Società | L'intervista

"Per alcuni ragazzi è già troppo tardi"

L'anima del Centro Don Bosco Florian Thaler: "Senza scuola in presenza gravissime conseguenze sui ragazzi con fragilità, incredibile aumento del consumo di droga".
graffiti
Foto: Nathan Dumlao on Unsplash

"Rischiamo di arrivare tardi, la verità è che per alcuni ragazzi è già troppo tardi".

 

Avete presente il pur rispettabile dibattito su Dad sì Dad no, scuola in presenza, scuola da remoto, e le chat di tanti genitori che traboccano perplessità, e gli insegnanti e i dirigenti e le famiglie che fanno del loro meglio ma spesso non sanno che pesci pigliare?

Ecco accantoniamolo un attimo, quel dibattito. Non perché non meriti attenzione. Ma lasciamolo là dove si trova, ossia nel mondo dell'ordinarietà pandemica con i suoi annessi e connessi.

Qui, ora, adesso, parliamo d’altro. Parliamo di una cosa diversa, delle ragazze e dei ragazzi border line o con particolari fragilità, con situazioni sociali e familiari spesso assai precarie, e parliamo degli effetti che la mancanza della scuola in presenza ha provocato nelle loro menti, nei loro cuori, nella vita di ogni giorno. Una vita già difficile prima, figuriamoci adesso, dopo un anno e più di pandemia.

 

Lo spiega a salto.bz Florian Thaler, responsabile delle attività giovanili del centro Don Bosco di Laives, osservatorio privilegiato per tentare di capire qualcosa di questo mondo particolare in questo momento particolare.

 

salto.bz: Thaler, lei da oltre 20 anni fa l'educatore a contatto con i ragazzi. Sostiene che rischiamo di arrivare tardi, e che anzi in qualche caso sarebbe già troppo tardi. A cosa si riferisce di preciso?

Florian Thaler: Al futuro dei ragazzi con problemi di fragilità. Ripeto che rischiamo di arrivare tardi, e in alcuni casi è purtroppo già troppo tardi per intervenire. In questo ultimo anno la mancanza della scuola in presenza e l'impossibilità di contatti diretti con adulti extragenitoriali di riferimento ha provocato in questi giovani con fragilità danni particolarmente gravi.

Ma non sarà mica colpa della Dad, in fondo è stato un sistema per tenere botta, che non di rado ha svolto un ruolo essenziale.

Mi limito a una considerazione preliminare. La scuola in presenza, oltre agli aspetti didattici, costituisce un colossale fattore di compensazione delle diseguaglianze nella e della società, svolge o tenta di svolgere un effetto calmieratore tra le diversissime realtà che i ragazzi vivono nelle famiglie di riferimento. Inevitabilmente, l'inaccessibilità della scuola in presenza unita alla contemporanea impossibilità di relazionarsi in presenza con figure adulte extragenitoriali di riferimento, ha provocato nei ragazzi con particolari fragilità danni gravissimi, e gli effetti li vediamo ogni giorno. Anche se naturalmente non siamo nelle condizioni di valutare con precisione gli effetti a lungo termine, purtroppo è già eloquente quel che vediamo ogni giorno nelle nostre città, come ad esempio un incremento del consumo di stupefacenti.

Seri problemi di droga, quindi.

Assistiamo purtroppo a un incredibile aumento del consumo, oltre a fenomeni crescenti di spaccio.

L'inaccessibilità della scuola in presenza unita alla contemporanea impossibilità di relazionarsi in presenza con figure adulte extragenitoriali di riferimento, ha provocato nei ragazzi con particolari fragilità danni gravissimi, e gli effetti li vediamo ogni giorno

D'accordo, ma non si tratta di cose nate improvvisamente oggi, giusto?

Naturalmente no, ma le assicuro che questo anno è stato per i ragazzi a rischio o border line un anno straordinariamente pesante, ha aumentato esponenzialmente i loro problemi, amplificandoli in maniera peraltro assolutamente visibile.

 

Cosa è successo nella mente di un ragazzo con fragilità senza più la scuola in presenza, con una situazione familiare al limite o già irrimediabilmente compromessa, magari con precari collegamenti tecnologici per la Dad e senza la possibilità di relazionarsi in presenza con adulti extrafamiliari di riferimento?

Per le prime settimane avrà pensato che bello, che figo, non si va a scuola! Esattamente come i suoi coetanei. Poi, purtroppo, col passare del tempo si è creata in lui una situazione di fortissimo stress, di ansia, di paura del futuro. Un po' come per tutti i ragazzi, certo: ma nel caso di giovani con fragilità la situazione è risultata purtroppo enormemente più grave.

Qual è stata la perdita più pesante per questi ragazzi?

Può sembrare strano, ma una perdita fondamentale è stata proprio la routine, quel consueto sapere di poter trovare punti di riferimento positivi, per poi invece vedere questo tran tran tranquillizzante improvvisamente spezzato, sospeso, cancellato, spazzato via.

Gli effetti a lungo termine quali saranno, a suo avviso?

Intanto, purtroppo, è assolutamente certo che gravissimi danni ci saranno. Ancora difficile, come le dicevo, già adesso comprendere la situazione a fondo. Tuttavia è assai probabile un forte aumento di fenomeni di sociopatia, l'incapacità di sviluppare un pensiero critico sulle fonti che si trovano in rete. Oltre ai tanti problemi personali dei singoli che avranno indubbiamente un elevato impatto sociale. Noi proveremo a fare la nostra parte di educatori fino in fondo appena sarà possibile riprendere a lavorare pienamente, per tentare di intercettare il disagio. Ma per alcuni ragazzi, purtroppo, come dicevo, è già troppo tardi.

Può sembrare strano, ma una perdita fondamentale è stata proprio la routine, quel consueto sapere di poter trovare punti di riferimento positivi, per poi invece vedere questo tran tran tranquillizzante improvvisamente spezzato, sospeso, cancellato, spazzato via

Cosa vi fa capire che ormai un rapporto con un ragazzo è compromesso?

Accade come un filo che si spezza. E gli incontri e i colloqui via Zoom certo sono meglio di niente, ma non possono né mai potranno sostituire un rapporto educativo in presenza. Nel corso delle nostre varie attività, dai doposcuola ai laboratori, nella normalità prima del Covid riuscivamo creare attorno a questi ragazzi una realtà accogliente in cui potessero sentirsi accettati. A un certo punto, quando un ragazzo si perde, vedi quel filo di affetto, di comunanza, semplicemente attenuarsi o sparire. Ed è chiaro che il vuoto viene riempito da altro, e purtroppo molto spesso alla voce 'altro' possono esserci cattive compagnie, cattivi esempi nei quali spesso ci si perde. No, davvero non è mai bello vederlo, quel filo che si spezza.