Cronaca | Le iniziative

“Covid hotel” anche in Alto Adige

L’Azienda sanitaria segue il piano del governo. La ricerca tra le strutture alberghiere a Bolzano. E nel capoluogo ecco il numero unico di aiuto per chi è isolato a casa.
Hotel, Covid
Foto: Pixabay

Covid hotel. Questo il nome - forse non una grande intuizione di marketing, almeno per il settore ricettivo - scelto dal governo per il progetto di istituire in ogni provincia italiana almeno una struttura alberghiera idonea ad accogliere le persone positive al coronavirus, che per vari motivi non possono adempiere alla quarantena in casa propria. Un’iniziativa a cui anche l’Alto Adige, dove si apre la seconda fase del test di massa, si adegua attraverso il bando pubblicato dall’Azienda sanitaria provinciale (con scadenza lunedì 30 novembre). E sempre sul fronte della pandemia, con i suoi effetti sul tessuto sociale, si registra il numero unico di aiuto Covid promosso dal Comune di Bolzano. Chiamando allo 0471-1626111, da lunedì 30 novembre, i cittadini vengono messi in contatto con le associazioni che svolgono una serie di servizi sul territorio, dalla consegna di spesa e farmaci a domicilio alle attività di dogsitting.

 

L’indagine di mercato

 

In relazione al piano per i “Covid hotel”, l’Azienda sanitaria altoatesina cerca una o più strutture alberghiere situate “nella città di Bolzano o nelle immediate vicinanze”. L’obiettivo è utilizzarle, se necessario, potranno effettuare l’accoglienza delle persone positive aggiungendosi agli attuali presidi per la quarantena a Colle Isarco e Sarnes.

Qualche precisazione in più rispetto al bando viene fornita da Enrico Wegher, direttore amministrativo di Sabes. “Il termine Covid-hotel - chiarisce - è stato coniato dal governo italiano e ne viene chiesta l’istituzione in ogni provincia d’Italia. Tali strutture potranno essere minimo una, ma anche di più in caso di necessità. Questo per avere uno spazio dedicato alle persone che sono infette ma che, per vari motivi, non possono essere ospitate in casa”. In Alto Adige, aggiunge il dirigente, “ci sono già due strutture supervisionate dalla protezione civile - appunto Colle Isarco e Sarnes - dove queste persone possono trovare ospitalità”.

 

 

Il progetto pianificato a livello nazionale, continua Wegher, non è ancora operativo in Alto Adige, in quanto “attualmente è in corso la ‘ricerca di mercato’ per individuare una struttura alberghiera che sia adatta allo scopo” e “non si sa ancora quante persone vi saranno alloggiate”.

 

I requisiti

 

Ecco cosa cerca nello specifico il servizio sanitario altoatesino: “Strutture ricettive nella città di Bolzano o nelle sue immediate vicinanze che siano in grado di ospitare in camere singole con pensione completa almeno 30 persone asintomatiche che siano risultate positive al test Covid”. Di seguito i punti specifici posti dall’Azienda sanitaria:

  • idealmente, i pasti sono forniti dalla cucina interna della struttura e dal personale della medesima struttura interna, che potrebbero anche essere organizzati da un servizio di catering commissionato dalla struttura ricettiva. I pasti includono anche piccoli spuntini o bevande durante il giorno;
  • le persone devono rimanere isolate nella struttura per circa 10 giorni, non devono avere contatti con gli altri ospiti, i pasti devono essere consumati all’interno delle stanze;
  • se durante il soggiorno le persone dovessero presentare lievi sintomi, l'isolamento si prolungherà.

 

Il numero unico a Bolzano

 

La città capoluogo lancia il numero telefonico di aiuto per le difficoltà legate al Covid. Un servizio utile per coloro che sono costretti a casa, magari per rispettare l’isolamento dopo essere risultati positivi al test di massa, ma non solo. “Nell’impossibilità di muoversi dalla propria abitazione - precisa il Comune -, a chi chiedere aiuto per una consegna della spesa a domicilio o un servizio di trasporto per una visita medica? Come fare per farsi recapitare dei farmaci o dei pacchi alimentari oppure far uscire di casa il proprio cane?”. Segue la risposta: a Bolzano da lunedì 30 novembre basterà chiamare nei giorni feriali dalle 8.30 alle 12.30 e il giovedì anche dalle 14 alle 17 il nuovo numero unico 0471-1626111. A questo recapito si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie per potersi così mettere in contatto con le associazioni del territorio che anche in questa situazione di emergenza pandemica offrono questi e altri servizi e opportunità.

 

 

L’iniziativa promossa dalla città tramite l’assessorato alle politiche sociali, in collaborazione con l’Azienda per i servizi sociali, è stata presentata dal sindaco Renzo Caramaschi, dall’assessore competente, Juri Andriollo, e dalla direttrice generale di Assb Liliana Di Fede.