A caccia di soluzioni

Un sostegno concreto per contrastare una longeva recessione economica: ieri (27 aprile) l'assessora provinciale al lavoro, Martha Stocker e le parti sociali hanno siglato l’accordo integrativo che fissa le condizioni per poter ricevere la prestazione minima prevista dal Fondo di solidarietà bilaterale provinciale. Avranno accesso a questa misura tutti i lavoratori che hanno un contratto di lavoro subordinato da almeno 90 giorni (contratto di apprendistato compreso), che hanno perso il proprio impiego o la cui attività lavorativa è stata ridotta, oppure le aziende in crisi. Caso esemplare, in questo senso, è la Solland Silicon di Sinigo, il cui destino, peraltro, sembra ancora incerto. È stato inoltre elaborato un piano di finanziamento per i prossimi otto anni di attività del fondo che potrà essere sbloccato a breve tramite decreto ministeriale. Fra i vantaggi per i lavoratori i versamenti straordinari a sostegno del reddito in caso di cessazione dell’attività produttiva, o per dipendenti che entro cinque anni avranno i requisiti per il collocamento in pensione o che vengono pre-pensionati. Si contribuirà, inoltre, al finanziamento di programmi per l’aggiornamento professionale o il riorientamento produttivo dei lavoratori.
“In questo modo saremo in grado di far fronte in maniera più efficace ed adeguata alle esigenze del mercato e degli occupati locali rispetto a un Fondo gestito a livello nazionale” ha spiegato Stocker aggiungendo che al Fondo, che sarà gestito a livello locale e insediato presso l’INPS di Bolzano, aderiscono tutti i datori di lavoro privati con più di cinque dipendenti. Il tasso di contribuzione è stato fissato allo 0,45% calcolato sulla base dei contributi sociali; due terzi degli oneri sono a carico degli imprenditori, un terzo a carico dei lavoratori. Per le imprese con meno di cinque dipendenti, invece, l’iscrizione al Fondo è facoltativa.
“La firma delle parti sociali sull’accordo integrativo del Fondo di solidarietà è la dimostrazione che, con un proficuo rapporto bilaterale tra rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, insieme alla Provincia, è possibile mettere al centro proprio la solidarietà tra le persone e le aziende, che è la base per superare momenti di crisi”, ha commentato con soddisfazione Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV. “Come datori di lavoro – ha tuttavia precisato Corrarati – auspichiamo che il Fondo non debba mai essere usato: significherebbe che il tessuto economico riesce a mantenere i posti di lavoro. Ci auguriamo che il Fondo rimanga uno strumento di solidarietà a garanzia di poche situazioni di crisi” e non diventi pretesto “per correggere scelte sbagliate di politica economica. La vera misura per uscire dalla crisi è creare posti di lavoro, non costruire ammortizzatori sociali”.