Politica | Istruzione

Scuola italiana, in arrivo 7 milioni

Kompatscher garantisce i fondi chiesti da Galateo per la seconda lingua. "La Commissione paritetica? Stop all'ideologia, lasciate lavorare la politica".
Arno Kompatscher
Foto: Seehauserfoto
  • A stretto giro, interrogato in merito dai giornalisti dopo la conferenza stampa post Giunta, Arno Kompatscher, replica al vicepresidente Marco Galateo che aveva chiesto 7,5 milioni di euro per la formazione degli insegnanti di seconda lingua nelle scuole italiane: “Anche il dipartimento del vicepresidente Galateo riceverà un’integrazione con l’assestamento di bilancio”, ha detto, senza però fare cifre. “La questione si trascina da anni – ha aggiunto – e una parte del personale addetto allo scopo viene finanziato dalla ripartizione personale, mentre una parte dal dipartimento stesso, ed è un po’ una anomalia. Per quest’anno sono già finanziati 147 posti  di insegnanti di sostegno. Se vogliamo aumentarli già dall’autunno bisogna agire adesso, ma ho chiesto al collega Galateo di normalizzare questa situazione e che queste figure vengano inserite in pianta organica e regolarizzate e non che ogni anno bisogna intervenire. Credo che abbiamo previsto 7 milioni, e non 7,5”. 

    Per quanto riguarda il tema generale, Kompatscher ha riconfermato la propria posizione. “Esiste un diritto di frequentare la scuola nella propria madrelingua, ma non c’è un dovere di iscrivere i figli alla scuola della propria madrelingua. Ma mi chiedo: i genitori non pensano di fare anche un danno ai propri figli se li iscrivono in una scuola nella quale hanno difficoltà a capire e farsi capire? Oltre al fatto che poi così si danneggiano gli altri bambini. "Sgombriamo il campo da tanta ideologia. L'obiettivo è sempre lo stesso: come gestiamo la situazione per avere la migliore distribuzione possibile nelle classi e nelle scuole dei diversi gruppi linguistici". 

    "A Bolzano, il problema è comune alle scuole di tutti i gruppi linguistici – ha aggiunto Kompatscher - Sia nelle scuole italiane, sia in quelle tedesche c'è una bella fetta di alunni che non parla la lingua di insegnamento. Spesso perché è una lingua terza, a volte anche perché è l'altra lingua della provincia. E questa seconda ipotesi si verifica più negli istituti di lingua tedesca che in quelli italiani".

    "Per questo abbiamo cominciato con la possibilità dei colloqui con le famiglie – ha detto il presidente - l'obiettivo non è di passare il problema ad altri, ma di capire la situazione per poterla gestire, per poter eventualmente consigliare soluzioni diverse. Questo vale per le scuole di tutti e tre i gruppi. Perché se si iscrive un bambino in una scuola in cui non capisce la lingua di insegnamento, ne ricevono un danno prima lui e poi anche gli altri".

    "Prevedere anche che ci sia una commissione che abbia un po' più di potere, anche in positivo, è una cosa su cui si può ragionare, anche perché è previsto dallo Statuto - osserva ancora Kompatscher - Però, diamo poco aiuto agli insegnanti facendo come se questa fosse la soluzione di tutti i problemi. Soprattutto bisogna prima capire e poi dare sostegno. Ce lo chiedono gli insegnanti. di tutti gli istituti, sia di lingua italiana che tedesca. Lasciate spazio alla politica – conclude il presidente- di poter discutere prima se la vogliamo applicare, come lo vogliamo fare, in che limiti, in che termini, quando, con che criteri, con quale flessibilità e quant'altro".

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Simonetta Lucchi Gio, 02/29/2024 - 07:56

In ogni caso sono soldi che andranno a beneficio di insegnanti "di madrelingua tedesca" e "per il tedesco " lasciando le altre discipline in secondo piano. Riproponiamo lo schema di scuole di serie A e scuole di serie B (non certo come competenze ma come impegno che si richiede agli insegnanti) e all'interno di quelle B insegnanti di serie A e di serie B. Lasciando insoluto il grande problema: i concorsi e la formazione del personale scolastico, che dovrebbero essere uniformati. Continuando il grande business delle lingue senza che però si facciano imparare veramente.

Gio, 02/29/2024 - 07:56 Collegamento permanente
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Simonetta Lucchi Gio, 02/29/2024 - 12:04

Mi sembra di leggere che siano destinati ai docenti di L2, se sbaglio mi scuso in anticipo. Forse dovremmo renderci finalmente conto dello sforzo che fanno le scuole, gli insegnanti tutti (perché vista la mancanza di docenti di L2, assicuro che tutti cerchiamo di risolvere quanto possibile) le studentesse e gli studenti, per imparare/ insegnare il tedesco . Quanto tempo e risorse dedicate, energie che volendo si potrebbero anche indirizzare ogni tanto - dico, uni tant, niente di più- ad altro.

Gio, 02/29/2024 - 12:04 Collegamento permanente