Autobus, fra Bologna e Bolzano
Torno, con buona pace di qualcuno che mal sopporta i miei interventi, sul tema bus su cui mi sono soffermato di recente, ma questa volta prendendo spunto da quanto fu affermato nel consiglio comunale bolzanino l’11 settembre 2018 e che fu oggetto di un mio approfondimento e con successivo articolo che smentiva i vertici Sasa su taluni aspetti ambientali, che, per inciso, non sono mai più stati discussi nel consesso consiliare bolzanino, né, probabilmente, nella commissione mobilità.
In quella seduta fu citato un cordiale rapporto fra Bolzano e Bologna. Scrivevo, infatti:
"7. La citazione del direttore flotta di Tper, Bottazzi, mi fa sorridere. Invito la direttrice e il presidente di ascoltare cosa ha detto lo stesso Bottazzi in merito ai bus diesel in occasione di un convegno a fine settembre 2017… buona visione e, soprattutto, buon ascolto!"
Certo, confrontare Bolzano e Bologna è difficile, ma indicativo. Ma appare sempre più come ci sia stato un... “problema di comprensione” fra le due aziende rispetto ai "frequenti cordiali rapporti telefonici" fra alti vertici tecnici.
La scelta bolognese
Dopo che furono presentati il 6 dicembre 2019 15 mezzi LNG per il trasporto interurbano, il 22 luglio sono stati presentati i primi di un lotto di trentuno bus destinati al trasporto pubblico suburbano a metano liquido, carburante che a livello altoatesino solo gli autotrasportatori conoscono per bene mentre a livello politico-amministrativo lo si è bellamente ignorato, ma non è una sorpresa per la “crociata anti-metano” (e quindi paradossalmente anti-biometano!) iniziata in provincia di Bolzano non più tardi del 2008.
Mi limito solo a citare alcuni dati dal comunicato stampa ufficiale di Tper SpA.
I mezzi LNG, possono essere alimentati anche con biometano, ovvero sfruttando energia derivante dagli scarti agricoli e dai rifiuti urbani, con un quasi azzeramento di CO2 e riduzione di emissioni di particolato e Nox oltre ad un minor costo del carburante. In particolare la tecnologia LNG (gas naturale liquefatto) presenta numerosi vantaggi in termini di autonomia, costi di esercizio, prestazioni e riduzione di emissioni rispetto ai modelli diesel, del 33,1% di NOx, del 90% di particolato e del 10% di CO2. (…)
La versione con quattro serbatoi assicura un’autonomia di oltre 1000 chilometri, più che doppia rispetto ai modelli a gas naturale compresso e a quelli diesel. La maggiore autonomia significa minore frequenza di ricarica, che a sua volta determina una maggiore flessibilità di utilizzo. (...)
Ecco, allora chi sta sbagliando o, peggio, ha toppato di netto? Tper con gli acquisti di tali bus e con le affermazioni di minor inquinamento oppure qui da noi quando si afferma una presunta elettrificazione (farlocca) con bus ibridi-diesel con inquinamento “parificato” a quello dei bus a metano su presunti dati di omologazione mai resi noti?
Penso che non ci sia da aggiungere altro, ovviamente nel silenzio generalizzato perché i dibattiti su dati e fatti paiono non essere graditi. Tanto ormai qui a Bolzano dovremo tenerci i fantasmagorici bus ibridi-puzzolio fino al 2032 ed oltre, grazie anche ad una politica comunale locale narcotizzata e incapace da anni di capire, discutere ed analizzare tale tematica.