Economia | Käsefestival

Campo Tures, capitale del formaggio

Giunge alla dodicesima edizione la manifestazione casearia della Valle Aurina ormai conosciuta ben oltre i confini della provincia.

Martin Pircher, organizzatore storico del Käsefestival, ricorda: “Al tempo della prima edizione, che ormai risale al 2001, mia moglie mi disse: stai attento, non mettere troppa energia in questa cosa. Invece, dopo quindici anni, siamo ancora qui, e ogni volta si tratta di un evento più grande, più bello, più ricco”.

Dall’11 al 13 marzo la piccola località della Valle Aurina ospiterà per la dodicesima volta (negli ultimi anni l’appuntamento è stato biennalizzato) la kermesse casearia che rientra ormai a pieno diritto tra gli appuntamenti eno-gastronomici più significativi della provincia, e non solo. “Anche quest’anno – prosegue Pircher – avremo circa novanta espositori provenienti da molte parti del mondo, potendo avvalerci dal 2005 del sostegno del programma europeo LEADER, rivolto all'incremento e alla tutela delle economie rurali. Il programma – consultabile on line a questo indirizzo (ndr.) – prevede come di consueto laboratori del gusto, assaggi di piatti a base di formaggio preparati da alcuni famosi chef altoatesini (Karl Baumgartner, Herbert Hintner, Norbert Niederkofler, solo per fare alcuni nomi), nonché spazi pensati per i più piccoli, che potranno cimentarsi con la produzione di alcune tipologie casearie, mettendo insomma direttamente le mani nella pasta”.

Se non bastassero gli accenni appena fatti, sbaglierebbe chi concepisse la manifestazione di Campo Tures come una “sagra” di periferia per ghiottoni specializzati. Il formaggio, al pari del vino, può esprimere la quintessenza di un territorio, e con ciò pienamente individualizzarsi, solo entrando in relazione con altri territori, ponendoli dunque in dialogo. “È per questo – afferma Pircher – che negli anni abbiamo costruito delle relazioni umane profonde e tenaci con gran parte delle persone che sono passate di qua. Potrei citare mille aneddoti. Penso per esempio a Beppe Rugo, casaro friulano e tutore della tradizione del formaggio salato, che all’alba voleva scendere a mungere le vacche del contadino presso il quale era alloggiato: non solo per dare una mano, ma perché ne sentiva addirittura il bisogno fisico…”.

Il Festival del formaggio non si limiterà peraltro ad attrarre visitatori a Campo Tures. In tutta la zona circostante, compresa la Val Pusteria, numerosi ristoranti s’intoneranno infatti all’evento principale offrendo – fino al 20 marzo - menù che contemplano formaggio e latticini quali elementi portanti delle ricette.