Società | La parata

Il Pride arcobaleno invade Bolzano

Oltre 5 mila persone alla prima manifestazione LGBTQIA+ in Alto Adige. Fiumefreddo (Centaurus): “Momento di gioia collettiva, non di paura e ostentazione”.
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Foto: Seehauserfoto
  • “Non ho mai visto una cosa del genere”, sussurra un ragazzo alla sua compagna. È l’effetto del corteo arcobaleno che oggi ha colorato le strade di Bolzano in occasione del primo Pride della storia del Sudtirolo. A colpire non è stata solo la grande partecipazione — oltre cinquemila persone — ma anche l’eterogeneità del pubblico: moltissimi giovani, coppie di ogni tipo, famiglie con bambini, anziani e volti dipinti con i colori dell’arcobaleno. Tutti insieme a ribadire, in coro, che l’amore non ha un solo colore, ma tutti quelli che si possono immaginare. “È stata una manifestazione che ha superato le nostre aspettative, accolta con entusiasmo non solo da chi ha partecipato, ma anche da molti cittadini incontrati lungo il corteo. Dopo tutte le polemiche, questo Pride ci insegna che si tratta di un momento di gioia collettiva, non di ostentazione o paura”, ha dichiarato con orgoglio Arianna Miriam Fiumefreddo, presidente di Centaurus, l’associazione LGBTQIA+ di riferimento in Alto Adige.

  • Il corteo è partito dal retro del Duomo di Bolzano per poi confluire in piazza Domenicani, accompagnato dalle note di Raffaella Carrà. Tra drag queen e cori come “Galateo stai sereno, siamo solo la comunità arcobaleno”, nulla ha fermato la parata — nemmeno i 40 gradi registrati durante la sfilata. La comunità LGBTQIA+ è riuscita in quello che sembrava impossibile in questa terra: mobilitare migliaia di persone, senza l’appoggio delle istituzioni. L’assenza del patrocinio da parte della Provincia e del Comune di Bolzano è stata criticata da molti, ma ha reso ancora più evidente la forza del movimento, capace di attrarre partecipanti da tutta la Regione e anche da fuori.

  • Un cartellone della manifestazione. Foto: SALTO
  • Una manifestazione storica, dunque, ma segnata da assenze significative. Nessun rappresentante della maggioranza provinciale o comunale ha sfilato al Pride. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il sindaco di Bolzano Claudio Corrarati hanno entrambi comunicato la loro assenza, il primo per motivi di agenda, il secondo per impegni personali.  L’unica esponente della Volkspartei presente è stata la neoeletta sindaca di Merano, Katharina Zeller. “Sono qui perché sento il bisogno di lanciare un segnale forte a favore di una società più inclusiva, rispettosa e tollerante, che tuteli i diritti umani e quelli di tutte le persone. È fondamentale scendere in piazza, perché viviamo in un mondo — e anche in un Paese — dove i diritti delle persone LGBTQ+ non sono affatto garantiti o dati per scontati, nemmeno dai partiti di governo. Proprio per questo è ancora più importante far sentire la nostra voce”, ha dichiarato Zeller a SALTO. Riguardo alla posizione della SVP, ha aggiunto: “Nel mio partito, finora, non ho mai riscontrato posizioni contrarie ai diritti delle persone LGBT. C’è stata unanimità e una presa di posizione netta nel condannare quanto accaduto con Salvadori e nell’esprimere il disaccordo verso l’atteggiamento di Galateo”. 

  • Le meranesi: Katharina Zeller (sx) e Antonella Costanzo (dx) durante la parata. Foto: SALTO
  • Nonostante le polemiche, il corteo queer, trans-femminista e intersezionale ha portato in piazza una comunità che chiede più diritti e libertà. Tra gli striscioni e i messaggi di inclusione, non sono mancati anche bandiere e cori a sostegno del popolo palestinese. “Oggi c’erano davvero tantissime persone, e la nostra presenza sul territorio si è espressa in modo forte e visibile. Speriamo che questo aiuti chi si sente isolato a ritrovare un senso di comunità, a unirsi ad altri, a non sentirsi più ai margini. Questo era il nostro obiettivo, e ci auguriamo che sia stato raggiunto”, ha commentato, visibilmente emozionata e ancora indaffarata, Adele Zambaldi del direttivo di Südtirolo Pride, impegnata ora nell’organizzazione della festa sul lungo Talvera. Il grande parco cittadino continua infatti a riempirsi per la serata conclusiva tra concerti e spettacoli, che in molti già definiscono un momento storico per Bolzano — e per tutta la Provincia.