Politica | Repubblica Centrafricana

22 persone morte durante un attacco all'ospedale di un'organizzazione umanitaria - Continua la fuga in massa della popolazione musulmana dalla capitale Bangui

Peggiora ancora la situazione nella Repubblica Centrafricana. Lo scorso 26 aprile uomini armati appartenenti alle milizie Seleka hanno attaccato un ospedale dell'organizzazione Medici senza Frontiere a Nanga Boguila, a 450 km a nord della capitale Bangui. Nell'attacco sono state uccise almeno 22 persone.
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Tra le vittime risultano tre medici dell'organizzazione e 16 rappresentanti della comunità che si erano riuniti nell'ospedale per pianificare insieme il proseguo dei progetti portati avanti dall'organizzazione umanitaria. I miliziani di Seleka avrebbero saccheggiato gli uffici dell'ospedale e fucilato almeno 22 persone.

Contemporaneamente nella capitale Bangui la violenza e le minacce delle milizie Anti-Balaka hanno costretto 1.300 persone di fede musulmana a lasciare la propria casa e a rifugiarsi nel nord del paese.

La violenza diffusa nel paese e la mancanza di poliziotti e/o soldati e di tribunali funzionanti capaci di far rispettare la legislazione ha causato il crollo dell'assistenza umanitaria nel paese e ha costretto molte organizzazioni umanitarie internazionali a chiudere le proprie sedi esterne e a interrompere i propri progetti proprio in un momento in cui l'assistenza umanitaria è fondamentale per la sopravvivenza della popolazione. Dei circa 4,6 milioni di abitanti del paese africano circa 2,5 milioni dipendono dagli aiuti esterni. A causa della guerra civile nel paese manca il cibo, l'acqua potabile e l'assistenza medica. Le prime vittime sono i bambini che soffrono di acuta malnutrizione. La situazione si fa ancora più difficile per i circa 603.000 profughi interni di cui 180.000 sono accampati in condizioni disumane nella capitale Bangui.

Gli scontri per il potere e il malcontento hanno ormai assunto le sembianze di uno scontro religioso che rischia di spaccare in due il paese, in una parte settentrionale musulmana e una parte meridionale cristiana. Mentre risulta evidente l'incapacità dei soldati della missione francese e dei circa 6.000 soldati dell'Unione Africana, sembra prendere forma una missione dell'Unione Europea in seguito al via libera dell'ONU con la risoluzione 2134.