Alto Adige, cresce la fiducia degli imprenditori
Prospera l’economia altoatesina e anche il mercato italiano si sta riprendendo, seppure più lentamente del previsto. Le imprese locali ci credono: i fatturati nel 2016 aumenteranno, ne è convinto l’84% degli intervistati, la quota più alta registrata negli ultimi dieci anni. Secondo quanto riportato dalla Camera di commercio di Bolzano gli imprenditori confidano soprattutto in un buon andamento del commercio estero: nel primo trimestre 2016 l’Alto Adige ha esportato merci per quasi 1,1 miliardi di euro, con un aumento del 4,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Anche il giudizio delle imprese sulle opportunità di accesso al credito è migliorato rispetto ai mesi passati, cosa che dovrebbe favorire gli investimenti. Le aspettative sull’occupazione sono buone e trovano conferma nei dati provvisori provenienti dal mercato del lavoro, nei primi cinque mesi dell’anno, infatti, il numero di occupati dipendenti è stato mediamente superiore del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Il clima di ottimismo investe quasi tutti i settori economici, in particolare le imprese manifatturiere e quelle attive nel commercio e nella riparazione di veicoli, con oltre nove intervistati su dieci che prevedono di conseguire redditi soddisfacenti. Anche il commercio all’ingrosso e l’edilizia – i settori più colpiti dalla crisi degli anni scorsi – mostrano nuovamente un clima di fiducia nella media dell’economia altoatesina. Decisamente peggiore è invece il dato riguardante i servizi, soprattutto per effetto della difficile situazione del comparto creditizio. Come in Alto Adige, anche a livello internazionale la fiducia di imprese e consumatori è attualmente su livelli piuttosto buoni. Meno entusiastica la situazione in Italia e in generale in Europa dove tale fiducia appare in calo rispetto a inizio anno, per effetto di una dinamica congiunturale che permane fragile. Sono diversi i problemi che condizionano – o potrebbero condizionare in futuro – la crescita economica. Al rallentamento del commercio internazionale, all’alto indebitamento di alcuni Stati e all’emergenza dei profughi, nelle ultime settimane si sono aggiunti ulteriori fattori di incertezza, tra cui l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, l’instabilità politica in Turchia, il referendum costituzionale in Italia in autunno e soprattutto la crisi delle banche italiane. Su quest’ultime pesano crediti deteriorati per circa 360 miliardi di euro, che richiederanno operazioni di ricapitalizzazione. Un intervento da parte dello Stato appare tuttavia problematico alla luce delle normative europee.
Le attuali previsioni di crescita per il prodotto interno lordo italiano si attestano all’1%, ma a causa dei suddetti fattori di rischio il dato definitivo potrebbe essere inferiore. Il Pil dei principali partner commerciali dell’Alto Adige dovrebbe invece aumentare in misura maggiore: per la Germania si prevede un incremento dell’1,6 %, per l’Austria dell’1,5%. Data la positiva situazione economica locale, delle dinamiche congiunturali a livello nazionale e internazionale e dei relativi fattori di rischio, l’IRE (L’Istituto di ricerca della Camera di commercio bolzanina) prevede una crescita del prodotto interno lordo altoatesino dell’1,3% nel 2016. Michl Ebner, presidente della Camera di commercio di Bolzano, sottolinea l’importanza di garantire alle imprese le migliori opportunità di finanziamento: “Per sostenere la crescita economica occorre rafforzare l’attività di investimento delle aziende. A tal proposito, strumenti innovativi come i minibond o i microbond possono costituire delle opportunità interessanti”.