Società | Gioco d'azzardo

Sale giochi: il comune di Bolzano è incoerente?

Una delle più grandi sale giochi della Provincia di Bolzano si trova in un edificio pubblico: la stazione delle autocorriere di Bolzano. Il vicesindaco Ladinser: "per la legge siamo in regola".
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Foto: © Fiera Messe Bolzano Bozen

La sala giochi nella stazione delle autocorriere di Bolzano, luogo centrale e frequentato da moltissime persone, mostra secondo Alberto Stenico una certa incoerenza nel comportamento della giunta del capoluogo. Perché da un lato accanirsi contro le macchinette e dall'altro ospitare una sala giochi in un edificio pubblico, si domanda l'esponente di Lista Civica Alto Adige. "Non solo si trova in uno dei baricentri della città, ma è anche nascosto alla vista, togliendo dall'imbarazzo i nostri amministratori" ha osservato Stenico.

La polemica non è nuova, ma torna prepotentemente in auge in questi giorni, dopo che il ricorso di alcuni esercenti - cui era stato vietato l'utilizzo delle slot machine - è stato appoggiato dall'Avvocatura dello Stato, e in Alto Adige si è ricominciato a parlare di gioco d'azzardo. "A quanto ne so il Comune si è reso conto del problema e ha tentato un passo indietro" ha spiegato Stenico "senza però riuscire nell'intento". Nei mesi scorsi un'accesa polemica aveva movimentato le sedute del Consiglio Comunale che però hanno portato a un nulla di fatto. Il politico centrista però rincara la dose: "Perché si sono accaniti contro i piccoli esercenti e non sono riusciti a risolvere questa situazione che ha proporzioni di tutt'altro genere?"

La risposta arriva dal vicesindaco Klaus Ladinser: "La premessa a questa polemica è che legalmente sale giochi e slot machine hanno due statuti differenti". E così, tanto la legge provinciale - che limita la diffusione delle slot machine e la loro collocazione - quanto eventuali norme nazionali non si applicano alle sale giochi, ma solo alle slot machine. La vicinanza a "luoghi sensibili", ove le fasce più deboli della popolazione si concentrano, non è pertanto determinante per la collocazione delle sale gioco. La polemica di Stenico, secondo cui non esiste luogo più sensibile "di una stazione delle autocorriere", si perde nel cavillo legislativo. Sempre per lo stesso motivo il vicesindaco Ladinser può affermare con tutta serenità che "il comune è in regola per la legge".

Comune che però non è rimasto immobile e ha tentato di risolvere la questione. "Purtroppo il contratto d'affitto è piuttosto vincolante: la società di giochi d'azzardo si è infatti accollata i costi di restauro della struttura tutta. Non potevamo ottenere più di ciò che abbiamo portato a casa" ha affermato il vicesindaco. In effetti un risultato è stato raggiunto. Il contratto d'affitto, che avrebbe dovuto durare fino al 2018, è stato ridotto di tre anni. Nel dicembre 2015, infatti, la sala giochi lascerà l'edificio comunale. Cosa ne prenderà il posto è difficile dirlo, soprattutto vista l'incertezza nella quale versa il progetto Benko, che nei piani coinvolgerà anche la stazione delle autocorriere.