Cultura | Mostra “Kantha”

Attraverso la cruna dell’ago

Tessili ricamati “khanta” cuciti dalle donne dei villaggi del Bengala/India.
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“Il lavoro è durato due anni con otto gruppi di artigiane ed ha coinvolto 335 donne, quattro di loro sono qui a Bolzano in rappresentanza di tutte,” così la responsabile Simona Stoppa martedì mattina dopo l’inaugurazione della mostra “Kantha”.

In Sanscrito la parola “kantha” significa “stracci”, ma in India questa parola richiama subito l’immagine di una morbida trapunta, da usare durante le fresche notti d’inverno.

E’ qualcosa che va oltre il semplice artigianato, è una vera e propria forma artistica, attraverso la quale le donne dei villaggi del Bengala si esprimono con fantasia e creatività, creando articoli funzionali per le persone della propria famiglia. Con antica sapienza e gusto il tessuto usato dei sari viene sapientemente collazionato e cucito in più strati con irripetibili combinazioni, facendo di ogni pezzo così realizzato un  unico pezzo: un “kantha”.

Oggi i “kantha”, in certi villaggi, sono un importante mezzo di sostegno economico per le famiglie di migliaia di donne, che altrimenti sarebbero rimaste senza alcuna fonte di reddito. Negli ultimi trent’anni SASHA (una ONG che ha sede in India, a Calcutta) ha svolto un ruolo fondamentale per la riscoperta e la valorizzazione dei “kantha”,  dedicando molte risorse ed energie per rivitalizzare questa tradizione tessile e farne uno strumento di riscatto per molti gruppi di donne che abitano nei villaggi intorno a Calcutta.

“L’inaugurazione e l’accoglienza ha reso molto felici le artigiane. Si sono tutte vestite a feste, e questo probabilmente sarà l’evento più importante della loro vita, perché darà loro uno status più importante nella loro famiglia e nei loro villaggi,” spiega Simona Stoppa con un sorriso. “C’è stato un grosso interesse dei primi visitatori che hanno chiesto molte spiegazioni sul significato dei motivi ricamati e hanno cercato di comunicare direttamente con le artigiane.”

In occasione di questa mostra la Rete delle Botteghe del Mondo dell’Alto Adige porta a Bolzano il risultato di questo lavoro con la mostra “Attraverso la cruna dell’ago”, cui hanno preso parte con i loro lavori artigiane appartenenti a otto diverse comunità rurali.

“La Provincia autonoma di Bolzano considera il partenariato con la Ong Sasha e la cooperativa Le formiche - Die Ameisen un esempio di successo nell'ambito delle attivitá di cooperazione allo sviluppo. Da un lato il partenariato, sostenuto dalla Provincia nel 1993 e rafforzato nel 2015/2016 ha permesso un forte sviluppo delle comunità coinvolte, mettendo al centro l'importanza del lavoro delle donne e la tutela delle tradizioni nello sviluppo locale. L'obiettivo della ong di promuovere gruppi , cooperative e piccole imprese che con le loro attivitá fornissero un reddito dignitoso alle fasce più povere della popolazione è stato pienamente raggiunto e oggi la ong Sasha rientra tra i partner più attivi e importanti del circuito internazionale del commercio equo e solidale. Il partenaraito è rafforzato dal costante lavoro che la cooperativa Le formiche Die Ameisen svolgono sul nostro territorio informando la cittadinanza e i giovani su modelli di produzione e di consumo più sostenibili e che contribuiscono ad un mondo più equo e con più giustizia,” fa presente Chiara Rabini, dell’Ufficio Affari di gabinetto.