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“Prolungateci l’orario di apertura”

Gli studenti Unibz richiedono l'apertura fino a mezzanotte degli spazi universitari. Il Direttore Mathà: "Analizzeremo gli accessi; il costo dell'energia è un problema".
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Foto: (c) unibz

“A causa della pandemia le nostre abitudini sono cambiate drasticamente. Anche se la società ha appena iniziato a riprendersi da questo evento traumatico, noi studenti della Libera Università di Bolzano non possiamo accedere ai nostri spazi come in passato. In un momento così cruciale la nostra richiesta è di riaprire l’Università dal lunedì al sabato fino a mezzanotte e che il servizio della mensa sia disponibile anche durante l'ora di cena.” Sono queste le richieste partite da un gruppo di universitari della Facoltà di Design dell’Unibz che, dopo aver avuto occasione di confrontarsi durante un’assemblea, ha deciso di avviare una raccolta firme per portare avanti le proprie istanze. Perché proprio gli studenti della Facoltà di Design? Perché, come spiega a Salto.bz una ragazza del primo anno: “Pensiamo che, per gli studenti di Design, accedere agli ateliers dell’Università fino a sera tardi possa migliorare la qualità non solo della vita, ma anche dell'Istruzione. Ciò riguarda in particolare chi, come noi, ha questa esigenza, ma anche gli studenti di altre Facoltà che desiderano poter andare a studiare in biblioteca oltre le ore 22. Di conseguenza, se la nostra proposta di ritornare agli orari di apertura pre-Covid, quindi fino a mezzanotte, venisse accolta, sarebbe comodo poter accedere anche al servizio mensa, che attualmente è disponibile solamente per il pranzo”.

La nostra proposta migliorerebbe la qualità della vita di noi studenti e ci consentirebbe di affrontare le sfide universitarie al meglio.

E così, grazie a una rapida condivisione sui social, gli studenti hanno raggiunto presto centinaia di adesioni. “Questa nostra proposta ci permette di vivere a pieno l’Università e affrontare al meglio le sfide didattiche. Infatti la richiesta è stata molto sentita anche da studenti di altre Facoltà, che hanno firmato convintamente. Il nostro documento verrà presentato all’Università questo venerdì”, ha concluso la studentessa di Design.

 

Budget ridotto ed aumento costi energia

 

Contattato da Salto.bz, il Direttore della Libera Università di Bolzano, Günther Mathà, ha spiegato: "Ieri [mercoledì 26 ottobre], appena saputo della richiesta da parte degli studenti, abbiamo subito avviato un'analisi per capire quanti universitari sarebbero interessati ad accedere alla biblioteca anche dopo le ore 22". Un ruolo determinante nel prolungamento degli orari d'apertura lo gioca l'aumento del costo dell'energia: "Abbiamo avuto un aumento del 150% dei costi, per questo vogliamo capire esattamente dove possiamo andare a risparmiare anche perché c'è stata una riduzione del budget. Lo facciamo, ad esempio, riducendo l'illuminazione esterna".

Gli studenti sono l'ultima cosa su cui vogliamo risparmiare

D'altra parte l'Unibz, come nel periodo precedente alla pandemia, è tornata ad aprire le porte della propria biblioteca a tutti, anche agli studenti iscritti in altre Università. "L'ultima cosa su cui vogliamo risparmiare sono gli studenti. Se dalle analisi dovesse risultare che c'è una grande richiesta di prolungamento dell'orario di apertura, cercheremo di riattivare il servizio fino a mezzanotte, ma tenere aperto solo per 5 persone influisce negativamente su tutta la comunità" prosegue Mathà.

 

Situazione mensa? "Presto un nuovo gestore"

 

Diverso il discorso per quanto riguarda la seconda grande proposta degli studenti: l'attivazione del servizio mensa per la cena, disponibile nel periodo pre-Covid. "La gestione della mensa è in mano a un apposito Ufficio Provinciale, che gestisce il bando e l'incarico al gestore; noi mettiamo a disposizione solo gli spazi. Attualmente il bando è scaduto e ci ritroviamo in una fase provvisoria, ma - rassicura Mathà - appena sarà assegnato il bando al nuovo gestore, sicuramente si introdurrà di nuovo il sistema della mensa serale". Anche per l'offerta mensa, però, il discorso gira attorno al numero di studenti interessati. "Per i pranzi, poco tempo fa, si era passati da 1000 a 300 pasti, un numero estremamente basso. Ora siamo in contatto con l'Ufficio Provinciale per fornire il servizio anche a cena, sempre che l'utenza sia abbastanza alta da non produrre un problema economico al gestore" ha concluso Mathà.