Politica | Sindacati

"Ostruzionismo? No, noi contrattiamo"

Alcune sigle sindacali replicano alle parole di Kofler, Presidente Sasa, che accusava alcuni sindacati di ostruzionismo: “Speriamo solo che non si riferisse a noi”.

Venerdì 21 luglio i sindacati Fit Cisl, Orsa trasporti, Faisa Cisal, Filt Gtv Cgil Agb e Asgb, hanno tenuto in modo compatto una conferenza stampa, denunciando la mancanza di personale nel settore dei trasporti altoatesino. Assenti Usb e Uil. Vista l’inflazione e l’elevato costo della vita in Alto Adige, i sindacati hanno chiesto, tra le altre cose, aumenti in busta paga e un adeguamento dell’indennità di bilinguismo per tutti i lavoratori dei trasporti locali, come già avviene in Sasa. Al centro anche la mancanza di conducenti Sasa e le conseguenti concessioni dei servizi da parte dell’azienda ai privati. A detta dei sindacati, Sasa cede ai privati molto più del 20% dei propri servizi, un limite che dovrebbe essere rispettato visto il contratto di servizio sottoscritto tra Sasa e Provincia di Bolzano. Ad essere criticato, durante la stessa conferenza, anche il cambio del sistema di obliterazione sui bus che, secondo i sindacati, ha fatto perdere grandi somme di denaro che potevano essere utilizzate per migliorare il benessere dei lavoratori del trasporto pubblico.

Martedì, dopo lo sciopero nazionale indetto da un altro sindacato, l’Unione Sindacale di Base (USB), la Presidente Sasa, Astrid Koflerha affermato a Salto.bz: “Con Usb, come con Uil, c'è un buon rapporto equilibrato, basato sul rispetto reciproco. Al contrario di altre sigle sindacali, loro non fanno puro ostruzionismo”.

bus_haltestelle.jpg
 Mirko Marotta (Faisa Cisal): Sono 6 anni che Sasa chiede ai propri dipendenti di fare sacrifici (Foto: IDM/Manuela Tessaro)

 

Una frase, quella di Kofler, che non è stata presa bene dagli altri sindacati. “Noi non facciamo ostruzionismo, ma contrattazione, qualcosa di ben diverso dall’ostruzionismo e che rientra nei nostri compiti”, dice Marina Vettori, della Cgil. “L’affermazione di Kofler ci ha lasciato un po’ senza parole, speriamo solo che non si riferisse a noi”, continua Vettori. Per quanto riguarda la mancanza di personale Sasa e le conseguenti concessioni alle aziende private, Vettori precisa: “Sappiamo che a Sasa mancano conducenti e per questo cede parte dei propri servizi ai privati, superando di molto il 20% e quindi non rispettando il regolamento. Per noi sindacati, dunque, risulta difficile capire quante ore facciano effettivamente gli autisti delle ditte private, cosa che invece sarebbe importante conoscere per garantire la sicurezza dei lavoratori”.

Mirko Marotta, Faisa Cisal, infatti dichiara a Salto.bz: “A livello locale alcuni fanno un numero di ore di guida eccessivo. La carenza di personale non deve ricadere sugli altri lavoratori. Noi trasportiamo persone e mentre si guida serve lucidità. Non è fattibile fare tante ore di lavoro, e le vite dei passeggeri non possono essere messe a rischio, come nemmeno la salute dell'autista. Sono 6 anni che Sasa chiede di fare sacrifici, perché è sempre stata in carenza di organico. Ora non possiamo più accettarlo e chiediamo di avere il tempo necessario per un recupero psico-fisico e un salario adeguato. Vogliamo avere del tempo per vivere con le nostre famiglie”. Inoltre Marotta lamenta il continuo cambio dell'inizio dei turni di lavoro: "Quando si lavora la mattina, abbiamo un turno diverso ogni giorno. Ad esempio, un giorno inizio alle 5:45, il giorno dopo alle 5:05 quello seguente alle 5:17, poi alle 6:10. Ogni giorno un turno diverso. Questo non permette al fisico di abituarsi all'orario e, a lungo andare, il ritmo di lavoro diventa stressante e pesante a livello psico-fisico.

Se la Presidente Sasa si schiera con un sindacato specifico va bene, io non lo condivido, ma lo accetto.

Sulla stessa linea anche Benedetto Rarità, di Orsa trasporti: “Siamo sindacalisti e facciamo contrattazione. Sasa si è aperta a Usb, un sindacato che organizza uno sciopero ogni mese o mese e mezzo. Spesso i lavoratori aderiscono pensando che quello di Usb sia uno sciopero che riguarda l’azienda per cui lavorano, ma in realtà ha uno sfondo politico e porta avanti richieste a livello nazionale. Se la Presidente Sasa si schiera con un sindacato specifico va bene, io non lo condivido, ma lo accetto. Però non può dire, premesso che si riferisca a noi, che facciamo ostruzionismo. Noi contrattiamo”.

 

Il cambio del sistema di obliterazione? I dati dei sindacati non tornano a STA

 

Su un altro livello di discussione è la critica dei sindacati al cambio del sistema di obliterazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano Alto Adige, durante la conferenza stampa i sindacati hanno affermato: “In questi due anni si sono persi milioni di euro di incassi, milioni che si sarebbero potuti investire per rendere più appetibili le professioni legate al trasporto pubblico. Ma queste entrate si sono perse: ormai, queste sono le nostre stime, su certe linee circa l’80% di chi sale a bordo non paga”.

A seguire la situazione dei ticket è la STA (Strutture Trasporto Alto Adige). Sentito da Salto.bz, il Direttore STA Joachim Dejaco ha dichiarato: “L’ultimo periodo è stato caratterizzato da una fase di transizione dal vecchio al nuovo sistema di obliterazioni, che è decisamente più efficace e non è obsoleto. Quindi è chiaro che durante questa fase di passaggio ci possano essere stati dei problemi, che per le tratte extraurbane venivano risolti con la vendita di biglietti cartacei. Non mi è invece chiaro da dove i sindacati abbiano tirato fuori queste ‘perdite di incassi da milioni di euro’; a noi di STA non risulta che ‘su certe linee circa l’80% di chi sale a bordo non paga’. Inoltre mi riesce difficile dare un parere su un dato senza avere ulteriori informazioni e dettagli”.

Chieste maggiori informazioni da Salto.bz ai sindacati, Benedetto Rarità di Orsa trasporti ha chiarito, ridimensionando la questione: “Le informazioni che ci arrivano provengono dai conducenti dei bus, non abbiamo una stima esatta e dei dati certi. Certo è che alcuni bus avevano le obliteratrici non funzionanti e alcuni cittadini aspettavano di prendere quei bus per non pagare il biglietto. I conducenti ce lo hanno ricordato più volte: in alcune tratte i passeggeri viaggiavano senza pagare”.