Economia | Commercio

C’è posta per Gentiloni

Kompatscher e Rossi scrivono al Primo ministro: “Si approvi la norma di attuazione su aperture e orari dei negozi”.
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Foto: Usp/ohn

I governatori delle Province autonome di Bolzano e di Trento, Arno Kompatscher e Ugo Rossi, hanno scritto al premier Paolo Gentiloni per sollecitare - raccogliendo una proposta del vicepresidente trentino Alessandro Olivi, artefice, nella precedente legislatura, della riforma del commercio in Trentino - “un'agevole conclusione positiva, realistica e ponderata” che porti all'approvazione della norma di attuazione in materia di orari di apertura degli esercizi commerciali. “In tutta l’area alpina, dalla Baviera al Tirolo alle Alpi francesi - si unisce Olivi - si è fatta strada l'idea che sono i territori a dover graduare in maniera diversa le aperture, anche disciplinando alcune giornate in cui gli esercizi sono chiusi. Ora vediamo con soddisfazione che il dibattito si sta allargando ad altre regioni, coinvolgendo la stessa dimensione nazionale”.

Nella loro lettera a Gentiloni (inviata anche al presidente della Commissione dei 12 Lorenzo Dellai), che ha ora assunto anche le competenze di ministro per gli Affari Regionali dopo le dimissioni di Enrico Costa, i due presidenti sostengono la necessità di “un approccio più articolato e forse meno ideologico” nella regolazione degli orari e delle giornate di apertura degli esercizi commerciali al dettaglio e di somministrazione di alimenti e bevande, “assicurando un ruolo più pregnante alle istituzioni territoriali nella disciplina della materia”. Del resto la regolazione degli orari di apertura nel commercio al dettaglio e di chiusura festiva degli esercizi commerciali ha sempre rivestito una particolare importanza per le due Province, sia in funzione riequilibratrice tra grande distribuzione e piccoli esercizi al dettaglio, sia in relazione alle peculiarità orografiche, ambientali, culturali e socio-economiche.

“L’obiettivo della proposta norma di attuazione - insistono i due governatori - è dunque quello di riconoscere in capo alle Province autonome - in una prospettiva di complementarietà con l’esercizio delle altre competenze statutarie, tra cui quella del commercio - una prerogativa che si era nel tempo consolidata, che consenta di coniugare nel modo migliore le esigenze generali di carattere sociale e culturale, tra cui le esigenze di riposo domenicale e nei giorni festivi e di tutela del lavoro, con i fabbisogni e le dinamiche peculiari del territorio”.