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“Inaugureremo nel settembre 2025”

Terminati i lavori alla parte grezza del Waltherpark, l'operazione immobiliare guidata da Heinz Peter Hager. Venduta solo la metà degli appartamenti. Il sindaco Caramaschi: "Progetto ereditato, ma spero di tagliare un nastro".
Hager, Caramaschi
Foto: Seehauserfoto
  • Cemento, scale, impalcature. E un alberello, a segnare come da tradizione in Sudtirolo la fine dei lavori “grezzi” di un edificio arrivato al tetto. Sono i 50 metri dell’edificio più alto del "Waltherpark”, la vasta operazione immobiliare nel centro storico di Bolzano che fu di Benko e ora è della famiglia di industriali tedeschi Schoeller. Definito dai suoi promotori “il più grande cantiere privato in Alto Adige”, prevede la realizzazione di un enorme centro commerciale, abitazioni, un albergo, uffici, parcheggi. “Sono finite le opere del rustico: una festa delle imprese che hanno lavorato sodo” brinda, con l’elmetto in testa, Heinz Peter Hager,  il plenipotenziario commercialista esecutore del progetto Kaufhaus. “Ci davano più morti che vivi, ma grazie all’aiuto delle banche abbiamo pagato puntualmente le imprese: il cantiere va avanti finché li paghi”. L’89% della superficie commerciale è stata venduta, mentre procede a rilento la vendita degli appartamenti: solo 54 su 110 “ma fino ad aprile siamo stati fermi per il caos SIGNA” fa sapere Hager. Gli uffici invece sarebbero stati venduti tutti.

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  • Affiancato dal sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e dal vicesindaco Stefan Konder, Hager è arrivato oggi a esprimere un inaspettato elogio al Comune di Bolzano, dopo un decennio di critiche sulla presunta “immobilità” dell’amministrazione comunale bolzanina: “Voglio ringraziare personalmente il sindaco e il vicesindaco. Siamo oggi qui perché abbiamo sempre avuto la sensazione che il Comune fosse al nostro fianco: qualche volta il sindaco chiamava più spesso di tutte quante le chiamate che ricevevo messe insieme: lo viveva come il suo cantiere, il senso di responsabilità era impressionante”, ha fatto sapere Hager, secondo cui ci sarebbe “l’abitudine di parlare male del Comune, di affermare che non c’è niente”. Da che pulpito, verrebbe da dire, ma Hager è netto: “La nostra esperienza è un’altra: se c’è un rapporto trasparente e chiarezza nei ruoli, funziona”.

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  • Inaugurazione posticipata

    Il sindaco Caramaschi, nella sua pronta replica, ci tiene però a mettere i puntini sulle “i”: “Grazie per queste parole cortesi, ma quando mi sono insediato come sindaco era già stato firmato l’accordo di programma, con l’allora commissario Michele Penta e il presidente Arno Kompatscher. Sul tavolo mi sono trovato un pre-contratto con gli impegni finanziari” ricorda il primo cittadino, che puntualizza: “Spesso l’amore per la città e gli obblighi contrattuali vengono confusi con una presunta vicinanza di intenti col progetto, che è impattante e molto importante. Io mio sono solo detto: finché arrivano i camion la crisi finanziaria non c'è. E abbiamo incassato 98 milioni di euro, un affare per le casse comunali”. Caramaschi esprime un desiderio finale: “Sono al termine del mandato. Vorrei tagliare un nastro qui, in questi anni abbiamo messo in opera tanti di quei cantieri, abbiamo fatto 600 milioni di euro d’investimenti”.

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  • Hager lo rassicura: “Sindaco, faremo di tutto per farle tagliare più nastri, perché l'ultimazione di questo cantiere avverrà in più momenti: ci sono gli uffici della Provincia ultimati a fine anno, il parcheggio pubblico entro febbraio-marzo prima di Pasqua, poi l’albergo. La grande inaugurazione del centro commerciale dovrebbe avvenire nell’ultima settimana di agosto o inizio settembre. Abbiamo deciso di non forzare la mano, inoltre per la moda ha bisogno di aprire quando non ci sono i saldi. Porteremo a Bolzano oltre 70 brand commerciali — e così anche un po' di competizione.