Giacomazzi graziato dal PD
Scuse sì ma niente dimissioni.
Evidentemente il quartiere bolzanino Europa Novacella è destinato a tenersi un presidente leghista che ritiene i profughi parassiti.
La bufera era scoppiata la settimana scorsa in seguito ad alcuni post pubblicati da Franco Giacomazzi sul suo profilo Facebook, con contenuti a dire il vero perfettamente in linea con il linguaggio proprio del Carroccio a guida Salvini.
Nella polemica che ne era seguita ad alzare la voce erano stati soprattutto Luigi Gallo e Guido Margheri, ma la questione aveva suscitato un grande imbarazzo anche nel PD per il quale aveva preso la parola il coordinatore cittadino Sergio Bonagura, che aveva auspicato un passo indietro da parte di Giacomazzi, fornendogli però due opzioni.
“Invitiamo il neo presidente di Circoscrizione a scusarsi con la città e nel quartiere per il suo grave errore, oppure a rassegnare le dimissioni”
Detto fatto: Giacomazzi si è scusato su Facebook, attribuendo quanto accaduto alla sua “scarsa dimestichezza con il mezzo tecnico”. Ed ha evidentemente inteso chiudere in questo modo la questione. Dopo qualche giorno da Facebook è addirittura scomparso il suo profilo.
A ribadire la posizione del PD, dura ma non al punto di richiedere le dimissioni di Giacomazzi, è sopraggiunta nelle ultime ore una presa di posizione dei cinque consiglieri di PD, SVP, Verdi e Civica per Spagnolli, ’rei’ di aver sostenuto l’elezione di Giacomazzi.
Kilian Bedin, Mauro Bertoldi, Antonio Di Pasquale, Carla Leverato e Carlo Visigalli hanno detto di “non condividere in alcun modo le parole spese dal presidente a proposito di stupri, situazione dei rifugiati, omosessuali, religione islamica e ruolo della Chiesa”.
Evidentemente i consiglieri si sono fatti un bel giro sul profilo Facebook di Giacomazzi prima che questo venisse oscurato. Restando inorriditi. Ma non al punto di richiedere le dimissioni di Giacomazzi.
“Mai avrei voluto diffondere simili affermazioni” si era giustificato nei giorni scorsi il presidente della Circoscrizione, rivendicando l’intenzione di volerle evidentemente mantenere nella sua sfera privata. Ma tutto questo ha un senso nel momento in cui si parla del mandato politico di un presidente di Circoscrizione che, di norma, una volta in carica, dovrebbe esercitare il suo mandato in nome di ‘tutti’?
Si ricorderà che l’elezione di Franco Giacomazzi aveva avuto luogo lo scorso 7 luglio, con l’inedito e clamoroso supporto del PD, deciso in questo modo a spaccare il centrodestra. L’elezione di Giacomazzi era stato motivata da Carlo Vettori con queste parole: “evidentemente (al contrario di altri) Giacomazzi è stimato a livello bipartisan in circoscrizione”.
Quando la toppa è (quasi)
Quando la toppa è (quasi) peggio del buco.
Il problema non è che una persona che ricopre una carica istituzionale abbia messo su facebook le sue opinioni palesemente razziste, omofobe e quant'altro perché ha poca dimestichezza con i social media (ma cosa vuol dire?). Il problema è che queste opinioni le ha. E quindi non posso davvero capire come dei consiglieri di centrosinistra possano accontentarsi di queste "scuse" e passare all'ordine del giorno come se nulla fosse.