Politica | NEL CAPOLUOGO

"Non chiamatemi Signore in giallo"

Il gruppo di Angelo Gennaccaro in consiglio comunale sceglie spesso la via dell'astensione. "Ma solo sulle mozioni. Rivendico l'appartenenza all'area di centro".
Angelo Gennaccaro
Foto: Giuseppe Musmarra Salto.bz

“Non c’è nessun problema politico, noi negli atti politici di indirizzo e nelle delibere votiamo sempre assieme alla maggioranza, ci asteniamo solo quando ci sono le mozioni”. Angelo Gennaccaro non ci sta. L’assessore “fuori dai blocchi”, centrista integrale, che, contro tutte le previsioni, alle ultime comunali ha fatto il pieno di voti facendo eleggere la bellezza di 4 consiglieri, va su tutte le furie quando gli si riferisce che in consiglio comunale da mesi c’è chi lo chiama Il signore in giallo e chi Mr. Astensione. Il suo colore politico è l’arancione (in campagna elettorale il suo gruppo aveva messo in campo diverse efficaci azioni di guerrilla marketing contraddistinte da oggetti di colore arancione) ma il giallo, invece, è il colore che si accende sul panel del consiglio comunale quando un consigliere si astiene.

In tutte le assemblee le dinamiche sono uguali e riproducono i meccanismi che iniziano a definirsi sui banchi del liceo. I “gruppetti” si formano superando spesso le appartenenze partitiche. Si va a simpatie. Tra diversi consiglieri di maggioranza e opposizione negli ultimi mesi ci si scambia screenshot con il “bottone” di Gennaccaro spesso giallo, si fanno previsioni su come voterà il suo gruppo alla mozione successiva. “Secondo me si astengono” … Previsione confermata. E via di sguardi di intesa da una parte all’altra dell’aula o via messaggio whatsapp. “Secondo me si astiene il 90% delle volte”. “Secondo me il 95%”.

 

Lo schema si è ripetuto anche nei giorni scorsi con le mozioni 35 e 36. “Vorrei essere chiaro – replica Gennaccaro, irritato – Noi facciamo parte della maggioranza e votiamo positivo quando ci sono delibere che esprimono il programma di giunta. Se così non fosse, ci sarebbe un dato politico di cui parlare. Le  nostre astensioni arrivano quando si discutono le mozioni. Non so se nel 90% dei casi, ma è vero che sulle mozioni presentate dai consiglieri dell’opposizione spesso ci asteniamo. Ci sono mozioni che non stanno né in cielo né in terra e quindi votiamo contro. Ce ne sono molte altre, invece, che hanno delle premesse condivisibili o che sollevano un tema importante, sulle quali per diversi motivi decidiamo di astenerci”.

Gennaccaro dà quindi un’ulteriore spiegazione. “Per le regole del consiglio comunale di Bolzano, i voti di astensione vanno conteggiati tra i contrari. Detto questo, comunque, le mozioni possono contenere elementi in parte condivisibili per i quali ci sembrerebbe assurdo votare contro solo perché presentate dall’opposizione. Noi ora facciamo parte della maggioranza, ma alle elezioni ci siamo presentati fuori dai blocchi ottenendo anche un buon risultato. Votare ‘in giallo’ è un modo per determinare l’appartenenza ad un’area mediana, di centro, per ribadire che quest’area esiste”.