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PNRR E NUOVO CODICE DEGLI APPALTI

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: fondi utilizzati anche per l’ammodernamento o la realizzazione di grandi opere infrastrutturali.
Quali i rischi?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Pnrr e grandi opere
Foto: Facebook ÖBB

La corruzione nel campo dei grandi appalti pubblici non è una prerogativa esclusiva delle aree a tradizionale presenza mafiosa, ma può considerarsi endemica nell’intero Paese.

Il ruolo di primo piano svolto dai gruppi mafiosi nel settore dei lavori pubblici in ampie aree del Mezzogiorno si spiega, tra le altre cose, con le caratteristiche peculiari di questo campo di attività economica.

La costruzione di grandi opere infrastrutturali, infatti, è intrinsecamente legata al controllo del territorio, del quale com’è noto i mafiosi sono specialisti.

L’ammodernamento dell’autostrada Salerno Reggio Calabria, le opere per l’Alta Velocità e tante infrastrutture fondamentali per il nostro paese sono soggette a grandi rischi di infiltrazioni da parte della malavita in quanto in gioco ci sono importanti somme di denaro di guadagno attraverso l’aggiudicazione degli appalti.

Il nuovo Codice degli appalti prevede gli affidamenti sotto soglia e le assegnazioni dirette per molte opere strategiche nazionali, questo fa oggettivamente aumentare il rischio che un buon numero di appalti vada a finire nelle mani di elettori, parenti, amici degli amici, alimentando fenomeni di corruzione, il voto di scambio e le infiltrazioni della criminalità organizzata.

Inoltre con i fondi derivanti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, utilizzati anche per l’ammodernamento o la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, come il Terzo Valico in Liguria, la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, il Tunnel di Base del Brennero (BBT) o in Sicilia per la realizzazione della fibra veloce, rischiano di finire nelle mani della criminalità organizzata, a mio avviso anche incentivati dalla possibilità degli appalti diretti sotto un certo valore, stabilito dal nuovo Codice degli Appalti.

Certamente molte di queste opere strategiche hanno la necessità di essere concluse in tempi ragionevoli per il bene del paese, ma bisogna prestare molta attenzione, soprattutto dalle autorità preposte al controllo, per arginare il più possibile l’ingresso ai fondi derivanti dal PNRR per queste opere da parte criminalità organizzata.

Il rischio è presente ed è molto alto, parlare di questo tema credo sia utile e doveroso per sensibilizzare tutti i cittadini, in quanto sono opere finanziate anche da soldi pubblici e che un giorno, una volta concluse, saranno utilizzate da tutti noi.