“Non forzate la mano”
Oggi Dolomiten riferisce i dettagli del Nein (provvisorio) di Renzo Caramaschi alla proposta di große Koalition (ma non troppo) rilanciata ieri con forza dalla SVP attraverso una presa di posizione dell’ala economica bolzanina.
Il virgolettato attribuito al neosindaco di Bolzano nel titolo è “Die Koalition ist für mich klar” ed il riferimento va naturalmente ai cinque partiti (sigh) dello schieramento di centrosinistra. Ovverosia SVP, PD, Io sto con Bolzano, Lista Civica con Caramaschi e Verdi.
Sempre a Caramaschi è attribuita l’affermazione “Entweder das klappt oder alles scheitert”. Insomma: o così o ciao.
Ma in realtà anche dalle parti di Caramaschi in queste ore delicate di trattative ci si dedica abbondantemente allo sport preferito soprattutto dalla SVP, e cioè quello che prevede l’alternanza di colpi al cerchio e colpi alla botte. Per questo motivo su Dolomiten a fianco del volto sorridente di Caramaschi appare anche quello (molto più serio) di Matteo Bonvicini, eletto in consiglio comunale proprio nella civica che faceva capo all’ex city manager.
“Caramaschi Liste sieht etwas anders” scrive Dolomiten, riferendo che Bonvincini “vedrebbe positivamente il coinvolgimento delle forze politiche moderate di centrodestra”.
Per cercare di capire quanto effettivamente l’opinione di Bonvicini diverga da quella del ‘suo’ sindaco eletto o invece sia semplicemente inevitabile gioco delle parti, abbiamo sentito direttamente il consigliere comunale.
“Da profano della politica sono sempre stato convinto che per dare governo alla città ci vuole la collaborazione delle forze moderate di centrodestra e centrosinistra” dice il consigliere della Lista Caramaschi. Ricordando che i programmi sono all’80% sovrapponibili e che punto di riferimento devono essere i bisogni reali dei cittadini.
Da moderato Bonvicini invita a "lasciare da parte gli estremismi che creano difficoltà e ingovernabilità”, ma è anche consapevole che “questo è molto bello a dirsi ma nella realtà nella situazione locale realizzare questo è molto complicato”. “Sono cose legate alla storia che ci portiamo dietro e alle persone che sono coinvolte” spiega Bonvicini, alludendo al “rinnovamento che di fatto non c’è stato”.
Bonvicini dice che c’è una piena sintonia con Caramaschi in merito al fatto che “d’ora in avanti va cambiato il rapporto tra maggioranza ed opposizione in consiglio comunale che deve diventare meno conflittuale e più costruttivo”.
Come fare? Il consigliere comunale intravvede nelle presidenze delle commissioni e in deleghe specifiche gli strumenti che potranno essere adottati in questo senso.
Per Bonvicini “la sensibilità e la visione delle cose da parte dell’opposizione non può oggi essere trascurata”. Ma il consigliere della Lista Caramaschi mette anche le mani avanti, dicendosi anche consapevole che oggi sia "prematuro parlare di un accordo vero e proprio in questo senso".
“Oggi c’è una certa resistenza si dall’una che dall’altra parte” conferma Bonvincini. Spiegando la differente situazione esistente tra il mondo di lingua italiana e quello di lingua tedesca.
“Mentre la SVP essendo un partito di raccolta adesso ha abbracciato un disegno più ampio, dall’altra parte invece gli italiani sono molto spaccati da questo punto di vista. Alcuni su posizioni purtroppo nazionalistiche e altri no. Nel mondo italiano non c’è stata mai un’apertura verso una große Koalition, insomma.”
Ma qual è la posizione della Lista Caramaschi? E’ vero che esiste una visione diversa rispetto a Caramaschi? E, poi, in queste ore al sindaco è stato rivolto un invito formale ad ‘aprirsi’ verso una possibile collaborazione con Tagnin?
Bonvicini pesa bene le parole ed alla fine esprime in maniera molto chiara il suo pensiero.
“Un coinvolgimento come lo ipotizza la SVP non penso che al momento sia possibile. La coalizione che al momento mette Caramaschi nelle condizioni di governare è quella che coinvolge i Verdi. Però non bisogna più ragionare come in passato e prendersi carico finalmente anche delle istanze dell’opposizione. Il centrodestra va responsabilizzato sempre di più nell’ottica di un’opposizione costruttiva. E di cui possa beneficiare tutta la cittadinanza.”
Matteo Bonvicini ricorda la sua provenienza: “io sono un liberale moderato e arrivo più da un centrodestra che un centrosinistra ed è per questo che spingo per fare in modo che questo mio mondo possa essere il più possibile rappresentato”.
E conclude dicendo che “nel mondo di lingua italiana vanno fatti in futuro altri importanti passi per creare aggregazione al centro attraverso Liste Civiche in grado di superare le contrapposizioni ideologiche del partiti”.