15 anni di franzmagazine + franzLAB

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SALTO: franzmagazine ha festeggiato il suo quindicesimo anniversario. Negli anni ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera regione, nonché lo slancio iniziale per una miriade di attività collaterali. Ci raccontate i punti salienti della vostra storia?
franzmagazine: fin da subito il nostro intento è stato creare una pubblicazione che facesse da amplificatore alla scena culturale del territorio. All’epoca della fondazione arrivavamo da esperienze vissute in altre città, e dalla scena internazionale abbiamo preso spunto per portare a Bolzano ciò che ancora mancava. Da questa idea di base e dalla volontà di lavorare attivamente sulle politiche culturali locali è nato franzmagazine, il primo magazine bilingue della regione, pionieristico anche per quanto riguarda la pubblicazione online.
Ben presto il bisogno di raccontare si è trasformato in necessità di azione. Per offrire ai nostri lettori uno spazio d’incontro offline abbiamo instaurato moltissime collaborazioni e dato vita a feste, laboratori, concerti... I due eventi principali della nostra storia sono stati la Rosengarten Festa e BUSK Singer & Songwirter Festival, entrambi progetti a sfondo ludico legati a profonde riflessioni sulla gestione degli spazi urbani. Poi sono nate la casa editrice, con una serie di pubblicazioni cartacee, e lo studio di comunicazione, i cui profitti ci permettono di autofinanziarci.
Ad oggi, il nostro obiettivo è sempre lo stesso: raccontare la cultura contemporanea nel senso più ampio del termine, dalle espressioni classiche come teatro, arte e musica a quelle più trasversali come cucina, moda e design, sempre spaziando tra manifestazioni istituzionali e indipendenti con un tono leggero e ironico.
La vostra è un’identità molto forte. Cosa significa per voi raccontare il territorio?
Il motto che ci definisce è more than apples and cows. Lavoriamo per offrire una visione del Trentino-Alto Adige libera da stereotipi e banalizzazioni; ciò che cerchiamo, per l’appunto, è il more, le storie che vanno oltre, tutte quelle vicende che in passato non trovavano occasione di essere messe in risalto. Nell’era dell’overturismo ci preme apportare dei cambiamenti dall’interno, utilizzando gli strumenti specifici del settore per promuovere maggiore consapevolezza tra i viaggiatori.
Un esempio di questi nostri sforzi è JOSEF, l’insider’s travel book che offre itinerari attraverso la regione al di fuori dei percorsi abituali, una guida di viaggio trilingue costruita sui consigli dei local. Sulla stessa linea si muovono Moreness, una trilogia dedicata alle Dolomiti, e tutti i progetti commerciali che portiamo avanti con il nostro studio di comunicazione.
“Le Alpi sono un’entità, un ambiente con caratteristiche specifiche che devono essere rispettate. Franzmagazine si pone come un osservatorio sull’intero arco alpino”
Tornando all’anniversario, avete pensato a un progetto speciale?
Sì, oltre ad aver lanciato un restyling della piattaforma online di franzmagazine ci siamo imbarcate in una collaborazione molto interessante. Possediamo un archivio sconfinato di pubblicazioni, fotografie, poster, flyer, e di recente abbiamo deciso di metterlo in mano a un giovane collettivo di studenti chiamato ViaDante. Questi ragazzi svolgono un lavoro analogo a quello dei nostri inizi, perciò abbiamo pensato di offrire loro carta bianca in modo che possano osservare e remixare questa mole di materiale come meglio credono, arrivando a produrre – probabilmente – una pubblicazione che racconti i nostri quindici anni di storia in maniera libera, né autoreferenziale né cronologica. Quando sarà pronta organizzeremo un evento di lancio, ma nel frattempo non abbiamo idea di cosa salterà fuori. Sarà molto affascinante scoprire come un punto di vista generazionale diverso dal nostro saprà interpretare il passato di franz.
Ancora complimenti per questo traguardo! Ma quindi, in definitiva, chi è Franz?
Franz è un amico, una persona fidata che sa offrire consigli, una guida sempre pronta ad accompagnare lettori e lettrici con un approccio personale e spensierato. Abbiamo scelto questo nome maschile perché funziona sia per il mondo italiano che per quello tedesco, e poi perché all’epoca della fondazione le riviste portavano quasi sempre nomi femminili. Continuavamo a dirci: «Ci vorrebbe un nome tipo Franz», e da allora Franz è rimasto.
Dove potremo incontrarvi prossimamente?
Al Parkhotel Mondschein per la rassegna Estate al chiosco, che a giugno ospiterà le fondatrici della fiera di design EDIT Napoli. Il 23 luglio, invece, terremo un evento dedicato a Sirene, un magazine indipendente a tema marittimo. Sempre al Mondschein, in autunno ripartiranno gli appuntamenti con i Moontalk, dedicati ai temi della Creatività. Inoltre, continuano gli appuntamenti con BELLA CARTA, il progetto dedicato all’editoria lanciato di recente insieme alla Nuova Libreria Cappelli.
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