cambiati?
Io credo che l’Svp, governando con la Lega in Provincia, non potesse fare altro che presentare un proprio candidato. Nei prossimi anni il mio impegno per la tutela dell’autonomia passerà anche attraverso un confronto continuo con i rappresentanti Svp, ma, mi si passi l’espressione, intendo anche fare un po’ da loro cane da guardia.
I Verdi erano critici su di lei, ma sembra che il loro elettorato abbia risposto bene alla sua candidatura.
I Verdi perplessi erano in 8, sono stati i primi a parlare, e quindi sembravano mille. In realtà l’assemblea ha votato a grande maggioranza per la mia candidatura. Io devo ringraziare tutti gli elettori ed anche i miei avversari, che hanno fatto una campagna molto sui contenuti e molto rispettosa.
Durante la presentazione ufficiale della sua candidatura lei, ed anche i rappresentanti dei Verdi e del Team K, avete fatto capire che l’esperimento politico dietro alla sua candidatura sarebbe potuto continuare in vista delle elezioni politiche del 2023. Lei ha ventilato anche un possibile governo provinciale senza Svp. Il progetto politico va avanti?
Il progetto credo debba andare avanti, nel senso di fare degli accordi pre-elettorali, non per fare liste uniche, che è una cosa impossibile. Team K e Verdi sono partiti interetnici con un ottimo seguito e il Pd è un partito prevalentemente italiano, ma aperto. Penso ad accordi pre-elettorali per essere pronti ad assumerci ruoli di governo, tutti insieme.
Intende senza Svp?
Dipenderà dal risultato che farà l’Svp. Ribadisco che tutte queste forze possono avere un seguito ampio e possono stare insieme anche in futuro con l’obiettivo di governare, e sarebbe una piccola rivoluzione, visto che nessuna forza fino ad oggi si è presentata alle elezioni con l’intenzione di governare. Finora era semplicemente l’Svp che sceglieva con chi governare. Se noi decidiamo di stare tutti assieme ci può essere per la prima volta un cambio di paradigma. Se l’Svp avrà un ottimo risultato poi vedremo che scenari si aprono.
Brevi considerazioni
Brevi considerazioni politiche:
1) si dice che l’Italia abbia svoltato a destra, in realtà è solo la contingenza dettata dal pessimo sistema elettorale e dalle proposte in gioco. FdI ha preso il 26% del 60% degli elettori (il M5S aveva fatto meglio nel 2018). E vediamo quanto durerà questo governo, anche se il potere è un ottimo collante;
2) l'elettore è più mobile di quello che si pensi e se la tornata prima qui da noi spopolava la Lega oggi è FdI, domani chissà;
3) la politica è tutta in crisi e lo è pure qui nella nostra terra. Chi va a votare spesso lo fa per dovere non per passione. Il nichilismo interessa un po' tutti.
4) chissà se chi si sente di centro sinistra, che crede nella convivenza, che crede nel modello Alto Adige Südtirol, soprattutto tra gli italiani, si convincerà che non ha senso replicare modelli partitici nazionali. Parlo soprattutto di PD e Azione etc. etc. Già siamo 4 gatti.
Faccio le mie congratulazioni a Gigi. Che porti, come ha detto, la nostra autonomia a Roma. Porti il nostro modello, che risulta vincente. Pure all'interno del Partito Democratico, che si strutturi in modo autonomo a livello provinciale. Iniziamo a osare, salutando e ringraziando i dinosauri del partito. Il Partito, nonostante tutto, è vivo e vegeto e l’opposizione gli farà più che bene.
Una domanda per il Neo
Una domanda per il Neo-Senatore Spagnolli. In passato proprio su Salto ha ignorato altre mie domande, forse adesso e' di buon umore e vuole rispondere.
Marine Le Pen e' per la nazionalizzazione dei servizi pubblici essenziali (acqua, elettricita', ecc.)
Giorgia Meloni e' per la nazionalizzazione dei servizi pubblici essenziali. E' l'unica che in questa campagna elettorale ha presentato un piano concreto per la ripresa del controllo statale sulle reti di telecomunicazione.
Ieri la presidente SPD (socialdemocratica!) del Bundestag tedesco ha dichiarato che servizi essenziali quali l'energia andrebbero nazionalizzati in quanto il mercato ha fallito. Succhia straprofitti e garantisce un bel niente. E in effetti il Governo tedesco sta nazionalizzando il gestore di gas Uniper.
D'altro lato l'Europa, intesa come burocrazia brussellese, e' per i mercato, vede solo il mercato, sa nulla di servizi essenziali e per lei le nazionalizzazioni sono anatema, Belzebu e Satana messi insieme.
Fatte queste premesse, il giorno in cui il nuovo governo presentera' un progetto concreto per la nazionalizzazione dell'energia elettrica, il Senatore Spagnolli come votera'? Pro Governo e contro l'Europa, o pro Europa e contro il Governo?