Politica | Il caso

Di Fede prende il largo

L’ex segretaria rassegna le dimissioni dall’assemblea provinciale ma resta nel Partito democratico. All’origine della decisione motivi personali.
Di Fede, Liliana
Foto: Facebook

Nuovo addio nel Pd. Stavolta si tratta dell’ex segretaria ed ex sindaca di Laives Liliana Di Fede che lascia l’assemblea provinciale restando tuttavia iscritta al partito. I motivi, dice la diretta interessata, sono di natura personale sebbene non ci sia stata condivisione sulle ultime scelte fatte da parte della dirigenza. A partire dalle candidature per le elezioni del 4 marzo, quella di Maria Elena Boschi per la precisione, quel non essere riusciti, come ribadito dalla stessa Di Fede in diverse occasioni, a esprimere un rappresentante territoriale preferendo, al contrario, imporre i “paracadutati”.

Scansa però le polemiche Di Fede, “auguro anzi al partito di risalire rapidamente la china già a partire dalla prossime elezioni provinciali e di continuare a lavorare con profitto per la nostra comunità”, scrive nella lettera di dimissioni inviata al partito. Non si tratta di un abbandono totale come quello di Roberto Bizzo (che ha costituito una propria lista: Noi per l'Alto Adige) e dei 14 componenti della minoranza dem, ma di una scelta legata a ragioni professionali, Di Fede è infatti presidente di una cooperativa sociale, ruolo che diventerebbe incompatibile con l’impegno in assemblea, dice l’ex segretaria che infine aggiunge: “Ringrazio tutte e tutti coloro che in questi anni al partito si sono dedicati”.

Ieri (26 marzo) l’incontro con i segretari dei circoli Pd Alto Adige “per riprendere da subito l'attività politica di ascolto, confronto e proposta politica sul territorio provinciale”, sottolinea Alessandro Huber. La ricostruzione del partito in vista delle elezioni provinciali di ottobre è l’imperativo, in quanto ai possibili candidati per il momento circolano i nomi di Christian Tommasini, Sandro Repetto e Andrea Casolari, Renate Prader, Claudio Corrarati e Umberto Tait.