Politica | Intervista

“Benko a Gries? Solo un’iniziativa privata”

Per Luis Walcher (SVP) l’acquisto dell'attuale Cantina di Gries da parte di Signa non avrà conseguenze su un’eventuale riproposizione del PRU di via Alto Adige.

La notizia capeggia sulle pagine di tutti i giornali di oggi giovedì 27 agosto. La Signa di René Benko e Heinz Peter Hager ha acquistato immobili e terreni della cantina di Gries risolvendo finalmente il problema dei contadini della zona. La cantina vinicola potrà dunque essere spostata a San Maurizio e realizzata sulla base di un progetto esistente da tempo. 

A questo punto un interrogativo sorge d’obbligo: l’operazione avrà un impatto anche sugli altri progetti di Benko a Bolzano? Magari acuendo il confronto interno alla Stella Alpina tra i commercianti del centro ed i contadini delle zone limitrofe?
La domanda l’abbiamo girata a Luis Walcher, presidente del consiglio comunale di Bolzano e leader dei contadini del capoluogo. Con il quale abbiamo anche fatto un po’ il punto della situazione in questa fase di stallo della politica comunale.

Luis Walcher, dopo anni di pene i contadini di Gries hanno risolto il loro problema. Ora hanno finalmente i soldi per realizzare la nuova cantina a San Maurizio. Benko si è accreditato come un salvatore al quale in futuro si schiuderanno anche le porte di Virgolo e via Alto Adige?
Non direi proprio. A Gries si è trattato di una trattativa privata e gli agricoltori hanno trovato i 7 milioni che mancavano loro e questa è senz’altro una buona notizia. Voglio però sottolineare una cosa: prima si diceva che a Gries l’operazione non sarebbe andata in porto se non ci fosse stata una precedente approvazione in comune del PRU di via Alto Adige. Ebbene: è successo esattamente il contrario. 

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La SVP di Bolzano vive un momento di travaglio. Dove mettete oggi le (poche) energie? Nel sostegno ad oltranza per Spagnolli? Nell’ammorbidimento delle lotte interne al partito? Nelle grandi opere che rendono la città 'povera' rispetto al resto del territorio? Nella durissima lotta per spendere di meno e avere più soldi dalla Provincia smarcandosi dal consorzio dei comuni?
Questa è una fase molto particolare e delicata quindi al momento c’è poco da dire. Il nostro partito si sta preparando per poter essere in grado di esprimere una posizione forte e chiara la prossima settimana, quando si tireranno le fila e si deciderà se ci sono le condizioni per andare avanti. 

La città di Bolzano ha due anime: il centro e la periferia con quest’ultima che però è la maggioranza sia in termini di estensione del territorio che di popolazione. Quanto è importante secondo voi il decentramento dei servizi per cercare di riconquistare i cittadini che hanno deciso di non votare?
Il decentramento è importante ma, attenzione, ha i suoi costi. Certi servizi possono essere moltiplicati nei quartieri solo se ci sono le condizioni dal punto di vista economico. Devo dire che sono invece scettico in merito all’opportunità di trasferire servizi generali in altre zone della città, così come è stato ipotizzato per l’Ufficio Anagrafe in via Resia. 

Nel mondo di lingua tedesca resta una divisione netta tra le esigenze economiche dei coltivatori di Gries e Rencio Santa Maddalena e quelle dei commercianti del centro, oggi sempre più proprietari di esercizi più che gestori degli stessi. Qual sono le condizioni attuali di questa frattura? Si è ristretta o si è allargata?
Il nostro oggi è un partito compatto e queste divisioni non sono così importanti come spesso si sottolinea. Sui contadini però voglio dire una cosa. Oggi più che mai bisogna considerare l’importanza che rivestono nel tessuto economico le piccole imprese agricole di tipo familiare. Nell’attuale fase di crisi sono cruciali. Su esse bisogna puntare di più, per molti motivi.

Nella Stella Alpina da sempre si dibatte sulla necessità o meno di avere il centrosinistra italiano come interlocutore di governo. L’alternativa naturalmente è un centro destra moderato. Dal vostro punto di vista dove si trovano oggi le maggiori garanzie in questo senso? Anche per Bolzano è ipotizzabile prima o poi una svolta come quella operata a Laives dove la Stella Alpina è andata a governare con il centrodestra, Lega Compresa?
Devo dire che noi siamo sempre più concentrati sulla nostra azione politica più che su quella degli altri. Devo però anche constatare che l’esperienza di governo avviata a Laives mi sembra partita con il piede giusto. Ha detto bene: con un centro destra moderato. Che comprende la Lega, ma lascia fuori quelle forze politiche nazionaliste che non perdono l’occasione per tirare fuori la bandiera. Per il resto, voglio ribadirlo, noi siamo concentrati sull’oggi. Quello che succederà domani non lo sappiamo ma sarà conseguenza di quello che faremo nei prossimi giorni. È lì che vogliamo mettere tutte le nostre energie.