Brennero, stop agli aiuti umanitari?
L’associazione Volontarius dal 16 dicembre è ufficialmente in prima linea per dare sostegno concreto – grazie anche al finanziamento messo a disposizione dalla Provincia – ai profughi, soprattutto siriani, somali ed eritrei, in viaggio verso il nord Europa dove sperano di ottenere lo status di rifugiati politici. Il problema è che dal valico del Brennero non si passa, e se si passa non si va lontano; i migranti infatti, tornano regolarmente alla stazione nei pressi del confine di Stato, respinti dall’Austria che impedisce diligentemente qualsiasi tentativo di infiltrazione nel proprio territorio.
Monika Weissensteiner, volontaria della fondazione Alexander Langer, da settembre si trova sulla frontiera della speranza per monitorare i flussi migratori e fornire costante assistenza, anche notturna, quando le associazioni di volontariato interrompevano il servizio. Servizio che, come sottolinea la stessa Weissensteiner presente sul luogo anche ieri, 25 dicembre, sembra essere stato sospeso in corrispondenza delle festività natalizie.
Chi si occupa dei migranti in questi giorni, dunque? I civili, a quanto pare, le persone che lavorano in stazione che si sostituiscono agli operatori assenti, aiutando come possono finché il servizio di prima assistenza non sarà di nuovo attivo e soprattutto fino a quando questo potrà essere trasferito nella sala della Casa della Cultura promessa dal comune di Brennero.
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