Politica | La polemica

“Uno spreco accettabile?”

Un’interrogazione in Consiglio Provinciale torna a sollevare la questione del presunto inutilizzo delle licenze Microsoft acquistate dalla Provincia.
ufficio.jpg
Foto: web

L’interrogazione a firma del gruppo Verde ricostruisce la vicenda, ricordando che l’inizio dell’operazione risale al 22 aprile 2016, dunque a più di un anno fa quando la Provincia di Bolzano tramite Siag assegnò a Telecom Italia l’incarico di fornire licenze Microsoft attraverso una convenzione Consip
Le licenze facevano riferimento a pacchetti software già in uso da parte dell’amministrazione e che dovevano essere aggiornate. Vennero inoltre stipulati contratti per quei pacchetti che erano necessari per l’utilizzo online (cloud) di Office 365. Della vicenda tra l'altro ne abbiamo già parlato nello scorso mese di maggio, suscitando una grande discussione sul nostro portale. 

Un po’ di numeri: le licenze acquistate dalla Provincia furono complessivamente 16.164 ed hanno la durata di tre anni (scadenza 31.05.2019). I costi sostenuti a questo proposito sono stati notevoli, si parla infatti di più di 5 milioni e mezzo + IVA
E non si tratta di numeri sparati a caso essendo contenuti nella risposta data dall’assessora Waltraud Deeg ad una precedente interrogazione presentata in Consiglio Provinciale. 

Ma veniamo al nocciolo della nuova interrogazione presentata dai Verdi, che in sostanza si chiedono: le nuove licenze ad un anno dell’acquisto sono effettivamente entrate in funzione attraverso il ‘rollout’ delle vecchie che secondo le parole della Deeg avrebbe dovuto avvenire già entro fine 2016?

La nuova interrogazione degli ambientalisti mette quindi il dito nella piaga per quanto riguarda il cloud, chiedendo alla Provincia se è vero che delle 9mila nuove licenze con canone mensile (160mila euro al mese complessivi) relative all’utilizzo di Microsoft Office 365 solo 100-200 sono state poste in uso ed unicamente a titolo di test.  
Nella richiesta di chiarimenti il gruppo Verde introduce anche un elemento in più, osservando che i restanti 8800-8900 utenti dell’amministrazione provinciale in attesa dell’attivazione di Office 365 (già pagato) hanno potuto continuare tranquillamente ad usarela versione di Office 2003 per la quale la Provincia possiede licenze a tempo indeterminato”. 

I Verdi (evidentemente molto ben informati) concludono la loro interrogazione osservando come la spesa per Office 365 era stata giustificata dalla Provincia in base ad un’urgenza, che però al momento non troverebbe riscontri sulle piattaforme dei dipendenti provinciali. 

Brigitte Foppa, Riccardo dell Sbarba e Hans Heiss si chiedono infine se il sopracitato utilizzo di denaro pubblicoè stato segnalato al Comitato di revisione della spesa pubblica dell’amministrazione provinciale” e se “esiste una presa di posizione in merito da parte del Comitato”. 

A prima vista l’osservazione dei Verdi sembra pertinente, in quanto proprio la Legge provinciale nr.17 del 22 ottobre 1993 che disciplina i procedimenti amministrativi si esprime in questo modo all’art.1 comma 1.

“L’attività amministrativa si attiene a criteri di imparzialità, di efficacia, di economicità, di speditezza, di pubblicità, di trasparenza nonché ai principi dell’ordinamento dell’Unione europea per il perseguimento delle finalità volute dalla legge.” 

Appunto: efficacia ed economicità. In merito a questi due aspetti sarà interessante a questo punto conoscere la risposta all’interrogazione da parte dell’assessore provinciale Waltraud Deeg. Risposta che dovrà pervenire entro la data del 1 giugno, quindi tra pochi giorni.