Economia | Banche

Caso Carispa: cambiano i vertici, 150 gli esuberi

Dopo aver liquidato il direttore Schedl e il vice Brillo, il piano di rilancio del Cda prevede un aumento di capitale, 50 nuove assunzioni e il prepensionamento.

Non ci saranno licenziamenti. Seguiremo la strada dei prepensionamenti e ci saranno 50 nuovi posti di lavoro”. I dipendenti di Carispa si saranno scambiati un’occhiata nervosa dopo questa affermazione del presidente Gerhard Brandstätter che venerdì scorso ha congedato il direttore Peter Schedl e il vice Andrea Brillo affidando, ad interim, le redini dell’istituto a Richard Maria Seebacher.
Serviranno 90 giorni al Cda per costituire un nuovo vertice. E anche la base della piramide subirà con tutta probabilità degli inevitabili assestamenti: al momento gli impiegati di Carispa nelle varie regioni del nord Italia ammontano a 1400 e nel processo di prepensionamento, che riguarderà verosimilmente il 10% di loro, è previsto anche l’inserimento di un fondo di solidarietà specifico. Nei prossimi giorni intanto partiranno le trattative con i sindacati per cercare di attutire il più possibile il colpo.

La banca, che attraversa una fase di grande difficoltà (l’ultimo bilancio semestrale ha registrato perdite nette per 58,5 milioni con buona pace dei 24mila azionisti), è quindi pronta a voltare pagina con un piano di rilancio – messo a punto con la consulenza dell’advisor Mc Kinsey - che prevede 150 esuberi e un aumento di capitale fino a 150 milioni per rinforzare patrimonialmente la Cassa di Risparmio”, come evidenzia Carlo Costa, vice di Brandstätter.Si tratterà prevalentemente di prepensionamenti e incentivi all’esodo riferisce il presidente di Carispa sulle pagine del Corriere dell’Alto Adige -, per quanto riguarda l’aumento di capitale non era indispensabile ma vogliamo dare più solidità alla banca”.

Nel complesso il sistema bancario nazionale non se la cava molto bene, per Mps e Carige, infatti, la situazione è critica: all’istituto senese servono altri 2,1 miliardi dopo l'aumento da 5 miliardi già effettuato, a quello genovese mancano 800 milioni di euro. Carispa, che deve fare i conti con il 70% dei crediti deteriorati fuori provincia, non se la passa meglio e si trova ora ineluttabilmente a dover mettere in pratica la tanto temuta spending review. “Ci siamo da pochi mesi e stiamo cercando di prendere in mano la situazione - spiega ancora Brandstätter sul dorso locale del Corriere della sera -; il piano strategico ormai è in fase di ultimazione e questa decisione nasce da un’analisi attenta di risultati, fatti e numeri”.