Politica | Brennero

"Soldi sprecati"

Al termine dell'incontro con il ministro degli Interni austriaco Sobotka, Alfano dichiara: "Sta anche a noi evitare che Vienna decida di chiudere il valico."

Tocca anche all'Italia aiutare a impedire la chiusura del Brennero: lo ha dichiarato il ministro degli Interni Angelino Alfano al termine dell'incontro avuto nel pomeriggio di oggi (28 parile) a Roma con l'omologo austriaco Wolfgang Sobotka sulla crisi del Brennero. La decisione del governo di Vienna di ripristinare i controlli frontalieri, ha aggiunto Alfano, "non è definitiva". "Sta anche a noi evitare che Vienna decida di chiudere il valico," ha spiegato il ministro, annunciando che l'Italia rafforzerà il controllo dei flussi verso il Brennero. Sarà infatti intensificata la presenza di uomini delle forze dell'ordine: "Abbiamo chiesto più poliziotti, carabinieri, finanzieri e anche militari per un rafforzamento del controllo dei flussi e degli itinerari stradali e ferroviari che portano al Brennero." Invece, Roma risponde picche alla richiesta avanzata dall'Austria di poter effettuare il controllo sugli ingressi già a sud del Brennero: "Abbiamo detto no al controllo da parte della polizia austriaca sui treni in territorio italiano".

Sull'immagine della barriera austriaca al valico del Brennero frequentemente evocata nei giorni scorsi, il ministro ha detto: "Nessun muro sarà edificato. Ci sono delle attività preparatorie, ma dimostreremo che quelli dell'Austria sono soldi sprecati e l'Italia non si fa spaventare da un gabbiotto. L'accordo di polizia tra Italia e Austria sarà ratificato dal Parlamento e questo rafforzerà la cooperazione. Poi faremo in modo che non nascano fraintendementi sui numeri dei transiti". Un blocco totale dei passaggi al Brennero, ha chiarito Alfano, arrecherebbe un danno enorme al turismo di entrambi i Paesi all'import-export e al transito per ragioni di lavoro.

Intanto la Commissione europea fa sapere che Bruxelles sta seguendo con "grave preoccupazione" le mosse dell'Austria, sia al valico del Brennero sia per quanto riguarda l'irridigimento delle norme sull'asilo, e "valuterà qualsiasi misura decisa o annunciata dal governo austriaco secondo i criteri di necessità e proporzionalità“. L'attenzione della Commissione, ha spiegato una portavoce, è rivolta a "tutti gli sviluppi in Europa che vanno contro la tabella di marcia per tornare al normale funzionamento di Schengen".

Pochi giorni fa il parlamento austriaco ha approvato una modifica al diritto di asilo che autorizza il governo a  sospendere l’applicazione di tutte le norme secondarie europee in materia d’asilo (salvo poche eccezioni) attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza. Il 5 maggio prossimo, la questione Brennero sarà al centro di un incontro tra il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il premier Matteo Renzi, a Roma. "L'ipotesi di chiudere il Brennero – aveva dichiarato ieri il presidente del Consiglio - è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro".

La crisi del Brennero ieri è stata anche affrontata dal Papa in un incontro col vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone Ivo Muser, al termine dell'Udienza generale. Come si legge in una nota della Diocesi, Francesco Bergoglio ha parlato "dell'importanza di assistere i rifugiati nel caso del previsto ripristino della frontiera al Brennero".

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Hubert Frasnelli Gio, 04/28/2016 - 19:40

....italien sagt also nein, dass bereits auf seinem staatsgebiet kontrollen durch österreichische grenzpolizeibeamte durchgeführt werden....
fährt man aber beispielsweise von brig im kanton wallis(ch) nach domodossola, sieht man schon im vorfeld der abfahrt etwa des schnellzuges(genf - venedig) italienische grenzbeamte frisch fröhlich am bahnsteig in brig plaudern. selbige beginnen dann unmittelbar nach abfahrt der bahn, wohl noch auf schweizer territorium mit ihren kontrollen. die herren minister alfano und sobotka, wussten sie das?....

Gio, 04/28/2016 - 19:40 Collegamento permanente