Società | Chiesa
Vescovo in carcere

Foto: Diocesi BZ-BX
“Gesù ama noi, non i nostri peccati. E per ciascuno di noi, nonostante tutti i nostri errori e i nostri tradimenti, dà la vita”. Lo ha ricordato questa mattina il vescovo Ivo Muser in occasione della liturgia della Parola celebrata nella casa circondariale di via Dante a Bolzano.
La figura di Giuda e il suo tradimento sono stati al centro della riflessione che il vescovo ha fatto durante la liturgia della Parola celebrata nella cappella del carcere e animata dai canti del coro della parrocchia dei Carmelitani.
Il vescovo ha invitato i detenuti della casa circondariale e quanti operano nella struttura a vivere la misericordia di Dio. “La Pasqua che ci prepariamo a festeggiare apre il nostro sguardo al futuro, riempiendolo di speranza. Dona ai nostri occhi quella Luce che vince il buio di ogni male – ha concluso - vi auguro di cuore che possiate essere portatori di vero umanesimo e che possiate portare la luce pasquale, la luce di Cristo vincitore del peccato, del tradimento, della morte e della tomba - anche in questo ambiente, talvolta adombrato e scuro”.
Monsignor Muser ha ringraziato la direttrice Anna Rita Nuzzaci e quanti operano a vario titolo nel carcere di Bolzano e un ringraziamento speciale è andato ai volontari e in particolare a Bruno Bertoldi, che da quasi cinquant’anni opera nella casa circondariale con l’Associazione volontari carcere.
Attualmente la casa circondariale di via Dante conta 92 detenuti (la capienza massima è di 105 posti), di cui 69 stranieri e 23 italiani; 58 sono i detenuti con pene definitive, 24 quelli in attesa di giudizio, 7 gli appellati e 3 i ricorrenti.
Per favorire il reinserimento sociale una volta scontata la pena, ai detenuti vengono offerti corsi di alfabetizzazione e professionali. Quest’anno, per la prima volta, arriverà in carcere la commissione per il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana, necessario per l’ottenimento del permesso di soggiorno.
Effetua login per aggiungere un commento!